Evitare il Lockdown energetico

Decreto Aiuti ter, le coperture mancano e le richieste sono troppe

Presto il decreto legge per aiutare famiglie ed imprese ad affrontare l’incubo del caro bollette. Draghi studia un nuovo pacchetto di misure. Cosa prevede

Decreto Aiuti ter, le coperture mancano e le richieste sono troppe

Non imminente ma quantomeno presto, arriverà il nuovo decreto Aiuti ter per aiutare famiglie ed imprese ad affrontare quest’incredibile e inimmaginabile emergenza energetica, che sta diventando sempre più il tema centrale della campagna elettorale. Ma sarà il governo Draghi dimissionario a dover mettere a terra un ulteriore pacchetto di misure per contenere l’incubo caro-bollette. Per questo motivo ha fatto partire una ricognizione delle risorse disponibili ma senza intervenire con uno scostamento di bilancio, oramai diventato un mantra per la maggior parte dei partiti.

 

Decreto Aiuti ter e il problema coperture

Tutte le forze politiche hanno chiesto al governo Draghi misure urgenti per alleggerire il caro bollette attraverso un nuovo decreto legge che però deve fare i conti con il tema delle coperture. Al momento i tecnici sono a lavoro per quantificare le reali possibilità di manovra, senza scostamenti e senza tener conto di numeri azzardati proposti dai leader politici, uno fra tutti Salvini che ieri è intervenuto sul tema affermando che «serve un intervento da 30 miliardi per la crisi energetica».

La coperta con cui si misura il governo, è molto più corta di 30 o 20 miliardi. Ma 10 miliardi serviranno solo per estendere all’ultimo trimestre dell’anno i crediti d’imposta a favore delle imprese energivore e gasivore, visto che la base di calcolo delle agevolazioni, rispetto al decreto aiuti bis, è cambiata perché nel frattempo i prezzi di elettricità e gas sono schizzati alle stelle. 

Tra le ipotesi di aiuto che il governo sta valutando anche la vendita di contratti pluriennali di energia a prezzi calmierati a energivori e, con riserva di almeno un terzo, alle piccole e medie imprese.

 

Nuovo decreto Aiuti ter quando arriva

Oggi Draghi tornerà a Palazzo Chigi e nei prossimi giorni valuterà la situazione con i ministri Franco, Roberto Cingolani e Giancarlo Giorgetti. Intanto, il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, sempre oggi coordinerà le prime riunioni istruttorie per vedere che margini ci sono per un nuovo decreto legge di aiuti a imprese e famiglie contro il caro bollette. Provvedimenti che però, spiegano i tecnici, difficilmente arriveranno questa settimana: «Come minimo bisogna aspettare i dati delle entrate a tutto agosto e poi vedere eventuali altre risorse disponibili tra i residui di spesa, per capire se c’è lo spazio per interventi percettibili», anche se in pochi credono si potrà arrivare ai 20-30 miliardi che chiedono le forze politiche. 

Il presidente del Consiglio si concentrerà anche sugli interventi previsti dal Pnrr. E domani Garofoli coordinerà un vertice con tutti i ministri interessati, per fare il punto sui 55 obiettivi da realizzare entro la fine dell’anno e ottenere così altri 19 miliardi di euro da Bruxelles. 

Ed entro metà settembre dovrebbero riunirsi i ministri dell’energia dei Paesi Ue e il 6-7 ottobre ci sarà a Praga il Consiglio europeo, ultimo appuntamento internazionale nell’agenda di Draghi, in cui il premier continuerà il suo pressing al fine di ottenere il via libera alla proposta italiana di fissare un tetto europeo al prezzo del gas.

 

Verso il razionamento del gas?

Anche se parlare di razionamento del gas è ancora un tabù nel nostro Paese, 'Repubblica' oggi scrive che il governo starebbe valutando di ritardare l'avvio dei riscaldamenti e posticiparne l'accensione in primavera. Per risparmiare un po' di gas potrebbe essere dunque prevista, l'accensione dei termosifoni con una settimana di ritardo e lo spegnimento anticipato alla fine del periodo invernale, sia nelle case e sia negli uffici. 

 

Lockdown energetico

Le misure che l’Italia avrebbe messo a punto per affrontare il razionamento dei consumi di gas prevedono tre livelli di emergenza, a seconda dell'aggravarsi della situazione. Tra quelle già applicate c'è la riduzione della temperatura negli uffici pubblici che non potrà superare i 19°C in inverno e scendere sotto i 27°C in estate.

Nello scenario più grave, quello che in molti già chiamano lockdown energetico, i tagli sarebbero invece più consistenti. Nelle case private le temperature dovranno essere ridotte di 2°C e verrebbe limitato anche l'orario di accensione. I Comuni dovrebbero ridurre l'illuminazione pubblica nelle strade e sui monumenti fino al 40% dei consumi totali. Gli uffici pubblici potrebbero chiudere in anticipo, i negozi entro le 19 e i locali, alle ore 23. 

 

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