il 362esimo giorno di guerra

Meloni a Kiev nel segno di Draghi per sostenere l’Ucraina e Zelensky

Mentre a Bakhmut infuria la battaglia il presidente ucraino si prepara ad accogliere la premier italiana alla sua prima visita ufficiale nel Paese

Meloni a Kiev nel segno di Draghi per sostenere l’Ucraina e Zelensky

Il giorno 362 di conflitto in Ucraina vede ancora infuriare la battaglia in difesa di Bakhmut, stretta nella morsa dei russi che vorrebbero annoverarla tra le città conquistate in occasione del primo anniversario dell'inizio dell'invasione russa in Ucraina, il prossimo 24 febbraio, indipendentemente dall'effettiva realtà sul campo. La previsione è del ministero della Difesa britannico, nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, diffuso via Twitter. "Le truppe russe - scrive l'intelligence militare britannica - sono probabilmente sottoposte a crescenti pressioni politiche con l'avvicinarsi dell'anniversario dell'invasione". Dall’altro canto il presidente Zelensky che pur dichiarando che l’Ucraina continuerà la sua missione di difesa della città, questa non sarà ad ogni costo: “Non a ogni prezzo e per morire tutti". "Combatteremo sino a che sarà ragionevole", ha detto nell'intervista concessa alla stampa italiana alla vigilia dell'arrivo a Kiev della premier Meloni. La presidente del Consiglio italiano arriverà oggi nella capitale ucraina dopo aver fatto tappa a Varsavia dove molto probabilmente avrà prima un faccia a faccia con il suo omologo polacco Mateusz Morawiecki, per confermare sul solco di Draghi, l'indiscusso sostegno italiano all'Ucraina e al suo presidente.

 

L'intervista di Zelensly alla stampa italiana

Nell’intervista concessa ai tre giornali italiani, (Corriere, Repubblica e Il Sole 24 Ore) il presidente Volodymyr Zelensky ha chiaramente ammesso che l’Ucraina si sta “preparando a una guerra di breve durata, che terminerà con una vittoria". E si è detto contrario ad "una tregua che servirebbe solo a loro". "Più veloce sarà la guerra, meno vittime avremo: nel 2014 il conflitto si congelò e per noi non è andata bene. Gli accordi di Minsk hanno dato a Putin il tempo per preparare l'attacco dell'anno scorso: non cadremo più nella stessa trappola"

 

La visita di Meloni a Kiev

In merito alla visita di oggi a Kiev di Meloni, il presidente ucraino si è detto molto felice. “L’attendevamo da tempo a Kiev. Sin dall’inizio della guerra l’Italia del governo di Mario Draghi aveva scelto di sostenerci, un passo importante con un ruolo decisivo del vostro Paese per accettare l’Ucraina quale pieno membro dell’Unione Europea. E oggi la cosa procede bene. Infatti, con Giorgia avevo avuto alcune lunghe telefonate molto cordiali subito dopo la sua nomina a premier e avevo notato che si muoveva nel senso della continuità", ha spiegato Zelensky ai giornalisti italiani nel suo ufficio presidenziale nel centro della capitale ucraina.

"Sono molto grato all’Italia per la scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie, le decisioni di principio sono state prese: noi si aveva insistito particolarmente di avere armi per garantire la difesa delle nostre infrastrutture energetiche", continua il presidente. "Non so con precisione quando arriveranno quelle armi. Noi, comunque, ci attendiamo la piena cooperazione dell’Europa e siamo certi che ne diventeremo membri, anche perché noi stiamo ripulendoci dai nostri oligarchi e dalla corruzione interna. Dopo la guerra, potremmo anche scoprire che ci sono più oligarchi in Italia che non in Ucraina. Sto facendo passare leggi speciali contro gli oligarchi locali".

 

Su Berlusconi e Salvini

Inevitabile poi la domanda su Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

"Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione diffusa dal Cremlino negli ultimi anni. Credo che parte della nostra debolezza sia dovuta al lavoro della propaganda russa. Ecco il motivo per cui io di persona dal primo giorno dell’invasione ho creato un sistema di comunicazione continua per fornire la vera versione dei fatti. Abbiamo visto dall’invasione russa della Crimea e del Donbass (nel 2014, ndr) che l’arrivo dei carri armati è preceduto dalla campagna delle false notizie. Noi riteniamo che sia centrale mantenere il sostegno italiano per garantire quello degli altri Paesi e ciò vale anche per la compattezza dell’Europa, dove l’Italia ha un ruolo trainante in campo economico, sociale e politico. Sono comunque fiducioso: Giorgia è una donna forte che può tenere compatto il suo governo".

E alla domanda se ne parlerà con Meloni, Zelensky ha risposto: "Assolutamente sì. Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente. Ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa (il presidente ucraino fa riferimento al famoso audio in cui Berlusconi diceva di aver ricevuto 20 bottiglie di vodka da Putin, ndr). Gli piace la Vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se crede gliela regaliamo".

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