49esimo giorno

Gaza, tregua per scambio ostaggi e aiuti, ma la guerra non è finita

Israele e Hamas hanno accettato una pausa umanitaria, ma il conflitto non sembra vicino a una soluzione. Nella notte, ancora raid aerei e lancio razzi

Gaza, tregua per scambio ostaggi e aiuti, ma la guerra non è finita

La guerra tra Israele e Hamas a Gaza è entrata nel suo 49esimo giorno, con una fragile tregua scattata stamattina alle 6 italiane (le 7 locali). Un cessate il fuoco per consentire lo scambio di ostaggi dello Stato ebraico con detenuti palestinesi, in entrambi i casi donne e bambini. Dopo l'inizio ufficiale della tregua, però, l'Iron Dome israeliano ha intercettato un razzo sparato dalla Striscia. Nel pomeriggio saranno liberati 13 ostaggi israeliani - i primi di una lista di 50 già in mano a Netanyahu - in cambio di 39 palestinesi.

Malgrado la pausa, il conflitto non sembra però vicino a una soluzione, anzi si allarga ad altri paesi.

 

Gaza, scattato il cessate il fuoco tra Israele e Hamas

Dopo 49 giorni di bombardamenti, razzi e vittime, Israele e Hamas hanno accettato una tregua umanitaria, mediata dall’Egitto, Quatar, Usa e sostenuta dalle Nazioni Unite. La tregua è entrata in vigore alle 6 del mattino (ora locale) di oggi, 24 novembre 2033, e prevede il rilascio di 13 ostaggi israeliani, in cambio di 39 detenuti palestinesi. Inoltre, le parti si sono impegnate a riaprire i valichi di frontiera e a consentire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, dove la situazione è drammatica.

Tuttavia, la tregua è stata subito messa a repentaglio da un razzo lanciato da Gaza verso Israele, pochi minuti dopo il suo inizio. Il razzo è stato intercettato dal sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome. Non ci sono stati danni o feriti, ma il gesto ha scatenato le proteste di Israele, che ha accusato Hamas di violare l’accordo e ha minacciato di riprendere le operazioni militari.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che la tregua è solo “una breve pausa” prima di “altri due mesi di guerra”. Gallant ha aggiunto che Israele non accetterà mai uno Stato palestinese indipendente e che continuerà a combattere fino a eliminare la minaccia di Hamas. Dall’altra parte, il portavoce di Hamas, ha affermato che la resistenza palestinese non si arrenderà e che continuerà a lottare per la liberazione di Gaza e di Gerusalemme.

 

Nella notte raid nell’ospedale Indonesiano

Nella notte tra il 23 e il 24 novembre, l’aviazione israeliana ha condotto un raid aereo contro l’ospedale Indonesiano di Shifa, il più grande e il più attrezzato di Gaza. Secondo Hamas, il raid ha causato la morte di una donna e il ferimento di altre tre persone, tra cui un medico e un infermiere. Inoltre, ha danneggiato gravemente la struttura dell’ospedale, compromettendone il funzionamento.

Israele ha giustificato l’attacco sostenendo di aver individuato un tunnel sotterraneo usato da Hamas per nascondere armi e combattenti sotto l’ospedale. Il portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che il raid è stato mirato a distruggere il tunnel, senza colpire l’ospedale

L’ospedale Indonesiano di Shifa è stato costruito nel 2017 con il finanziamento del governo indonesiano, come gesto di solidarietà verso il popolo palestinese. L’ospedale dispone di 110 letti, 6 sale operatorie, una terapia intensiva e un laboratorio. L’ospedale è stato uno dei pochi a rimanere operativi durante la guerra, nonostante le difficoltà di approvvigionamento di energia elettrica, acqua e medicinali.

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