Mafia

Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista di Cosa Nostra, è morto

Il capomafia si è spento all’ospedale dopo una lunga battaglia contro il cancro al colon. Era stato arrestato a gennaio dopo 30 anni di latitanza.

Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista di Cosa Nostra, è morto

Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista di Cosa Nostra, è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove era ricoverato in una stanza blindata da agosto. Il boss aveva 61 anni e soffriva di una grave forma di tumore al colon, diagnosticata nel 2020 mentre era ancora in fuga dalla giustizia.

Arrestato il 16 gennaio scorso in una cascina nei pressi di Castelvetrano, la sua città natale in provincia di Trapani, dopo una caccia durata 30 anni, era considerato il capo di Cosa Nostra dopo la morte di Totò Riina nel 2017 e di Bernardo Provenzano nel 2016. Era stato condannato all’ergastolo per diversi reati, tra cui il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito, e le stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

 

Le condizioni di salute del boss

Le condizioni di salute del capomafia si erano aggravate negli ultimi mesi, tanto che i medici avevano deciso di interrompere la chemioterapia e di sottoporlo alla terapia del dolore e alla sedazione, secondo le sue ultime volontà espresse in un testamento biologico. Messina Denaro aveva rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico e aveva chiesto di morire con dignità.

Nei nove mesi di detenzione, il boss era stato sottoposto a quattro operazioni chirurgiche e a diversi cicli di chemioterapia, ma il cancro al colon era in fase terminale e non lasciava speranze di guarigione. Seguito da una equipe di oncologi e infermieri dell’ospedale dell’Aquila, gli era stata allestita una sorta di infermeria attigua alla cella nel supercarcere di massima sicurezza.

 

Gli ultimi incontri con i familiari

Prima di perdere coscienza, Messina Denaro aveva incontrato alcuni familiari, tra cui la figlia Lorenza, avuta in latitanza e mai riconosciuta. Il boss le aveva dato il suo cognome e le aveva chiesto perdono per averla tenuta lontana dalla sua vita. La ragazza, insieme a una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che era anche il suo difensore, era stata al suo capezzale negli ultimi giorni.

Anche la madre ultraottantenne del boss, Lorenza Santangelo, aveva lasciato Castelvetrano per raggiungere il figlio a L’Aquila. “Una madre vuole essere, pur con grande dolore, vicina al proprio figlio morente”, aveva dichiarato il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano.

 

Le reazioni alla morte del boss

La morte di Messina Denaro sta suscitando diverse reazioni nel mondo politico, giudiziario e sociale.

 

Salvatore Borsellino: Messina Denaro arreso solo alla malattia

"Si è verificato quello che lui stesso aveva detto quando lo hanno preso, si è arreso solamente alla malattia, probabilmente se non avesse avuto il cancro difficilmente sarebbe stato arrestato". Così ad Askanews Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia, sulla morte del boss Matteo Messina Denaro.

 

Saviano: morto il boss, Italia ancora paese a vocazione mafiosa

"Matteo Messina Denaro (1962-2023), assassino. Il boss è morto, l'Italia continua a essere un paese a vocazione mafiosa". Così Roberto Saviano ha commentato su X la morte del boss mafioso Matteo Messina Denaro. 

 

Il sindaco di Campobello di Mazara: "Da lui ferite profonde"

"Ora si scrive la parole fine su colui che per 30 anni ha provocato ferite profondissime e mortali non soltanto nella nostra provincia. La morte, comunque, rappresentando la conclusione della vita terrena, pone ogni uomo davanti la giustizia divina". Così il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, appresa la notizia della morte di Matteo Messina Denaro. A Campobello il boss ha trascorso gli ultimi anni della sua latitanza in diversi covi, fino a quando è stato arrestato.

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