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Sanzioni, tutti i nomi della “black list” degli amici di Putin

Nell’elenco delle persone sanzionate dall’Ue c’è anche la presunta amante del presidente russo, ma non solo. “Graziato“ Kirill per il veto ungherese

Sanzioni, tutti i nomi della “black list” degli amici di Putin

Il raggiungimento dell’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia è stato difficile, ma alla fine il documento è stato approvato. Nel testo ci sono diversi nomi di personalità vicine al capo del Cremlino, compresa la donna che viene ritenuta la sua compagna e madre di due dei figli del presidente russo, Alina Kabaeva, oltre alla ex moglie di Vladimir Putin.

 

Le sanzioni diventano effettive

Con la pubblicazione in Gazzetta europea, sono entrate ufficialmente in vigore le misure contenute nel sesto pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro la Russia per la guerra in Ucraina. Oltre all'embargo al petrolio proveniente via mare da Mosca (ma non via terra da oleodotti, per l’opposizione dell’Ungheria), c’è anche l'esclusione dal sistema di pagamento bancari internazionali Swift per altri quattro istituti russi e la sospensione delle trasmissioni per tre tv statali russe in Europa.

Ma le attenzioni sono rivolte soprattutto alla lista delle nuove 65 personalità raggiunte dalle sanzioni, tra le quali figura anche la presunta compagna di Vladimir Putin, Alina Kabaeva.

 

L’elenco degli “amici di Putin” sanzionati: la presunta compagna

I nomi della lista sono quelli di persone ritenute vicine al presidente russo, Vladimir Putin, e che si vogliono colpire per indurre il capo del Cremlino a fermare le ostilità in Ucraina. Fra queste spicca quello di Alina Kabaeva: si tratta della ex ginnasta russa, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atene 2004 e anche ex parlamentare della Duma (dal 2007 al 2014 (poi diventata presidente del consiglio di amministrazione del National Media Group, la più grande azienda privata russa del settore dei media. Ora è nel mirino delle misure restrittive perché “detiene grandi partecipazioni in quasi tutti i principali media federali russi che riproducono la propaganda del governo russo". L’ex ginnasta viene ritenuta inoltre "strettamente associata al presidente Vladimir Putin. È pertanto responsabile di sostenere azioni e politiche che compromettono l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, o la stabilità o la sicurezza in Ucraina"

La donna si reputa sia la compagna di Putin, dal quale avrebbe avuto anche due figli, gemelli.

 

Gli altri “sanzionati”: i militari

Nell’elenco, però, figura anche la famiglia di Dmitry Peskov, portavoce di Putin. In particolare, c’è la moglie Tatia Navka, "comproprietaria di imprese e beni, situati, tra l'altro, nella penisola di Crimea annessa illegalmente dalla Federazione russa". Non sono esclusi neppure i figli Nikolay ed Elizaveta, che hanno ottenuto "posizioni redditizie" e conducono "una vita all'insegna del lusso grazie ai legami del padre".

Ad essere colpiti sono anche esponenti militari: "Nella lista dei 65 sanzionati c'è il personale militare che ha guidato le azioni delle unità dell'esercito russo che hanno ucciso, violentato e torturato civili in Ucraina a Bucha, incluso il colonnello Azatbek Omurbekov, soprannominato il ‘Macellaio di Bucha’", spiega il Consiglio europeo.

L'elenco – come spiegato dall’Ue - include anche i responsabili dell'assedio della città di Mariupol, tra i quali il colonnello generale Mikhail Mizintsev, soprannominato il "Macellaio di Mariupol", e coloro che a marzo hanno partecipato alla creazione del cosiddetto “Comitato di salvezza per la pace e l'ordine 2022”, un organo per la collaborazione con l'occupazione russa nell'oblast di Kherson.

 

I responsabili delle aziende russe

Tra i nuovi nomi della “black list” non mancano miliardari come Arkady Yurievich Volozh, fondatore di Yandex, la più grande società di internet in Russia che gestisce il motore di ricerca più popolare del Paese. Volozh, subito dopo la notizia delle sanzioni, ha annunciato le sue dimissioni per evitare danni diretti l'azienda. Con lui nella lista anche tre editorialisti di Ria Novosti - Petr Akopov, Timofey Sergeytsev e Victoria Nikiforova - e il figlio dell’imprenditore russo Yevgeniy Prigozhin, soprannominato “il cuoco di Putin”, Pavel.

A tutti verrà applicato il congelamento dei beni e un divieto di ingresso e transito nell'Ue.

 

Perché le sanzioni alle personalità

A spiegare le motivazioni della black list è stato l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell: "Non può esserci impunità per i crimini di guerra. Aggiungiamo alle nostre liste di sanzioni i responsabili di aver consentito questa guerra ingiustificata e i crimini di guerra a Bucha e Mariupol, aggiungendo più persone delle élite militari ed economiche e quelle con stretti legami con il presidente Putin che sostengono la sua illegittima aggressione contro il popolo ucraino".

L'Ue, nello spiegare le sanazioni anche nei confronti di emittenti tv russe (sospese le trasmissioni in Europa di altri tre media statali russi, Rossiya RTR/RTR Planeta, Rossiya 24 / Russia 24 e TV Center International) ha chiarito che "queste strutture sono state utilizzate dal governo russo come strumenti per manipolare le informazioni e promuovere la disinformazione sull'invasione dell'Ucraina, compresa la propaganda, con l'obiettivo di destabilizzare i Paesi vicini alla Russia.

Infine, tra le sanzioni è stata decisa l’esclusione dal sistema Swift della più grande banca russa, la Sberbank, la Credit Bank of Moscow e la Russian Agricultural Bank, oltre a essere stata colpita anche la bielorussa Belarusian Bank For Development And Reconstruction.

 

L’unico “graziato”: il patriarca Kirill

L’unico personaggio a essere rimasto escluso dalle sanzioni è il patriarca Kirill, su richiesta (e strenua opposizione) da parte del leader ungherese Viktor Orban, che ha posto il veto: "Il ritiro del Patriarca Kirill mostra i limiti di una politica estera basata sull'unanimità - ha commentato Borrell - I leader religiosi non dovrebbero essere esentati dalla responsabilità di sostenere la guerra di Putin".

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