207esimo giorno di guerra

Ultimatum a Gaza: accordo sugli ostaggi o invasione di Rafah

Hamas valuta una proposta israeliana di pace, ma la minaccia di un’offensiva al confine della Striscia da parte di Israele incombe. Attesa per i negoziati

Ultimatum a Gaza: accordo sugli ostaggi o invasione di Rafah

La guerra a Gaza si protrae ormai da oltre sette mesi, con un bilancio umano e materiale che continua a crescere. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, cercando di mediare tra le parti in conflitto. La situazione rimane tesa, con Hamas che studia una proposta di tregua mentre Israele mantiene alta la pressione militare. La diplomazia si muove freneticamente per evitare un’escalation, con negoziati che potrebbero segnare una svolta storica o precipitare in una nuova spirale di violenza. A questo punto, l'azione su Rafah può essere interrotta o ritardata solo in caso di progressi nei colloqui per la liberazione degli ostaggi.

 

Il dilemma di Rafah

La città di Rafah si trova al centro di un delicato gioco di equilibri. Da una parte, la pressione internazionale per una tregua sembra guadagnare terreno, con Hamas che riceve e valuta una proposta di cessate il fuoco. Dall’altra, l’esercito israeliano, attraverso comunicazioni radio e post sui social network, avverte che senza un’intesa, un’offensiva militare è imminente. La tensione è palpabile, con la vita di civili e la stabilità della regione appese a un filo.

Secondo il sito di notizie Ynet, il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha approvato lunedì i piani finali per l'operazione militare a Rafah, nel sud di Gaza, e nei campi profughi del centro della Striscia: nelle prossime 48-72 ore si arriverà a un accordo sugli ostaggi o all'inizio dell'invasione.

 

Verso un accordo di pace

I riflettori sono puntati sulle mosse diplomatiche in corso. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, da Riad, parla di un momento cruciale nei negoziati indiretti tra Israele e Hamas. La proposta di mediazione (40 giorni di cessate il fuoco e la liberazione dei 33 ostaggi ancora vivi) potrebbe portare a una riduzione dello scontro. Intanto, il presidente americano Joe Biden si impegna in discussioni con i leader di Egitto e Qatar, sottolineando l’importanza di un accordo per la tregua e l’aiuto ai civili. La diplomazia lavora contro il tempo, nella speranza di trasformare la tensione in un’opportunità per la pace.

 

Mandati d’arresto internazionali per Hamas e Israele

La Corte Penale Internazionale dell’Aja è sul punto di emettere mandati d’arresto per i leader di Hamas e di Israele, accusati di crimini di guerra a Gaza. Il prestigioso quotidiano New York Times ha rivelato, citando fonti israeliane e internazionali, che i mandati sono in fase di preparazione. Questa mossa potrebbe rappresentare un punto di svolta significativo nel trattamento giuridico del conflitto.

 

Le proteste studentesche in Usa

Mentre il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha annunciato che diversi Stati membri europei riconosceranno lo Stato palestinese entro maggio, segnando un cambiamento significativo nel panorama politico internazionale, negli Stati Uniti, le proteste studentesche entrano nella seconda settimana con la richiesta di “Divest” - un appello per tagliare i legami economici con Israele. Università di prestigio come la Columbia University sono sotto pressione per rivedere i loro investimenti, mentre la Cornell University inizia a prendere misure contro gli studenti che protestano.

Decine di studenti della Columbia University stanno occupando la Hamilton Hall, come riferisce un post sui social pubblicato dalla Columbia Students for Justice in Palestine. Lo riporta la Cnn. Durante la notte, i manifestanti si sono fatti strada dall'accampamento di West Lawn alla Hamilton Hall, uno dei principali edifici accademici, occupato durante le proteste studentesche del 1968. In precedenza l'università aveva annunciato di aver iniziato a sospendere gli studenti che si rifiutavano di lasciare l'accampamento entro la scadenza fissata dall'amministrazione alle 14 di lunedì ora locale.

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