Il Decimo giorno

Guerra Israele-Hamas, alta tensione e nessuna tregua in Medio Oriente

Israele continua con i suoi raid anche sul Libano, Hamas criticata da Abu Mazen minaccia rappresaglie. Biden “Occupare la Striscia sarebbe un grosso errore”

Guerra Israele-Hamas, alta tensione e nessuna tregua in Medio Oriente

La guerra tra Israele e Hamas entra nel decimo giorno, con un bilancio di oltre 3.500 morti e 11.000 feriti tra le due parti, di cui, secondo gli ultimi dati, i palestinesi uccisi sarebbero 2.750 e i feriti 9.700. Israele ha intensificato i suoi attacchi aerei e terrestri sulla Striscia di Gaza, dove si stima che ci siano un milione di sfollati, secondo l’Onu. Il governo di Tel Aviv ha anche colpito obiettivi militari in Libano, dove opera il gruppo sciita Hezbollah, alleato di Hamas. E' di questi minuti la notizia che resa nota dall'ufficio del premier Benyamin Netanyahu circa le agenzie diffuse in precedenza circa l'apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia. “Non c'è per il momento un cessate il fuoco né l'ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri”. 

 

Intanto il movimento islamista che controlla Gaza, ha risposto lanciando razzi verso il territorio israeliano, provocando danni e vittime civili. Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, a Doha, per discutere della situazione e chiedere sostegno. L’Iran è uno dei principali finanziatori di Hamas e Hezbollah, e si oppone alla presenza di Israele nella regione.

 

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen, ha invece criticato duramente Hamas, accusandolo di non rappresentare il popolo palestinese e di ostacolare il processo di pace con Israele. Abbas ha chiesto la fine immediata della guerra e la ripresa dei negoziati per la creazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano.

 

La preoccupazione degli Usa per il ruolo dell’Iran

Gli Stati Uniti, principale alleato di Israele, hanno espresso la loro preoccupazione per l’escalation della guerra e il possibile coinvolgimento diretto dell’Iran, uno dei maggiori sostenitori di Hamas e Hezbollah. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato a vari media americani che gli Usa temono che l’Iran possa scegliere di intervenire militarmente in qualche modo, aprendo un nuovo fronte di battaglia sul confine tra Israele e Libano. Sullivan ha anche detto che Israele avrebbe riaperto le condutture dell’acqua nel sud di Gaza, dove si trovano molti sfollati. 

Secondo il Wall Street Journal, il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc) starebbe spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore di una maggiore tensione nella regione. Gli Usa hanno ribadito il loro impegno a cercare una soluzione diplomatica al conflitto, ma hanno anche sottolineato il loro sostegno al diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hamas.

 

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