La spunta blu

Il mondo social, sempre più algoritmo, diventa sempre più a pagamento

Le piattaforme sono ormai una tv moderna in tempo reale in cui i contenuti sono creati più da professionisti che da utenti ed è giusto farli pagare

Il mondo social, sempre più algoritmo, diventa sempre più a pagamento

Meta, l'azienda proprietaria di Facebook e Instagram, ha annunciato che è prossima a lanciare un abbonamento a pagamento che permetterà agli utenti di verificare la loro identità, ed ottenere così la classica spunta blu, come già in precedenza da Elon Musk per Twitter. Per 11,99 dollari al mese Meta Verified permetterà di "autenticare il proprio account con un documento e avere una spunta blu". Tra le nuove funzioni garantite dall’abbonamento, "si potrà avere protezione extra contro i furti di identità e accesso rapido all'assistenza", ha spiegato Zuckerberg precisando che il servizio sarà accessibile solo a chi ha più di 18 anni. Meta Verified debutterà questa settimana in Australia e Nuova Zelanda. 

 

Il mondo dei social a pagamento

Il mondo dei social sta dunque diventando a pagamento e, ad un certo punto dovevamo aspettarcelo. Le piattaforme online dopo il boom degli ultimi dieci anni culminato con la pandemia, stanno sperimentando un drastico calo delle entrate, tanto da dover licenziare migliaia di dipendenti. Twitter, Google, Amazon, Meta e tutte le Big Tech stanno ora correndo ai ripari e c’è chi lo sta facendo introducendo abbonamenti mensili a pagamento, per ora, solo per chi vuole avere alcuni vantaggi rispetto a chi utilizza gratuitamente la piattaforma.

 

E’ dunque possibile ipotizzare che nell’immediato futuro, tutte le piattaforme social diventeranno a pagamento al 100%, e forse quello sarà il punto che metterà la parola fine al modo di utilizzarli così come lo facevano ieri e oggi. Se prima infatti erano gli stessu utenti a creare i loro contenuti per gioco o per svago, oggi e domani saranno sempre di più i creatori di contenuti che lo faranno per guadagnare qualche soldo in più. E ciò è verificabile anche adesso. Basta analizzare il rapporto della Reuters in cui si evidenzia come nell’ottobre del 2022 il 90% dei tweet prodotti ogni mese su Twitter siano stati scritti da meno del 10% degli utenti.

 

Lo stesso andamento è risconstrabile anche su Facebook, Instagram o TikTok, dove i creator content sono molto di più degli utenti comuni e per questo sarebbe anche giusto far pagare loro un obolo per l’utilizzo della piattaforma e ottenere quella visibilità tanto agoniata. E la verità signori e signore è questa: i social da semplici condivisori di post di vita si sono trasformati, in breve tempo, in una sorta di televisione moderna in tempo reale, sempre accesa e presente in quasi tutte le parti del mondo, dove uno scorre, scorre fino a quando trova un contenuto che gli piace e magari lascia anche un cuoricino. Ma nel metterlo ricordiamoci che ciò che vediamo è sempre il frutto di un algoritmo "intelligente" che ha deciso per noi cosa ci piace e cosa no.

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