117 giorni di conflitto

Gaza, la guerra infinita: tra tensioni, attacchi, appelli e negoziati

Israele respinge la proposta di tregua ma la trattativa prosegue. Gli Houthi dello Yemen minacciano le navi Usa e Uk nel Mar Rosso. OMS: mancano risorse

Gaza, la guerra infinita: tra tensioni, attacchi, appelli e negoziati

Il conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi. Dopo 117 giorni di guerra, le parti sono ancora lontane da un accordo di pace. Una bozza di intesa mediata dalla Francia prevede il rilascio graduale degli ostaggi in cambio della fine delle ostilità, ma il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha respinto l'offerta, dicendo di non voler ritirare le truppe da Gaza e di non voler liberare centinaia di detenuti palestinesi. Oggi una delegazione di Hamas incontrerà al Cairo il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, per discutere i dettagli della proposta. Muhammad Nazal, esponente dell'ufficio politico di Hamas, ha dichiarato che l'obiettivo dell'organizzazione è il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri, ma ha avvertito che l'accordo non andrà in porto se Israele non si ritirerà completamente da Gaza.

 

Nave Usa colpita da missile Houthi nello Yemen

Nel frattempo, la situazione nello Yemen si fa sempre più tesa. I ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno lanciato un missile da crociera antinave contro la nave da guerra americana USS Gravely nel Mar Rosso, senza causare danni. Il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, ha affermato che gli Houthi continueranno a prendere di mira le navi statunitensi e britanniche nella zona, in difesa della sovranità e dell'integrità territoriale dello Yemen. Il comando centrale delle forze armate statunitensi ha confermato di aver intercettato e distrutto il missile, definendo l'attacco "un atto di aggressione" e "una minaccia per la libertà di navigazione".

 

OMS: ospedale Nasser a Gaza senza medicine, cibo e carburante

La crisi umanitaria a Gaza si aggrava di giorno in giorno. Il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha denunciato la grave carenza di risorse essenziali all'ospedale Nasser, la più grande struttura sanitaria rimasta a Gaza, situata nella città di Khan Younis, sotto il fuoco delle forze israeliane. L'OMS ha detto di aver consegnato alcune forniture mediche lunedì, ma ha sottolineato che mancano ancora "medici specializzati", "medicine, ossigeno, cibo, carburante" e "modi per smaltire i rifiuti solidi". Tedros ha raccontato che i tentativi di portare cibo all'ospedale sono stati ostacolati dai ritardi ai posti di blocco, e che la folla affamata ha preso il cibo destinato ai pazienti. "Questo evidenzia la disperazione totale della popolazione di Gaza, che vive in condizioni infernali, compresa la fame estrema. Continuiamo a chiedere il permesso di portare il carburante all'ospedale", ha detto Tedros.

 

Gli Usa vogliono cambiare l'Unrwa

Gli Stati Uniti hanno annunciato di voler riprendere i finanziamenti all'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ma hanno chiesto "cambiamenti fondamentali" nella gestione dell'agenzia, dopo lo scandalo dei dodici dipendenti accusati di avere legami con Hamas. L'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha detto di voler incontrare il segretario generale Antonio Guterres per discutere il da farsi. "Vogliamo che l'Unrwa sia un'organizzazione efficiente, trasparente e responsabile, che rispetti i principi umanitari e i diritti dei rifugiati", ha affermato Thomas-Greenfield. L'Unrwa assiste circa cinque milioni di rifugiati palestinesi in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Gaza, fornendo loro servizi di educazione, sanità, protezione e assistenza sociale.

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