Ddl Zan e dintorni

Oggi la Giornata contro l’omotransfobia: a che punto siamo in Italia

Dopo lo stop al Ddl Zan, le polemiche per la circolare del Ministro Bianchi alle scuole. Intanto il testo contro l’omotransfobia è stato ripresentato

Oggi la Giornata contro l’omotransfobia: a che punto siamo in Italia

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata contro l’omotransfobia, in occasione del 17 maggio, giorno in cui l’Organizzazione mondiale della Sanità nel 1990 tolse l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.

La ricorrenza è stata istituzionalizzata nel 2007. Ma a che punto siamo?

Da un lato il fronte politico, con il tentativo di ripresentare una legge specifica contro l’omotransfobia, dopo la bocciatura del Ddl Zan lo scorso autunno; dall’altro le polemiche (ancora una volta politiche) che hanno riguardato negli ultimi giorni il mondo della scuola, dopo che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha emanato una circolare in cui esorta a promuovere “occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Parole che però sono state definite “sconcertanti” dal centro-destra e in particolare Fratelli d’Italia.

 

Il Ddl Zan: che fine ha fatto?

Era lo scorso autunno quando il Ddl sull’omofobia veniva fermato definitivamente in Senato e non senza polemiche. Ora la legge è stata ripresentata, pressoché identica, allo scadere dei sei mesi di stop che sono previsti dalle norme prima di poter sottoporre al Parlamento un testo già “bocciato”.

Le speranze che il testo possa passare adesso, però, sono risicate. Nonostante le aperture di Forza Italia (i cui voti erano stati decisivi per bloccare il disegno di legge), ad oggi non c’è ancora alcuna discussione in programma e, più ci si avvicina alle scadenze elettorali, più si riduce la possibilità che il dibattito si riapra su un tema così divisivo.

Eppure lo spirito della giornata dovrebbe essere inclusivo, o almeno questo sarebbe l’obiettivo della circolare del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che invece ha avuto l’effetto opposto di riaccendere lo scontro politico sul tema.

 

La circolare “della discordia”

Il testo è stato inviato nei giorni scorsi a tutte le scuole di ogni ordine e grado, proprio in vista della giornata del 17 maggio. La circolare esorta a creare “occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Immediata la reazione del centro destra, con Fratelli d’Italia, che ha definito il documento “sconcertante”. La circolare, tra l’altro, arriva dopo un altro caso che ha scatenato polemiche: l’esclusione della partecipazione delle coppie omosessuali al ballo delle debuttanti del Convitto nazionale Cicognini a Prato.

Si tratta della scuola dove studiò anche Gabriele D’Annunzio e dove il prossimo 18 giugno è in programma l’evento. A dire “no” alla partecipazione, chiesta tramite i rappresentanti degli studenti, è stata la dirigente, perché “si tratta di una tradizione centenaria sulle cui dinamiche non sono io a decidere. Io sarei favorevole a proporre un cambiamento, ma solo a partire dal prossimo anno", ha spiegato la preside alla stampa.

 

L’Italia, l’Europa e i diritti del mondo Lgbt

Intanto proprio Alessandro Zan crede che sia necessario insistere su una legge e sembra deciso ad accogliere modifiche al testo, pur non stravolgendone l’impianto. “L’Italia non deve essere il fanalino di coda dell’Europa – ha detto – merita un posto d’onore tra gli Stati più avanzati. Non ci sono panda da tutelare, ma costruire una società che tuteli tutti, in cui tutti ci guadagnino. Soprattutto in questo momento in cui, con la guerra in Est Europa, i valori della libertà e della democrazia sono in pericolo”.

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