LA PROPOSTA DI LEGGE

Tetto al contante, Bagnai: alzare la soglia a diecimila euro

Libertà o rischio di evasione fiscale? Il dibattito in Italia e in Europa, dove in molti Paesi il tetto non esiste o è una opzione del commerciante

Tetto al contante, Bagnai: alzare la soglia a diecimila euro

La soglia di utilizzo dei contanti in Italia è oggi fissata a 2 mila euro, ma presto potrebbe innalzarsi a 10 mila euro. Questa la proposta contenuta in un progetto di legge che ha come primo firmatario il leghista Alberto Bagnai. La soglia attuale di duemila euro è il frutto dell’emendamento al decreto Milleproroghe voluto dal centrodestra, che aveva votato contro il tetto del contante a mille euro scattato a gennaio 2022, spostando quindi l’entrata in vigore del più restrittivo tetto a mille euro al primo gennaio 2023. Ora la situazione potrebbe cambiare di nuovo, evitando lo scatto del nuovo limite con l’entrata in vigore di una soglia decisamente più alta.

 

La soglia di utilizzo del contante è una questione controversa sia a livello politico, dove il dibattito si intreccia a quello sui rischi di evasione fiscale e sulle misure per combatterla, sia a livello culturale: la limitazione all’utilizzo del contante si trova solo in alcuni Paesi, soprattutto dell’Europa del sud e dell’est, mentre non esiste nell’Europa del nord. Secondo i dati raccolti dall’European Consumer Centres Network, un organismo creato nel 2005 dalla Commissione europea e dagli Stati membri per fornire assistenza ai consumatori, a inizio 2021 solo 12 Paesi su 30 avevano un limite all’utilizzo del contante (Italia compresa, considerati anche Islanda, Regno Unito e Norvegia). Il limite all’utilizzo del denaro contante in Spagna è di 2.500 euro per i residenti e di 15.000 euro per i non residenti, mentre in Francia è di 1.000 euro per i residenti e di 15.000 per i non residenti. Il limite in Portogallo è per tutti di 1.000 euro e in Grecia è di 500 euro. In Bulgaria la soglia è di 5.100 euro, mentre in Romania è prevista una soglia giornaliera di 2.100 euro.

La Slovacchia ha la soglia del contante a 5000 euro, la Repubblica Ceca a 14.000 euro, Croazia e Polonia entrambe hanno il limite a 15.000 euro.

 

L’unico Paese nordeuropeo ad avere una soglia nell’utilizzo del contante è il Belgio, che prevede un limite di 3.000 euro nelle transazioni commerciali, mentre nel nord Europa non esistono tali limitazioni, se non in forma di possibile opzione per l’esercente e del controllo dell’identità di chi paga importi elevati in contanti. In Germania, ad esempio, chi paga oltre 10.000 euro in contanti deve esibire un documento di identità, mentre nei Paesi Bassi il commerciante ha l’obbligo di segnalare le transazioni sospette superiori a 2.000 euro. In Danimarca i commercianti sono liberi di scegliere se accettare o meno i pagamenti in contanti superiori a 2.500 euro, mentre in Svezia sono liberi di rifiutare anche qualsiasi pagamento in contanti. 

 

In questo scenario l’attuale soglia italiana è tra le più restrittive, mentre le istituzioni europee finora hanno affrontato la questione prendendo atto della diversità tra i vari paesi: «Noi abbiamo proposto un tetto europeo ai pagamenti in contanti ma non è ancora stato raggiunto un accordo sul testo. Quindi gli Stati membri sono liberi di decidere da sé. Tuttavia, la Commissione preferirebbe limiti più bassi ai pagamenti in contanti», ha detto il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. «Nella nostra proposta sull’antiriciclaggio, il limite proposto al contante è di 10 mila euro, ma ci sono diverse visioni attorno al tavolo e la proposta è attualmente in discussione dai co-legislatori. Vediamo come evolverà la situazione», ha detto la commissaria per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness.

 

Il dibattito in Italia, tuttavia, prosegue infuocato. La proposta di Bagnai è stata così commentata dal senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari: «L’aumento al tetto del contante è da sempre nel programma di FdI, del centrodestra, lo faremo già nella prima legge di Bilancio. Non ha nessun collegamento con la lotta all’evasione. C’è una tregua fiscale come è previsto nel programma. Chi ha pagato le tasse nei tempi e nei modi pagherà sempre meno di chi non lo ha fatto». 

 

Di tutt’altro avviso il responsabile economico del Pd Antonio Misiani, che ha dichiarato: «È una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’economia sommersa. Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche ha citato la lotta all’evasione fiscale tra gli obiettivi del nuovo governo. Se il buongiorno si vede dal mattino (e da proposte come quella della Lega sul contante), l’Italia rischia di andare in una direzione esattamente opposta».

 

Sulla stessa linea anche Giuseppe Conte, che ha scritto su Facebook: «Alzare il tetto del contante per premiare chi va in giro a fare pagamenti con 10mila euro di banconote in una valigetta. Stamattina Fratelli d’Italia annuncia che l’aumento del contante sarà già nella prossima legge di bilancio, la Lega deposita il progetto di legge per passare dal tetto di 2mila a quello di 10mila. Uno studio di Bankitalia certifica che alzare il tetto del contante aiuta l’evasione fiscale. Ci opporremo fortemente a questa misura».

 

Il limite all’utilizzo del contante in Italia è cambiato moltissime volte e aveva già toccato la soglia di 1.000 euro nel 2011, con il decreto Salva Italia varato dal governo Monti nei mesi bui dell’emergenza finanziaria, mentre il governo Renzi con la legge di Stabilità del 2016 lo aveva innalzato a 3.000 euro. Con il Milleproroghe del gennaio 2022 il limite era stato portato a 2.000 euro, con la prospettiva di dimezzarlo ulteriormente dal 2023. Ora con il governo di Giorgia Meloni la situazione potrebbe cambiare.

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