53esimo giorno

Gaza, tregua prolungata tra Israele e Hamas: nuovi ostaggi liberati

Altri 2 giorni di tregua (fino a giovedì mattina) per 20 persone israeliane rapite e 60 detenuti palestinesi. Il Qatar, ruolo chiave nella mediazione

Gaza, tregua prolungata tra Israele e Hamas: nuovi ostaggi liberati

La guerra tra Israele e Hamas, scoppiata il 7 ottobre dopo il massacro da parte del gruppo islamista sul territorio israeliano, sembra avviarsi verso una soluzione pacifica. Dopo 53 giorni di combattimenti, che hanno causato centinaia di morti e migliaia di feriti, le due parti hanno accettato una tregua di quattro giorni, mediata da Qatar ed Egitto, durante la quale si sono scambiati ostaggi e prigionieri. Ma la tregua potrebbe essere estesa, mentre l’Onu e l’Ue chiedono un cessate il fuoco stabile e una ripresa dei negoziati per una soluzione a due Stati.

 

La tregua e lo scambio di ostaggi

La tregua tra Israele e Hamas è entrata in vigore venerdì 24 novembre, dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il leader di Hamas Yahya Sinwar hanno raggiunto un accordo grazie alla mediazione del Qatar e dell’Egitto. L’accordo prevede la sospensione delle ostilità per quattro giorni, durante i quali le due parti si scambiano ostaggi e prigionieri.

Hamas ha rapito il 7 ottobre circa 230 persone, tra cui 200 israeliani, 20 thailandesi, 5 filippini e 5 egiziani, portandoli a Gaza attraverso dei tunnel sotterranei. Israele, invece, detiene circa 5mila palestinesi nelle sue carceri, molti dei quali appartenenti a Hamas o ad altri gruppi armati.

Nel primo giorno di tregua, Hamas ha liberato 24 ostaggi, tra cui 13 israeliani, 8 thailandesi, 2 filippini e un egiziano. In cambio, Israele ha rilasciato 39 prigionieri palestinesi, tra cui 17 donne e 9 minori. Nel secondo giorno, Hamas ha consegnato alla Croce Rossa altri 17 ostaggi, tra cui 13 israeliani e 4 thailandesi, mentre Israele ha liberato altri 39 detenuti palestinesi. Nel terzo giorno, Hamas ha rilasciato 11 ostaggi, tutti israeliani, dopo aver inviato una lista dei loro nomi al Qatar, che l’ha trasmessa a Israele. Israele, a sua volta, ha liberato 33 prigionieri palestinesi, tra cui 9 bambini e 2 donne. Al momento, restano ancora nelle mani di Hamas 180 ostaggi, mentre Israele tiene in carcere circa 4.500 palestinesi.

 

Altri 2 giorni di tregua per 20 ostaggi e 60 detenuti

La tregua, sarebbe dovuta terminare ieri 27 novembre, ma le due parti hanno raggiunto ulteriori intese: altri 2 giorni di tregua (fino a giovedì mattina) per 20 ostaggi israeliani e 60 detenuti palestinesi.

Il Qatar, che ha svolto un ruolo chiave nella mediazione, aveva espresso la sua fiducia anche in una possibile estensione della tregua, per consentire il rilascio di altri ostaggi e prigionieri. "Siamo abbastanza fiduciosi. Raggiungere l'accordo per avere una pausa di quattro giorni non è stata un'impresa facile" ha detto alla Bbc il portavoce del ministero degli Esteri dell'Emirato, Majed Al Ansari, "Abbiamo passato molto tempo negoziando un accordo sulla tregua umanitaria. Ora che abbiamo la proroga in vigore per due giorni siamo ottimisti e possiamo lavorare per una pausa più sostenibile per entrambe le parti". Il portavoce ha confermato che Hamas si è impegnata a rilasciare altri 20 ostaggi come parte del cessate il fuoco temporaneo prolungato.

Anche l’Egitto, che ha una lunga esperienza di mediazione tra Israele e Hamas, ha espresso la sua disponibilità a contribuire al prolungamento della tregua e al rafforzamento della sicurezza nella regione. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha inviato una delegazione di alto livello a Gaza, per incontrare i leader di Hamas e discutere le modalità di attuazione dell’accordo. L’Egitto ha anche offerto di ospitare eventuali negoziati diretti tra Israele e Hamas, per consolidare il cessate il fuoco e affrontare le questioni in sospeso.

 

La richiesta di una pace duratura da parte dell’Onu

La tregua tra Israele e Hamas è stata accolta con favore dalla comunità internazionale, che ha chiesto alle due parti di rispettare il diritto umanitario internazionale e di garantire l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, dove la situazione è drammatica a causa dei bombardamenti israeliani e del blocco imposto da Israele e dall’Egitto. L’Onu e l’Ue hanno anche sollecitato le due parti a impegnarsi per una pace duratura, basata sulla soluzione a due Stati, che prevede la convivenza di Israele e di uno Stato palestinese indipendente, entro i confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso il suo apprezzamento per la tregua e ha ribadito il suo sostegno a una soluzione negoziata e giusta del conflitto. In una nota del suo portavoce, il segretario è tornato anche ad elogiare Qatar, Egitto e Usa per aver facilitato l'accordo sullo scambio di ostaggi e pause al conflitto ma "chiede ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato dei rimanenti ostaggi", ed "esorta tutti gli Stati a usare la loro influenza per porre fine al conflitto e compiere passi irreversibili verso l'unico futuro sostenibile per la regione: una soluzione a due Stati".

"La proroga di due giorni della pausa delle ostilità tra Israele e Hamas è uno sviluppo positivo. L'Ue ringrazia i partner coinvolti, in particolare Stati Uniti, Egitto e Qatar, per i loro sforzi cruciali. Tutto deve essere fatto per preservare e proteggere la vita dei civili sempre e ovunque". A scriverlo su X il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Espressa soddisfazione anche dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

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