emergenza sbarchi “apocalittica”

Migranti e Lampedusa, sponda von der Leyen e aut aut da Berlino

Appoggio da parte della presidente della Commissione Ue e dell’Eurocamera Roberta Metsola. Tajani: “Unica soluzione al problema epocale è la diplomazia”

Migranti e Lampedusa, sponda von der Leyen e aut aut da Berlino

Sulla questione migranti e le difficoltà dell’Italia con Lampedusa che sta affrontando un’emergenza sbarchi “apocalittica” con arrivi anche di 7.000 persone al giorno, tutte bisognose di cure e di cibo, si sta muovendo finalmente anche l’Europa.

 

Dopo il videomessaggio di ieri della premier Meloni in cui ha annunciato che misure straordinarie contro l’immigrazione clandestina saranno prese nel CdM di lunedì e aver invocato una nuova Operazione Sofia, e dunque una missione europea per pattugliare il Mediterraneo, ecco arrivare la ferrea sponda della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con la quale la premier è stata fautrice di quel Memorandum d'intesa con la Tunisia che, in questi ultimi giorni, sembra cadere a picco. Ma che la Commissione continua a difendere, assicurando che la "sua attuazione" è in corso. I 105 milioni promessi a Kais Saied sulla gestione migranti e i 150 per i supporto al budget, tuttavia, non sono stati tuttavia ancora erogati. Da qui l’accettazione da parte della presidente della Commissione Ue all’invito fatto da Meloni a recarsi insieme, nei prossimi giorni, a Lampedusa per constatare di persona la situazione che sta vivendo la piccola isola siciliana. 

 

Poi il colloquio telefonico avuto dalla premier con la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola che ha rassicurato alla presidente del consiglio italiana pieno sostegno. "Lampedusa è l'Europa", sono state le sue parole. 

 

Aperture anche dalla Francia di Macron, dove il governo ha presieduto una riunione ad hoc sul caso Lampedusa, al centro anche di un lungo colloquio telefonico tra il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il suo omologo transalpino Gerald Darmanin. "Abbiamo deciso di agire insieme nelle prossime ore presso l'Ue per rafforzare la prevenzione delle partenze dei migranti e la lotta ai trafficanti", ha spiegato Darmanin. "Con la Francia siamo in sintonia", ha confermato Piantedosi. E a testimoniarlo è stato proprio Emmanuel Macron. "Su Lampedusa c'è un dovere di solidarietà europea, le decisioni verranno prese con l'Italia", ha sottolineato l'inquilino dell'Eliseo. 

 

A Berlino, sul dossier, si respira invece tutt'altra aria. "L'Italia ha interrotto i rimpatri tramite le regole di Dublino e a ciò vanno aggiunti gli ingressi nel Paese dei migranti non registrati", ha spiegato il portavoce di Berlino, Steffen Hebestreit. In pratica un aut aut della Germania che dice che aderirà alla solidarietà volontaria solo quando riterrà che Roma avrà rispettato le regole sui movimenti secondari. 

 

Tajani, unica soluzione è la diplomazia

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha annunciato tra le altre cose che si recherà nei prossimi giorni a Berlino e Parigi per ribadire la necessità di un intervento europeo, rilanciando l'ipotesi di una nuova Operazione Sofia che pattugli il Mediterraneo, in un'intervista a Quotidiano Nazionale di oggi, ha ribadito che l'unico modo per affrontare il problema "epocale" dell'immigrazione è la diplomazia: "La diplomazia non fallisce mai. Gli slogan non servono a nulla, bisogna conoscere i fatti. E i fatti ci dicono che l’Africa è una polveriera: dalla Guinea alla Somalia buona parte di questo continente è in subbuglio"

 

Il ministro ricorda poi le recenti catastrofi che hanno colpito Libia e Marocco. "Di fronte alla disperazione, non ci sono muri o barriere che tengono. Occorre invece affrontare il problema alla radice per fermare periodiche ondate di migranti che non siamo in grado di sopportare. Serve una strategia europea, mondiale. È necessario anche l’intervento dell’Onu". Un intervento che, secondo Tajani dovrebbe essere "un sostegno economico, politico, di presenza, aiutare a combattere il cambiamento climatico. È chiaro che non penso all’intervento di truppe: per affrontare il problema dell’immigrazione serve realismo".

 

Sulla questione Tunisia. Preoccupa anche la situazione, ancora precaria, del memorandum d'Intesa firmato a luglio con il presidente della Tunisia: "L’Europa deve accelerare l’applicazione del Memorandum ma è colpa anche della sinistra che cerca di mettere i bastoni tra le ruote. È inammissibile che al Parlamento europeo blocchino l’accordo firmato da Ursula von der Leyen, utile a fermare i flussi migratori. Anche a Bruxelles ci deve essere coerenza. La questione è seria e non può essere presa sottogamba né possiamo fare demagogia o dichiarare guerra all’Africa" spiega il vicepremier che per il momento esclude interventi militari "non è un’operazione di polizia che risolve il problema" dice.

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