la guerra in Ucraina

Il conflitto arriva al 100° giorno. Zelensky: “Il 20% è in mano russa”

Intanto gli 007 americani confermano i sospetti di Kiev, che giravano da tempo: “Putin ha il cancro ed è sfuggito a un attentato”. Smentita da Lavrov

Il conflitto arriva al 100° giorno. Zelensky: “Il 20% è in mano russa”

Sono passati 100 giorni dall’invasione russa in Ucraina, a cui è seguita la guerra. A tracciare il bilancio è stato il presidente del Paese, Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio della sera, in cui ha detto: ha ringraziato gli alleati e in particolare gli Stati Uniti per l’annuncio dell’imminente invio di nuove armi di precisione e a medio raggio.

Il leader di Kiev, però, ha anche affermato che a Severodonetsk le forze ucraine stanno resistendo, mentre il 20% del territorio ucraino è ormai in mano alle forze russe. Il Donbass, però, è ormai "devastato".

Intanto i servizi segreti americani confermano voci che giravano da tempo e che erano state diffuse dall’intelligence ucraina, secondo cui il presidente russo, Vladimir Putin, è malato di cancro e sarebbe sfuggito a un attentato. Il tutto mentre il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, annuncia che l’Occidente deve prepararsi a una "guerra di usura" a "lungo termine".

Il punto.

 

Zelensky pensa a nuove sanzioni. La risposta russa

All’indomani dell’approvazione da parte dell’Unione europea del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia (ma con l’eccezione di quelle al patriarca Kyrill, su volontà dell’Ungheria), l'Ucraina sta già lavorando a nuove misure “insieme ai suoi partner internazionali”, ha spiegato Zelensky, “contro la Russia, che pagherà il prezzo pieno per aver distrutto la vita dei suoi vicini".

"L'Unione europea - ha aggiunto il presidente ucraino - si sta gradualmente muovendo verso l'attuazione del sesto pacchetto di sanzioni. Il mondo sta finalmente rinunciando al petrolio russo. E altri Paesi, che producono petrolio molto migliore e più leggero, si stanno preparando a sostituire le forniture russe. Pertanto, in questa direzione si perdono ingenti somme per lo Stato aggressore", ha concluso il capo dello Stato ucraino.

Pronta la risposta di Mosca, tramite il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. Dmitry Medvedev in un'intervista alla televisione Al Jazeera del Qatar, riportata dalla Tass, ha dichiarato: "Le sanzioni alla Russia devono essere revocate per abbassare i prezzi alimentari globali”. "Il tentativo occidentale di incolpare la Russia per la crisi alimentare globale è una bugia e la revoca delle sanzioni sarà sufficiente per abbassare i prezzi alimentari", ha aggiunto Medvedev. "Per migliorare la sicurezza alimentare in tutto il mondo, per ottimizzare la situazione alimentare, dobbiamo rinunciare alle sanzioni reciproche e i prezzi inizieranno a diminuire", ha affermato ancora Medvedev.

 

Soltenberg (Nato): “Prepararsi a una guerra lunga”

Nonostante si sia già al 100esimo giorno di conflitto, ben più di quelli inizialmente previsti a febbraio, secondo il segretario generale della Nato occorre che l’Occidente si prepari a una "guerra di usura" in Ucraina, una guerra che avrà una “lunga durata”. Jens Stoltenberg lo ha ribadito dopo aver incontrato alla Casa Bianca il presidente americano, Joe Biden: secondo il numero 1 della Nato la guerrà "finirà al tavolo dei negoziati". Nel sottolineare che “gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all'invasione russa", Stoltenberg ha spiegato che anche la Nato è "pronta e determinata" a difendere i propri alleati.

 

Putin e la presunta malattia

Intanto, come riporta Newsweek, l’intelligence americana sembra convinta che il presidente russo, Valdimir Putin, sia malato e che abbia un cancro. Gli 007 Usa sarebbero preoccupati da un Putin sempre "più paranoico" e dunque imprevedibile nella gestione del conflitto. Secondo i servizi segreti americani sarebbe confermata anche la notizia già diffusa dal capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ossia che  a marzo Putin sarebbe scampato a tentativo di assassinio.

Secondo quanto riporta ancora Newsweek, "La presa di Putin è forte, ma non più assoluta”. "Le lotte all'interno del Cremlino non sono mai state così intense durante il suo governo, tutti avvertono che la fine è vicina. Quello che sappiamo è che c'è un iceberg là fuori, anche se coperto dalla nebbia" scrive il magazine.

"Una delle nostre migliori fonti di informazioni, che è il contatto con gli outsider, si è in gran parte ridotta a causa della guerra in Ucraina", afferma un alto funzionario alla testata Usa. "Putin ha avuto pochi incontri con i leader stranieri". "L'isolamento di Putin ha quindi aumentato i livelli di speculazione".

Ma nei giorni scorsi era stato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, a smentire che il presidente Putin sia malato. In risposta a una domanda della tv francese Tf1, Lavrov aveva affermato in una nota scritta: "Non credo che qualcuno che sia sano di mente possa vedere in questa persona (Putin, ndr) dei segni di malattia o di un disturbo qualsiasi".

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA