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Putin alza il tiro: “Niente più ingerenze”. L’Occidente risponde

Il presidente russo: “Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario”. Draghi, intanto, pronto per gli Usa. Oggi il discorso di Biden

Putin alza il tiro: “Niente più ingerenze”. L’Occidente risponde

Il tempo dei negoziati sembra archiviato e poche ore dopo la visita a Mosca del segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, il clima appare ancora più teso.

Non solo non si intravedono spazi di dialogo, ma le parole che il presidente russo, Putin, ha pronunciato davanti ai parlamentari a San Pietroburgo suonano come un messaggio ancora più forte all’Occidente e in particolare a Europa e Usa: “La reazione della Federazione russa ai piani cinici dell'Occidente in Ucraina è giusta e tempestiva” ha tuonato il capo del Cremlino.

“L'operazione speciale russa in Ucraina porterà a termine tutti gli obiettivi", ha poi ribadito, alzando il tiro: non più solo la conquista di Mariupol e la “denazificazione” del Donbass. Il presidente russoha poi aggiunto: "Se qualcuno dall'esterno intende interferire negli eventi ucraini, porre una minaccia alla Russia, la nostra risposta sarà fulminea".

 

La minaccia di una nuova arma

"Se la Russia sarà minacciata risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano", ha rincarato Vladimir Putin, spiegando: "I piani dei paesi occidentali di strangolare economicamente la Russia sono falliti. L'impatto economico delle sanzioni occidentali contro la Russia non è stato così forte per il momento", ha chiarito.

Secondo il capo del Cremlino, l’Ucraina è stata spinta nel conflitto da Stati Uniti ed Europa e ci sarebbero le prove, tanto che Putin ha affermato che “il ministero della Difesa russo mostrerà in pubblico”, cioè alcuni dei “mercenari stranieri che sono stati catturati in Ucraina”.

"Noi siamo un grande paese, non abbiamo bisogno di annettere altri paesi, l'Ucraina era una minaccia per la Russia - ha concluso - le operazioni militari speciali in Donbass e Ucraina sono volte a garantire la sicurezza del nostro paese, così come in Crimea. I nostri soldati hanno impedito una minaccia".

 

La risposta Usa: oggi il discorso di Biden

Intanto gli Stati Uniti preparano una risposta, con un discorso che il presidente Usa, Joe Biden, terrà oggi alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Italia), per sottolineare e confermare il "sostegno agli ucraini nella difesa del loro paese e della loro libertà contro la brutale guerra della Russia". A farlo sapere è stata la Casa Bianca, che si prepara a inviare una nuova richiesta al Congresso per stanziare un "enorme" finanziamento all'Ucraina che duri per i prossimi cinque mesi, cioè "fino alla fine dell'anno fiscale, il 1° ottobre".

 

Draghi prepara il bilaterale con Biden

In Italia, invece, il premier Mario Draghi si prepara al bilaterale con l’omologo statunitense, Joe Biden, che è in programma il 10 maggio. Il presidente del Consiglio, infatti, si è negativizzato dopo essere rimasto contagiato dal Covid-19. Draghi era in isolamento nella sua casa di Città della Pieve, mentre nelle scorse ore è tornato a Roma per un incontro di aggiornamento con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Al centro del lavoro del capo dell’esecutivo c’è il decreto sugli aiuti alle imprese e alle famiglie e il pacchetto energia, che dovrebbero anche essere sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi, ma soprattutto i preparativi per i prossimi viaggi: il 3 maggio andrà a Strasburgo, mentre la missione a Kiev è ancora in via di organizzazione. Il 10 maggio, invece, volerà a Washington: "Sarà l'occasione per riaffermare la storica amicizia e il forte partenariato tra i due Paesi. Al centro dell'incontro il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all'aggressione ingiustificata della Russia".

 

Più sostegno da Regno Unito e Canada

Prosegue, intanto, la ferma presa di posizione del Regno Unito contro la Russia di Putin, definito dalla ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, come un presidente "senza alcun interesse per le norme internazionali". Da qui l’invito all’Occidente a "scavare in profondità" nelle proprie scorte di armi: "Dobbiamo raddoppiare il nostro sostegno all'Ucraina. E dobbiamo anche portare avanti l'unità mostrata nella crisi", ha aggiunto Truss.

Dal Canada, invece, arriva l’approvazione da parte della Camera dei Comuni di una mozione che definisce le azioni della Russia in Ucraina "un genocidio": la mozione, approvata all'unanimità, è stata confermata su Twitter.

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