FIGLI A CARICO

Assegno unico APRILE 2023 quando viene pagato? Date calendario

In base al calendario dei pagamenti Inps l’Assegno Unico aprile 2023 sarà pagato tra la terza e quarta settimana, per i percettori RdC arriverà sulla carta

Assegno unico APRILE 2023 quando viene pagato? Date calendario

Assegno unico APRILE 2023 quando viene pagato? Quali sono le date e i tempi di accredito in base al calendario dei pagamenti Inps? Prima di entrare nel dettaglio del pagamento, vogliamo ricordare che l’Assegno unico e universale per ogni figlio a carico (Auuf) è un beneficio economico su base mensile in favore di tutte le famiglie per ogni figlio a carico che spetta a partire dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni. L’Auuf è erogato dall'Inps sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare di appartenenza e del numero di figli a carico, con criteri di universalità e progressività.

Va inoltre ricordato che con l'entrata a regime dell'assegno, cessino di conseguenza tutti i precedenti contributi economici e le detrazioni fiscali previste per i nuclei familiari con figli in quanto sostituiti dall’Auuf.

 

Quando pagano l'assegno unico di APRILE 2023?

Assegno unico 2023 quando viene pagato ad aprile? Come riportato sul sito Inps:

  • per le domande presentate a gennaio e febbraio, l’Assegno unico è corrisposto a partire dal mese di marzo; i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo. 

  • per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno, l’Assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo. 

  • per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’Assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’ISEE al momento della domanda. Per cui se la domanda è stata presentata a marzo, il pagamento dell'assegno sarà a fine aprile.

Per cui in base al calendario pagamenti Inps APRILE 2023 le famiglie riceveranno l'assegno unico tra la terza e la quarta settimana di aprile.

 

 

Gli aumenti 2023

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 per l’assegno unico e universale saranno applicate dall’Inps a partire dal mese di marzo.

L’Istituto provvederà quindi ad aggiornare gli importi sulla base delle disposizioni previste dalla legge 197/2022 che ha disposto l’adeguamento degli importi all’inflazione e gli aumenti.

Gli aumenti per l'assegno unico scattati da gennaio 2023 come confermato dall'Inps, prevedono un incremento dell’importo “standard” dell’assegno maggiorato del 50% per ciascun figlio di età inferiore a 1 anno, a prescindere dall’Isee e per i nuclei familiari con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, qualora l’Isee non superi i 40mila euro. In entrambi i casi, l’importo passerà da 50-175 euro a 75-262,5 euro.

Ad inizio anno, scatterà anche l’aumento a 150 euro dell’importo attuale (prima era a 100 euro) della maggiorazione corrisposta nei nuclei familiari con 4 o più figli.

Inoltre è stato reso stabile l’incremento di 120 della maggiorazione per le famiglie con Isee non superiore a 25mila euro che nel 2021 hanno percepito l’assegno per il nucleo familiare.

 

La rivalutazione per l’inflazione

Come ricordato dall'Inps, gli importi dell'assegno unico 2023, terranno conto anche della rivalutazione per l'inflazione. Per sapere di quanto sarà l'incremento, occorrerà attendere l'emanazione del decreto ministeriale entro la metà di gennaio. L'ipotesi è che detto incremento sia di circa 94 euro mensili. 

 

Assegno unico come viene pagato

L’Assegno Unico Universale per i Figli viene pagato dall'Inps tramite:

- bonifico su conto corrente italiano postale, estero o area SEPA;

- bonifico domiciliato presso lo sportello postale;

- pagamento sul libretto postale;

- pagamento su Carta RdC;

- pagamento su carta prepagata con IBAN (deve rientrare in un circuito SEPA ovvero conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio).

 

I requisiti

L'assegno unico è riconosciuto a condizione che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente sia in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;

  • sia asoggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

  • residenza e domicilio in Italia;

  • residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio dall’INPS, senza necessità di presentare apposita domanda.

 

Assegno unico 2023 come richiederlo all'INPS:

L’Assegno unico e universale per i figli a carico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati ecc.

 

La domanda può essere presentata:

  • accedendo dal sito INPS al servizio "Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);

  • tramite numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);

  • tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi. 

Per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, l’Inps corrisponde l’assegno d’ufficio. Non è pertanto necessario che chi già beneficia del Reddito di cittadinanza faccia domanda per l’assegno.

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