misure contro il caro energia

Decreto Aiuti ter: cosa cambia per le famiglie e i nodi da sciogliere

Per l’esecutivo si tratta di un banco di prova difficile: da un lato la volontà di aiutare le famiglie e le imprese, dall’altra la difficile intesa

Decreto Aiuti ter: cosa cambia per le famiglie e i nodi da sciogliere

Il nodo politico da sciogliere non è da poco, ma le famiglie guardano con attesa al nuovo Decreto Aiuti, detto "ter", dopo che i tecnici del ministero dell'Economia hanno lavorato fino all'ultimo per limare il testo e fare in modo che possa trovare un'approvazione. 

Sul piatto della bilancia ci sono oltre 17 miliardi di aiuti che, se non ci si affreta, si richia di perdere. Ma in un momento di crisi economica ed energica come quello vissuto in Italia e in Europa, si tratterebbe di un vero spreco. 

Ecco cosa contiene il Decreto Aiuti Ter.

 

L'iter del testo

Dopo la seduta delle commissioni riunite Bilancio e Finanza del Senato, il testo approda in aula a Palazzo Madama (alle 12) per la votazione. Giovedì, invece, sarà la volta della Camera. Ma non si tratta dell'unico passaggio delicato, dal momento che il cronoprogramma del Governo prevede anche il via libera all'aggiustamento di bilancio per 6,2 miliardi (provenienti dall'extra gettito di agosto), che permetterà proprio di sbloccare il nuovo pacchetto a sostegno di famiglie e imprese, per il quale il Governo avrebbe intenzione di destinare tra i 12 e i 13 miliardi. Per questo, complessivamente il valore dell'intervento sarebbe oltre i 17 miliardi. 

 

Obiettivo: contenere gli effetti del caro-energia

L'obiettivo del Governo col decreto Aiuti ter 2022 è chiaro: ridurre il più possibile gli effetti del caro-energia sulle famiglie e le imprese. Da un lato, quindi, contenere i prezzi dei prodotti energetici e dunque le bollette per gli utenti, dall'altro proseguire sulla strada del taglio alle accise sui carburanti, che comunque proseguirà fino al 5 ottobre grazie al decreto firmato dal ministero dei Trasporti e da quell'Economia e Finanza. 

 

Il nodo del credito di imposta

Il vero nodo, però, riguarda il Superbonus e il credito di imposta. Il Governo intende prorogare i crediti per le imprese, assicurati al momento solo fino al 30 settembre. Estenderli di altri tre mesi, però, costa circa 6,8 miliardi, cifra che include anche la proroga dell'agevolazione per le imprese energivore e gasivore, oltre che per le imprese che nell'ultimo periodo hanno subito i contraccolpi più pesanti a causa dei rincari energetici. 

 

Bonus sociale per bollette più "leggere"

Un altro aspetto, poi, riguarda la volontà di portare il tetto ISEE per il Bonus sociale da 12mila a 15mila euro, per poter permettere a più famiglie di usufruire della misura "taglia bollette". Si tratta, in questo caso, di un ulteriore ritocco rispetto a quello già avvenuto con il precedente intervento del Governo (il cosiddetto "decreto Ucraina"), che ha innalzato da 8.265 a 12mila euro la soglia di accesso. Sempre in questa direzione va anche la possibilità di tornare alla rateizzazione delle fatture, terminata lo scorso giugno e che invece consentiva alle famiglie di pagare in 10 rate quanto dovuto in bolletta. L'eventuale reintroduzione potrebbe durare per 4-7 mesi, ovviamente a seconda del budget disponibile. 

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