crisi energetica

Stop alle forniture di gas dal Nord Stream per 10 giorni: cosa accade

Gazprom: linee chiuse dall’11 al 21 luglio per “lavori di manutenzione”. Von Der Leyen: “Taglio deliberato dalla Russia”. In Ucraina altri 820 mln di aiuti

Stop alle forniture di gas dal Nord Stream per 10 giorni: cosa accade

Ufficialmente si tratta di una interruzione delle forniture di gas per permettere “lavori di manutenzione”, ma per l’Europa è una nuova mossa della Russia, che “sta deliberatamente tagliando parzialmente il gas verso l'Europa”, come dichiarato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen.

Ma Bruxelles non intende farsi trovare impreparata e la stessa von der Leyen ha aggiunto: “Stiamo preparando un piano d'emergenza per l'Europa. Un punto fondamentale sarà la solidarietà".

 

Stop alle forniture di gas russo per 10 giorni

Lo stop alle forniture è stato annunciato dall'operatore Nord Stream Ag, ripreso dalle agenzie russe Tass e Interfax, che ha spiegato che l'interruzione è dovuta a "lavori di manutenzione". "Dall'11 al 21 luglio 2022 la compagnia Nord Stream Ag effettuerà una momentanea chiusura di entrambe le condotte del Nord Stream per effettuare dei lavori pianificati di manutenzione, inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione per garantire un efficace, sicuro e affidabile funzionamento del gasdotto", comunica il Nord Stream Ag.

 

Le conseguenze dell’interruzione

La sospensione dell’arrivo di gas dalla Russia impatterà ulteriormente sulla crisi energetica che sta pesando sull’Europa e sull’Italia, anche perché si aggiunge ai precedenti tagli di gas da Mosca. È stato lo stesso colosso russo Gazprom ad annunciare di aver ridotto dell'8,6% la produzione di gas nei primi sei mesi del 2022 e del 31% l'esportazione verso i Paesi non aderenti alla Comunità degli Stati indipendenti (Csi, ex repubbliche sovietiche).

I dati mostrano come le esportazioni a giugno siano diminuite del 25% sulla media giornaliera rispetto allo scorso maggio. La conseguenza più immediata è che l’Unione europea ha importato, per la prima volta nella storia, più gas liquido dagli Stati Uniti che non gas dalle linee provenienti dalla Russia, come confermato da Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'energiaSecondo quanto twittato da Birol "il calo dell'offerta russa richiede sforzi per ridurre la domanda dell'Ue e prepararsi a un inverno rigido".

 

Von der Leyen: “Europa pronta a reagire”

La presidente della Commissione Ue, Von der Leyen, ha commentato l’annuncio dello stop temporaneo alle forniture in occasione di una conferenza stampa a Praga. Ha accusato Mosca di aver deciso “deliberatamente”, ma ha anche aggiunto che l’Ue "per la metà di luglio" preparerà un piano d'emergenza sulle forniture energetiche per l'Ue. La parola d’ordine sarà "contenimento" e l’obiettivo "è far fluire il gas dove serve di più". Poi ha sottolineato che "è tempo di muoversi anche verso l'adozione del RePowerEu".

 

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