Si chiude l’iter parlamentare

La manovra è legge, le due visioni opposte di governo e minoranze

Opposizioni e forze di maggioranza danno una lettura completamente diversa del disegno di legge Bilancio appena approvato in via definitiva. Chi ha ragione?

La manovra è legge, le due visioni opposte di governo e minoranze

La manovra è legge e passa al Senato con il voto di fiducia sullo stesso testo approvato alla Camera. Con il passaggio a Palazzo Madama nei tempi previsti (entro il 31 dicembre) è scongiurato l’esercizio provvisorio.  Le legge, da 35 miliardi, ne destina 21 alle misure per sostenere famiglie e imprese rispetto al caro energia. 

 

Dunque, la prima manovra del governo di Giorgia Meloni, è giunta al traguardo finale seppure tra mille difficoltà e con non pochi errori nell’iter parlamentare a Montecitorio. Ma il testo, arrivato blindatissimo al cospetto dei senatori, divide in maniera sempre più netta maggioranza e opposizione. Infuocate le dichiarazioni di voto in Aula. I gruppi di minoranza attaccano: “Diciamo no a una legge molto fumosa e senza arrosto che ha lasciato solo il brutto ricordo dei cinghiali con cui vi siete caratterizzati”, incalza la capogruppo PdSimona Malpezzi. “Sotto l’albero di Natale avete fatto trovare 12 condoni per il valore di 1,6 miliardi”. E ricorda i “tagli” su sanità, scuola, precari, per non parlare dei “230 milioni” tolti ai giovani con le nuove misure sul bonus per i diciottenni.

 

Anche Carlo Calenda di Azione boccia senza appello la manovra e parla di “prima prova fallimentare” per l’esecutivo e di “uno spettacolo in Parlamento che non ha precedenti nella pur ricca raccolta di storie di stravaganze e incompetenze della Repubblica italiana”. Il Movimento Cinque Stelle è sulla stessa linea: in Aula rivolgendosi alla maggioranza la senatrice Alessandra Maiorinodice: “avete fatto un pasticcio dietro l’altro e questa legge non è che un pannicello caldo. Una manovrina che nasconde furore ideologico e fuffa: avete smantellato le uniche misure che avevano dato sostegno al lavoro, il reddito di cittadinanza, il superbonus. Questa legge elargisce doni e mancette agli amici degli amici mentre toglie a chi ha bisogno”.

 

Di tenore opposto, ovviamente, le prese di posizione degli esponenti delle forze che siedono al governo. Lega, Forza Italia e Fdi difendono la manovra. Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio, ragiona in questi termini: “Abbiamo fatto ciò che ara giusto fare. E’ una manovra sostenibile” che non alimenta “illusioni e con impatto sul deficit moderato. Abbiamo rassicurato i mercati, convinto l'Europa, spiazzato l'opposizione. Direi che ne usciamo decisamente e a testa alta”. Per la Lega, tuttavia, resta il “rammarico su Opzione donna”. Forza Italia rivendica di aver “dato il suo importante, decisivo contributo per garantire un’impronta riformista. Abbiamo ottenuto l’esonero contributivo totale per i nuovi assunti under 36”, dice la presidente dei senatori azzurri, Licia Ronzulli. “Su proposta di Forza Italia, siamo inoltre riusciti ad elevare da 6000 a 8000 euro il tetto entro il quale il datore di lavoro non dovrà pagare i contributi”. Ma oggi è anche la giornata della tradizionale conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. L’incontro consueto con i giornalisti è per la premier Giorgia Meloni l’occasione per fare il punto non solo sulla legge di bilancio ma anche su questi primi mesi di governo.  

 

Intanto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha già annunciato che l’Italia ha raggiunto i 55 obiettivi previsti per il secondo semestre 2022 “grazie al dialogo impostato con la Commissione europea”. Il risultato ovviamente spiana la strada alla terza tranche di finanziamenti da 19 miliardi di euro.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA