Il sesto giorno di conflitto

Guerra Israele-Hamas, evacuazione di Gaza e il bilancio dei morti

Lo Stato ebraico ordina ai palestinesi di lasciare il nord della Striscia entro 24 ore. Il numero delle vittime sale a oltre 2.000. Oggi Tajani a Tel Aviv

Guerra Israele-Hamas, evacuazione di Gaza e il bilancio dei morti

Israele ha intensificato i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza, colpendo obiettivi sensibili e ordinando l'evacuazione di 1,1 milioni di palestinesi dal nord dell'enclave entro 24 ore. Il bilancio dei morti sale a oltre 2.000, tra cui 500 bambini e 250 ostaggi liberati dall'esercito israeliano.

 

Il sesto giorno di guerra

Il conflitto tra Israele e Hamas è entrato nel sesto giorno, senza segni di tregua. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere pronto a un'offensiva totale su Gaza, per porre fine al lancio di razzi da parte del movimento islamico. Hamas ha rivendicato l'attacco di sabato scorso, che ha provocato la morte di oltre 200 persone in un kibbutz israeliano, tra cui molti bambini.

La situazione umanitaria nella Striscia è però drammatica, con oltre 400.000 sfollati e gravi danni alle infrastrutture e ai servizi sanitari. L'Onu ha chiesto di revocare l'ordine di evacuazione e di garantire l'accesso agli aiuti umanitari. Human Rights Watch ha denunciato l'uso di bombe al fosforo bianco da parte di Israele, che causano ustioni e infezioni.

Nel frattempo la comunità internazionale si sta mobilitando per cercare una soluzione diplomatica alla crisi. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato a Tel Aviv, per confermare il sostegno degli Usa a Israele e incontrare i leader politici della regione. Il presidente americano Joe Biden ha condannato l'attacco di Hamas come "male puro" e ha chiesto una cessazione delle ostilità.

 

Il nodo degli ostaggi rimane irrisolto

Hamas ha chiesto il rilascio dei prigionieri palestinesi in cambio della liberazione dei civili israeliani rapiti dai miliziani. Tra gli ostaggi ci sono anche tre italo-israeliani, tra cui Nir Forti, che si trovava al rave di Reim con un'amica e sarebbe stato ferito. 

La tensione si estende anche ad altre zone del Medio Oriente e del mondo. Hamas ha lanciato una chiamata alle manifestazioni per il "venerdì della rabbia", per infiammare la protesta contro Israele. In diverse città europee si sono registrati episodi di violenza e antisemitismo. Oggi si riuniranno i ministri della Difesa della Nato a Bruxelles, per discutere della situazione e delle possibili ripercussioni sulla sicurezza globale.

 

Tajani, von der Leyen e Metsola in Israele

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani sarà oggi in Israele, per una visita di solidarietà e di diplomazia. Tajani ha dichiarato di voler essere in Israele per "ribadire la nostra vicinanza ad un popolo ferito dalla violenza del terrorismo di Hamas" e per lavorare alla soluzione dei "due popoli, due Stati". Tra le priorità del ministro c'è anche la liberazione dei tre italo-israeliani e l'incontro con il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente Rivlin, poi si recherà con la rappresentanza europea in Giordania per parlare con il re Abdullah e il presidente palestinese Abu Mazen.

Tajani ha espresso la sua condanna per gli attacchi di Hamas e ha definito i terroristi "non diversi dai nazisti".

Non solo Tajani, oggi in Israele arrivano anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola "per esprimere solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici di Hamas e incontrare la leadership israeliana", si legge in una nota di Bruxelles. A Tel Aviv anche Annalena Baerbock, oltre al capo del Pentagono Lloyd Austin. 

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