Guerra in Ucraina: giorno 330

Zelensky su Putin “Non sono sicuro sia vivo” ma Mosca smentisce subito

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov risponde alle insinuazioni lanciate da Davos dal presidente ucraino: “La Russia e Putin esistono ed esisteranno”

Zelensky su Putin “Non sono sicuro sia vivo” ma Mosca smentisce subito

L’allarme antiaereo scattato questa mattina in tutto il territorio ucraino proprio mentre era in arrivo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in visita, su invito dello stesso presidente Zelensky, “Di nuovo a Kiev per discutere tutti gli ambiti della cooperazione”, è rientrato. L’allarme, come spiegato dal Guardian, sembra essere stato causato da aerei russi decollati in Bielorussia, dove le forze aeree bielorusse e quelle russe stanno svolgendo esercitazioni congiunte. 

 

Gli animi però sono sempre più tesi, da una parte le parole di Peskov e Medvedev che lanciano moniti all’Occidente e dall’altra il presidente ucraino che in collegamento questa mattina con Davos, dove si tiene il World Economic Forum 2023, paventa l’avvenuta morte di Putin. “Il conflitto in Ucraina registrerà una escalation se l'occidente invierà a Kiev armi in grado di colpire il territorio russo” Ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definendo "estremamente pericolosa" la discussione in corso circa la fornitura di questi armamenti, con la conseguenza di portare il conflitto "su un nuovo livello qualitativo, che non si annuncia per niente buono per la sicurezza globale e per quella generale europea". Peskov ha ribadito che "già l'Ucraina ha armi che sta usando ogni giorno per colpire il territorio russo, ossia le nuove regioni" annesse. 

 

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, invece, è tornato ancora una volta ad evocare il rischio di una guerra nucleare. "Domani, alla base Nato di Ramstein, i grandi leader militari discuteranno di nuove tattiche e strategie, nonché della fornitura di nuove armi pesanti e sistemi di attacco all'Ucraina". Un appuntamento che arriva subito dopo il forum di Davos, dove si è ripetuto "come un mantra" che "per raggiungere la pace, la Russia deve perdere". "E a nessuno di loro viene mai in mente - prosegue Medvedev su Telegram - di trarre da ciò la seguente conclusione elementare: la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare". "Le potenze nucleari - ha aggiunto Medvedev - non hanno perso grandi conflitti da cui dipende il loro destino. Ma questo dovrebbe essere ovvio per chiunque. Anche a un politico occidentale che ha conservato almeno qualche traccia di intelligenza".

 

A Davos, invece, l’intervento del leader ucraino, ancora fortemente scosso dall’incidente dell’elicottero a Brovary in cui hanno perso la vita 5 membri del suo governo e anche diversi bambini. "Non sono sicuro che il presidente della Russia che a volte appare... sia lui". "Gli addetti ai lavori della TV capiranno: in chroma key appare da qualche parte, non capisco bene se è vivo, o no, se è lui che prende le decisioni o qualcun altro. Che tipo di cerchia di persone? Non ho tali informazioni... non capisco bene come puoi promettere ai leader europei una cosa, e il giorno dopo iniziare un'invasione su vasta scala dello stato" ha spiegato Zelensky. Per poi aggiungere: "È solo che non capisco bene con chi abbiamo a che fare. Discorsi di pace? Con chi?”.

Alle insinuazioni di Zelensky ha risposto immediatamente Peskov: "La Russia e Putin esistono ed esisteranno" e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe rendersene conto il prima possibile per il bene del suo Paese. 

 

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