VENTIDUESIMO GIORNO

Gaza, la guerra che uccide i bambini: Israele non cede, Hamas resiste

S’intensifica l’offensiva a Gaza, Hamas conta oltre 8.000 morti. Netanyahu parla di lotta contro il male, le famiglie degli ostaggi chiedono uno scambio

Gaza, la guerra che uccide i bambini: Israele non cede, Hamas resiste

La guerra tra Israele e Hamas, iniziata il 7 ottobre con un attacco terroristico da parte del gruppo palestinese, è entrata nella sua terza settimana senza segni di tregua. Nella notte tra venerdì e sabato, Israele ha lanciato una massiccia operazione di terra nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di distruggere le capacità militari e governative di Hamas e di riportare indietro gli oltre 200 ostaggi sequestrati dal movimento islamista. Le comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza sono gradualmente tornati a funzionare, a riportarlo l'agenzia Reuters, secondo cui i media palestinesi hanno riferito che le comunicazioni nella Striscia di Gaza stanno riprendendo a funzionare.

 

L’offensiva di terra israeliana

L’operazione di terra, annunciata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu come una “nuova fase” della guerra, ha visto l’impiego di centinaia di soldati, tank, corazzati e bulldozer blindati, supportati dall’aviazione e dalla marina. Secondo fonti militari israeliane, le truppe sono penetrate nel nord della Striscia, dove hanno incontrato una forte resistenza da parte dei miliziani di Hamas, che hanno usato razzi, mine e cecchini. Israele ha dichiarato di aver colpito oltre 450 obiettivi di Hamas, tra cui edifici elevati, postazioni di lancio, tunnel e depositi di armi, grazie anche alla sua strategia di attacco che prevede la suddivisione della Striscia in “quadrati” da neutralizzare, isolato per isolato, quartiere per quartiere, casa per casa. L’azione è portata avanti da gruppi tattici di circa 100-200 militari, con l’ausilio di forze speciali, genieri e cani dotati di telecamere. L’obiettivo è quello di localizzare e eliminare i dirigenti e i combattenti di Hamas, nonché di distruggere le loro infrastrutture e le loro armi. La strategia prevede anche la separazione della parte nord della Striscia da quella meridionale, dove la popolazione è stata invitata a spostarsi per evitare i bombardamenti.

Intanto Netanyahu ha parlato alla nazione definendo la guerra una “lotta contro il male” e ribadendo i due obiettivi dell’operazione: “Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi”. Il premier ha anche detto di avere il sostegno della comunità internazionale e ha ringraziato i leader di Gran Bretagna, Francia e Italia che si sono recati a Tel Aviv per esprimere la loro solidarietà a Israele. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha avvertito che la guerra sarà “lunga e difficile” e ha escluso la possibilità di una tregua umanitaria.

 

La richiesta delle famiglie degli ostaggi

Prima del discorso alla nazione, Netanyahu ha incontrato i familiari degli ostaggi sequestrati da Hamas. I rappresentanti delle famiglie, dopo il colloquio con il premier, hanno chiesto la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi in Israele in cambio del rilascio dei loro cari. Il capo della fazione palestinese a Gaza Yahyia Sinwar ha annunciato di essere “pronto a un accordo immediato per uno scambio dei prigionieri”: tutti gli ostaggi israeliani per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Tuttavia, Netanyahu ha respinto questa possibilità e ha sostenuto che l’operazione militare potrebbe aiutare a mettere al sicuro gli ostaggi.

Intanto le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas proseguono nonostante l'escalation, ma sono più difficili. Ad affermarlo un funzionario del Qatar, parlando con la Cnn. 

 

Il bilancio delle vittime

Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che più di 8.000 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele. “Il bilancio delle vittime legate all’aggressione israeliana supera gli 8.000 morti, metà dei quali sono bambini”, ha riferito il ministero nella notte tra sabato e domenica. Il conteggio dei morti fatto dal ministero della Salute non distingue però tra civili e miliziani di Hamas e non specifica in che modo siano state uccise le persone, se a causa dei bombardamenti israeliani o se a causa, per esempio, di razzi di Hamas caduti all’interno della Striscia (cosa che avviene relativamente di frequente). Secondo fonti mediche palestinesi, i feriti sono oltre 19.000. Da parte israeliana, il bilancio è di circa 1.400 morti e oltre 220 ostaggi.

 

Le reazioni internazionali

La guerra tra Israele e Hamas ha suscitato preoccupazione e condanna da parte della comunità internazionale. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha detto di essere “sorpreso” dall’escalation dell’assalto militare israeliano a Gaza e ha ribadito il suo appello per un "immediato cessate il fuoco umanitario". Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso la sua “grave preoccupazione” per la situazione e ha chiesto a Israele di "fare tutto il possibile per proteggere i civili innocenti". L’Unione Europea ha definito “inaccettabile” il numero di vittime civili e ha chiesto una “soluzione politica duratura” al conflitto. La Turchia ha accusato Israele di commettere “crimini di guerra” e ha offerto il suo sostegno a Hamas. L’Iran ha definito Israele un “regime sionista criminale” e ha promesso di fornire aiuto militare e finanziario alla resistenza palestinese.

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