La pagella

La Spagna rimane imbattuta: pari con i tedeschi, Morata protagonista

Termina 1-1 la supersfida tra Spagna e Germania, attesa da tutti gli amanti del calcio. I due goal direttamente dalla panchina: prima Morata, poi Fullkrug.

La Spagna rimane imbattuta: pari con i tedeschi, Morata protagonista

La Spagna si ferma, dopo aver stravinto all’esordio della Coppa del Mondo, per sette a zero contro la Costa Rica. Ci hanno pensato i tedeschi a limitare gli entusiasmi della corazzata di Luis Enrique, grazie ad un goal nel finale di partita. La qualificazione agli ottavi è largamente alla portata, ma il rammarico di non averla portata a casa rimane. Dopo un primo tempo dominante, sono riusciti a sbloccarla ad inizio ripresa, grazie alla rete dell’ex bianconero Morata, nuovamente in gol.  Gara decisiva nel prossimo turno, dove verrà decretata la classifica finale di questo entusiasmante girone.

 

Modiali Qatar 2022, le pagelle della Spagna:

Unai Simon voto 6+: La fiducia che Luis Enrique ha riposto nei suoi guantoni, non è stata delusa, anzi, il giovane numero uno ha dei numeri importanti. Il problema sta nei dettagli, nelle piccole cose: uscite avventate (come al 96esimo) e lanci fuori misura, che hanno permesso alla Germania di recuperare maggiori palloni. Sono imperfezioni che in gare così importanti, rischiano di risultare decisive. Per fortuna della Spagna è volato provvidenzialmente più volte, tenendo al sicuro il risultato. Può davvero poco sulla cannonata del pareggio.

 

Dani Carvajal voto 6: Una serata decisamente meno brillante rispetto al compagno opposto, Jordi Alba. Meno intraprendente in fase offensiva, dove si vede pochissimo, sbagliando più cross del previsto. Dimentica la sua natura offensiva, limitandosi ad affrontare gli esterni tedeschi dal basso, senza particolare pressing. Risulta importante sotto questo punto di vista, considerando che aumenta il peso difensivo, nelle fasi più delicate. Per un gioco così intraprendente però dovrebbero partecipare tutti alla costruzione del gioco. 

 

Rodri voto 6: Meno pulito nel tocco del pallone, rispetto al solito, sbagliando tanti palloni in avanti. Seppur abbia partecipato alla confusione generale, sulla rete del pari, è risultato incredibilmente più efficace difensivamente, che in fase d’impostazione. Tanti palloni in orizzontale rivedibili e qualche passaggio eccessivo , per accelerare la manovra. Vince il duello con Muller, poi sostituito, portando la marcatura fino alla propria mediana. Un adattamento alla retroguardia che sta fungendo, ma non deve assolutamente perdere la sua natura tecnica.

 

Aymeric Laporte voto 5,5: Fino al momento del gol, ha giocato una gara pulita, limitando gli attacchi per vie centrali dei tedeschi. Sul pari però, troppa leggerezza nel contrastare l’incursione. Tende a mostrare una certa lentezza quando viene puntato da giocatori rapidi e talvolta rischia qualche cartellino di troppo, per recuperare la posizione. Non è un giocatore elegantissimo, ma perlomeno regge fisicamente. Attenzione però a non distrarsi, che le gare così non si vincono. 

 

Jordi Alba voto 7: Nonostante l’età non più giovanissima, rimane uno dei terzini più tonici d’Europa. Tantissima corsa, velocità nelle sovrapposizioni e precisione nei cross: le azioni migliori derivano tutte dalle sue parti. Avere in un gruppo così giovane alcune pedine di esperienza, aiuta lo spogliatoio a crescere. Ha fornito l’assist per Morata, con un pallone geometrico, che ha tagliato perfettamente l’area di rigore. Doppia fase eccellente. 

 

Gavi voto 6,5: Credere che possa avere solamente diciotto anni è follia, eppure sta dimostrando di poter stare allo stesso livello dei migliori giocatori del mondo. Un ragazzo che lotta come un toro, affrontando a muso duro qualsiasi avversario, senza mai tirare indietro la gamba. Supporta la fase offensiva della Spagna grazie ad alcune incursioni in mezzo alla difesa, in difficoltà nel marcarlo. Poco preciso in qualche occasione da gol, spettacolare invece quando tocca la palla di prima, per servire i compagni. In continua crescita: non è più una sorpresa.

 

Sergio Busquets voto 6,5: Che sia un professore di primissimo grado è ormai risaputo: gestisce il pallino del gioco, detta i tempi e muove la sfera continuamente in verticale. La sua presenza accelera la manovra in mezzo al campo, molto tempestiva quando si tratta di pungere la difesa avversaria. Aiuta la difesa, schermando Rodri, che spesso si porta in avanti per aiutare la fase offensiva. Un giocatore essenziale per le idee di Luis Enrique. 

 

Pedri voto 6: Un po’ meno sotto ai riflettori, rispetto alla gara d’esordio, specie a livello offensivo, dove si è proposto veramente poco. La sua forza però sta nel conoscere perfettamente gli schemi del tecnico, gestendo così al meglio la manovra di gioco. Tende a muovere la palla di prima, anche nelle zone pericolose, dimostrando di essere in fiducia. Troppo spesso rimane arretrato, probabilmente per salvaguardare i buchi lasciati dalla retroguardia. Se prende in mano il coraggio, potrebbe essere importante anche in zone più avanzate del campo. 

 

Marco Asensio voto 6: Rispetto alla gara con il Costa Rica, è risultato più “timido” nelle conclusioni verso lo specchio. In due occasioni interessanti ha infatti sparato alto, gettando al vento la possibilità di sbloccare il match. Aiuta e non poco la difesa, sia sulle palle da fermo, sia sull’esterno, dove limita i cross. Nello stretto è un jolly da non sottovalutare, specie quando si tratta di portare palla nella sua zona preferita di campo. Deve inquadrare meglio quale sia la sua posizione sul terreno di gioco, visto che tende a svariare parecchio.   

 

Dani Olmo voto 6,5: Tra i tre giocatori scelti in attacco da Luis Enrique è sicuramente quello più attivo: prende palla dal basso, permettendo ai compagni di alzare il baricentro offensivo. Ha enormi qualità nel portare palla, specie quando si tratta di fare da riferimento avanzato, in situazione di solitudine. Affronta la difesa della Germania con coraggio, mettendo a dura prova Neuer con due conclusioni pericolose. Manca un po’ di concretezza nei tiri ravvicinati, dove non sempre rispondo presente nel cuore dell’area. 

 

Ferran Torres voto 5,5: Gioca poco più di un’ora, risultando però estremamente discontinuo. Fa una cosa buona e due sbagliate, facendo a più riprese arrabbiare il pubblico spagnolo. Quando si tratta di agganciare il pallone, anche nelle situazioni più complesse, mette in luce qualità e tecnica, creando spazi per i compagni. Se invece parliamo del ruolo da punta, risulta inadatto, specie nei movimenti in area di rigore. Un giocatore che probabilmente si trova meglio sulla fascia esterna, dove ha maggiori spazio per scappare in velocità. (Morata voto 7,5: Entra e segna il goal del vantaggio, con un movimento da bomber esperto: merita più spazio in questa squadra.)

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