Incassato il primo via libera da parte del Consiglio europeo alla candidatura, l’Ucraina sarà protagonista anche del vertice del G7, che si riunisce in Germania. Il presidente, Volodymyr Zelensky, interverrà lunedì 27 giugno in videocollegamento, mentre gli altri rappresentanti sono in Germania presso il castello di Elmau, dove 7 anni fa l’allora padrona di casa, angela Merkel, accolse Barack Obama, che era presidente degli Stati Uniti. Dall’epoca i volti dei leader sono cambiati tutti. A fare gli onori di casa c’è adesso il cancelliere tedesco Olaf Scholz, a guidare gli Stato Uniti c’è Joe Biden, dopo il periodo di presidenza di Donald Trump. Ma anche in Europa molto è cambiato: all’Eliseo è stato appena confermato Emmanuel Macron, in Italia c’è il premier Mario Draghi, ma soprattutto all’attenzione di tutti ci sono altri temi.
La Russia e la crisi energetica
Oltre al conflitto scoppiato ormai 4 mesi fa in Ucraina, i temi caldo ruotano attorno alla crisi energetica collegata alla guerra e soprattutto alle conseguenze del taglio del gas deciso dalla Russia, che si unisce a quello delle sanzioni europee nei confronti di Mosca. Al momento a soffrire maggiormente sono la stessa Germania, che ha deciso di tornare a ricorrere temporaneamente alle centrali a carbone, e l’Italia, che ha invocato il cosiddetto “price cap”, il tetto al prezzo del gas, non riuscendo a ottenerlo in occasione del recente Consiglio europeo. Roma potrebbe trovare un alleato forte, in questo ambito, in Washington, dato l’intento di Joe Biden di inasprire le misure contro il Cremlino con nuove sanzioni. Quanto alla Germania, il cancelliere tedesco Schol non ha nascosto le difficoltà: "Molte cose sono diventate più care. I generi alimentari, ma anche l'energia. Benzina, gas, tutto è diventato più caro in un anno. Per questo dobbiamo preparaci". Nel suo discorso al popolo del sabato, il leader tedesco ha ribadito: "Dobbiamo concordare con gli altri cosa bisogna fare. Solo insieme potremo affrontare le sfide relative a questa nuova situazione".
I nuovi orizzonti del G7
A ricordare le origini del G7 è stato, nelle scorse ore, il cancelliere tedesco Scholz, sottolineando l’importanza di Berlino, il G6 del tempo di Helmut Schmidt, quando c’era un’altra crisi: quella del petrolio. "Adesso è importante confrontarsi sulla situazione attuale e allo stesso tempo preoccuparci che venga fermato il cambiamento climatico. Dobbiamo farlo anche per lasciare la strada dei fossili nel lungo periodo e per questo uno dei compiti sarà mettere su un club del clima, nel quale gli Stati che vogliono raggiungere questo obiettivo lavorino insieme. Ad Elmau – ha concludo - potremo prendere decisioni importati. Se agiamo in modo unito e determinato".
Bilaterali e programma
Il summit, inoltre, è l’occasione per molti bilaterali, come quello in programma oggi tra Scholz e Biden: è chiara la volontà della Casa Bianca di aumentare la pressione su Mosca con nuove sanzioni, ma il presidente Usa deve anche rassicurare gli alleati europei sulle conseguenze. Fonti europee riferiscono che i leader Ue stanno valutando la proposta americana sul price cap al petrolio, ma senza "un grande appetito per riaprire il sesto pacchetto di sanzioni", cioè quello che riguarda le forniture di petrolio da Mosca.
Draghi e gli altri leader arriveranno in mattinata, per la prima sessione di lavoro prevista dalle 12.30 che ha come tema l'economia globale. A seguire il tema delle partnership e infrastrutture e investimenti e, in serata, una terza sessione su politica estera e sicurezza. Domani, invece, l’intervento di Zelensky e degli ospiti speciali voluti da Scholz: India, Indonesia, Sudafrica, Senegal e Argentina, con i quali si parlerà di sicurezza alimentare globale e eguaglianza di genere.