L’inchiesta

Assalto a Capitol Hill, Commissione 6 gennaio: “Fu tentato golpe”

Filmati inediti e accuse pesanti alla prima delle sei audizioni della Commissione che indaga sull’assalto al Congresso. Nel mirino l’ex presidente Trump

Assalto a Capitol Hill, Commissione 6 gennaio: “Fu tentato golpe”

"Nel 1814 il Campidoglio è stato assalito da una forza straniera", mentre il 6 gennaio è stato assalito da "nemici interni" su spinta e incoraggiamento di Donald Trump. Ad affermarlo è stato il presidente della commissione di inchiesta sul 6 gennaio, Bennie Thompson, che non ha esitato a definire quanto accaduto un anno e mezzo da come un "tentato golpe".

Nella prima delle sei audizioni che serviranno a far luce sulle responsabilità di quegli episodi sono anche state mostrate immagini inedite, mentre Liz Cheney, repubblicana non vicina all’ex Presidente Usa, ha sostenuto che Donald Trump avrebbe avuto “un piano in sette punti” per ribaltare la sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2020. Ad essere ascoltato in aula, in diretta televisiva, anche l’attuale capo della Casa Bianca, Joe Biden.

 

Un “processo tv” su Donandl Trump

Il Dipartimento di Giustizia sta conducendo un’indagine per chiarire i fatti, ma le audizioni della Commissione d’inchiesta parlamentare potrebbero avere effetti maggiori, se non altro in termini di comunicazione dal momento che sono trasmesse in diretta tv e arrivano a 5 mesi dall’appuntamento elettorale del voto di Mid Term, di metà mandato.

Il presidente della Commissione, Bennie Thompson, ha chiarito che i parlamentari “sono pronti a collaborare con il ministro della Giustizia Merryck Garland”, mentre ad essere protagonisti sono anche alcuni filmati, alcuni inediti su quanto avvenuto il 6 gennaio 2021, altri invece mostrati da Liz Cheney, che ha riassunto i risultati principali dell’inchiesta, con una relazione e video nei quali compaiono anche la figlia di Trump, Ivanka, il genero, Jared Kushner, e l’ex ministro della Giustizia William Barr.

La tesi è che tutti coloro che erano vicini all’ex Presidente erano convinti della regolarità del voto, ma ciononostante avrebbero alimentato la tesi del “complotto” e delle “irregolarità”. Per questo fu incaricato l’ex Sindaco di New York e avvocato Rudolph Giuliani di ricorrere alle vie giudiziarie per impugnare l’esito delle urne. Il documentarista Nick Quested ha poi mostrato alcuni filmati di un incontro del 5 gennaio, la vigilia dell’assalto al Congresso, tra i leader dei “Proud Boys” e degli Oath Keepers, avvenuto in un garage di Washington dove avrebbero discusso di “azioni su Capitol Hill”.

 

I filmati che proverebbero la premeditazione

Dunque ci sarebbe stato un piano articolato per mettere in atto l’attacco a Congresso a Washington, dove alle 10.30 del gennaio un gruppo di almeno 200 Proud Boys si mosse verso il palazzo dove si trovavano alcuni deputati e senatori. Era stato intorno a mezzogiorno, invece, che Trump aveva tenuto un discorso in cui ribadiva la tesa dei brogli. Uno dei filmati dal contenuto più forte è stato quello nel quale Caroline Edwuards, agente in servizio a Capitol Hill, ha raccontato dei tentativi delle forze dell’ordine di fermare la folla, rimanendo a sua volta ferita due volte, perdendo coscienza per qualche minuto, sbattendo la testa contro i gradini. La stessa Edwuards ha ricordato i colpi subiti dal collega, Brian Sickinick, “diventato bianco come un foglio di carta” e poi successivamente deceduto per le ferite subite. Presenti un aula anche i parenti dell’agente, in lacrime.

 

Portavoce di Trump: “La commissione è un circo”

La repubblicana Cheney, ritenuta “dissidente”, ha anche descritto le pressioni che Trump avrebbe esercitato sul proprio vice, Mike Pence "affinché rifiutasse il conteggio dei voti elettorali", cosa che poi non avvenne per opposizione di Pence stesse, rivolgendosi infine ai colleghi repubblicani che "difendono l'indifendibile: Trump un giorno non ci sarà più, ma la vostra reputazione sarà per sempre macchiata".

 Ma non ha tardato ad arrivare il commento del portavoce di Trump, Taylor Budowich: "Questa non è un'udienza legislativa, è una produzione (televisiva, ndr). Non c'è bisogno di un produttore esecutivo, video montati e di uno show con sceneggiatura nel prime time se la cosa importante è la verità o se si ritiene di avere i fatti". "Questo circo non catturerà l'attenzione del pubblico e le elezioni sono sempre a novembre", ha aggiunto Budowich.

La prima “puntata”, dunque, è terminata tra immense polemiche e forti emozioni, ma ci si prepara già alla seconda, in programma lunedì 13 giugno, quando la commissione d’inchiesta della Camera tornerà a riunirsi.

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