scelte e priorità

Meloni al Senato: “No ritardi sul Pnrr, accordo con Albania legittimo”

La premier nel question time in Aula ha affrontato diversi temi, difeso l’azione del suo governo e attaccato l’opposizione e i sindacati e gli scioperi

Meloni al Senato: “No ritardi sul Pnrr, accordo con Albania legittimo”

La premier Giorgia Meloni ha tenuto il suo primo question time in aula al Senato, dopo averlo fatto alla Camera il 13 novembre. Si è trattato di un’occasione per fare il punto sulle principali questioni politiche ed economiche che riguardano il Paese, in un momento di tensione sociale e di sfide internazionali. La premier ha risposto alle domande dei parlamentari di maggioranza e di opposizione, cercando di illustrare le scelte e le priorità del suo governo, ma anche di replicare alle critiche e alle polemiche che si sono sollevate in questi mesi. Tra i temi affrontati, la manovra economica, il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), l’accordo con l’Albania sui migranti, lo sciopero dei sindacati e la violenza sulle donne.

 

Meloni su Pnrr e Manovra

«Sul Pnrr io penso che anche qui si debbano fare i conti con il fatto che non c’è nessun ritardo. Siamo stati i primi a presentare i piani e le uniche difficoltà sono per gli obiettivo che abbiamo ereditato come lo stadio di Firenze su cui le sue critiche sono state un po’ tardive. Noi non vogliamo disperdere le risorse per progetti che non sono realizzabili noi le vogliamo mettere a terra e si vedrò nelle prossime ore. Ancora una volta la speranza di una certa opposizione di tifare contro il fatto che all’Italia venissero pagate le rate è stata tradita». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Senato, in replica a Matteo Renzi.

In merito alla manovra economica 2024, ha continuato la premier, «per quello che riguarda l’articolo 33, che coinvolge anche alcuni medici, come è stato chiarito in più sedi si tratta di una misura che interviene su un particolare regime pensionistico di una parte di dipendenti pubblici, rispetto alla quale era stata evidenziata da più parti l’esistenza di un trattamento che era disomogeneo tra dipendenti e anche disomogeneo tra gli stessi medici, su questa linea del resto ci sono espresse anche economisti non sospettabili di essere dei sostenitori del governo, ma in ogni caso rivedremo la norma sulle pensioni dei medici. A differenza di quanto fatto finora - ha aggiunto - , noi sappiamo che questa Nazione ha bisogno sul tema delle pensioni di un intervento strutturale e non di misure estemporanee e, infatti, tra i nostri obiettivi c’è anche quello di procedere nell’arco della legislatura a una riforma adeguata, strutturale, per dare ai cittadini le certezze dovute sul diritto di accesso alla pensione, secondo il principio di equità tra i lavoratori e tra le generazioni».

 

Presto ddl su intesa Albania, Camere non esautorate

Uno dei temi più controversi che ha caratterizzato il question time è stato quello dell’accordo con l’Albania sui migranti. Si tratta di un’intesa che prevede la possibilità di trasferire in Albania i migranti che sbarcano in Italia e che non hanno diritto alla protezione internazionale, in cambio di un contributo economico e di una collaborazione sul fronte della sicurezza e della cooperazione. L’accordo ha suscitato le proteste dell’opposizione, che lo ha definito illegittimo e in violazione delle norme europee, e ha chiesto di sottoporlo al vaglio delle Camere.

La premier Meloni ha difeso l’accordo, sostenendo che si tratta di una soluzione innovativa e solidale, che mira a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e a favorire lo sviluppo dell’Albania, un Paese amico e strategico per l’Italia. Ha inoltre precisato che l’accordo sarà presto tradotto in un disegno di legge, che sarà presentato al Parlamento per la ratifica, e che quindi non c’è alcuna volontà di esautorare il ruolo delle Camere. Ha infine ribadito che l’accordo non viola le norme europee, ma anzi si inserisce nel quadro della politica migratoria comune, che prevede la possibilità di accordi bilaterali tra gli Stati membri e i Paesi terzi.

 

Meloni a Renzi: non abbiamo bacchetta magica

«Io non ricordo di aver detto di voler uscire dall’euro... Ricordo di aver detto di volere stare in Europa a testa alta ed è esattamente quello che facciamo. Poi non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli... Il costo della benzina, ad esempio, come lei sa, non dipende da me ma da quei Paesi che detengono il petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman, forse ci aiuta ad abbassare il prezzo della benzina... Visto che ha buoni rapporti con lui, faccia da ponte per aiutare gli italiani».

 

In Aula il ricordo di Giulia, senatori in piedi con Meloni e governo

Un momento di commozione e di unità si è verificato all’inizio del question time, quando la premier Meloni ha ricordato Giulia Cecchettin, la giovane studentessa di 22 anni uccisa dal fidanzato a Vigonovo, in una tragica vicenda di femminicidio. La premier ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia della vittima, e ha ribadito il suo impegno a contrastare la violenza sulle donne, che ha definito una piaga sociale e una vergogna per il Paese. Ha inoltre indossato un nastro bianco e rosso, simbolo della campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, e ha invitato tutti i presenti a fare altrettanto. A seguire, tutti i senatori si sono alzati in piedi e hanno applaudito, in un gesto di solidarietà e di rispetto.

 

Record occupazione femminile mi rende più fiera

Tra i dati positivi che la premier Meloni ha voluto evidenziare durante il question time, c’è quello dell’occupazione femminile, che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni, con un tasso del 52,3% a ottobre 2023. La premier ha affermato che si tratta di un risultato che la rende particolarmente fiera, in quanto prima donna a guidare il governo italiano, e che dimostra che le donne sono una risorsa fondamentale per il Paese. Ha inoltre ricordato le misure adottate dal suo governo per favorire l’ingresso e il rientro delle donne nel mercato del lavoro, come il bonus baby sitter, il congedo parentale, il sostegno alle imprese femminili e la parità salariale. Ha infine annunciato che presto sarà presentato un piano nazionale per l’occupazione femminile, che prevede ulteriori incentivi e opportunità per le donne.

 

L’attacco ai sindacati per gli scioperi

Uno dei momenti più accesi del question time è stato quello in cui la premier Meloni ha attaccato i sindacati, accusandoli di ostacolare il dialogo sociale e di organizzare scioperi ingiustificati e dannosi per il Paese. La premier ha ricordato che il suo governo ha sempre cercato di coinvolgere le parti sociali nella definizione delle politiche economiche e sociali, ma che i sindacati hanno spesso risposto con il rifiuto e la protesta. Ha inoltre sottolineato che con il suo governo il numero degli scioperi generali è passato da sei all’anno a due, e che questo dimostra che le misure adottate dal suo governo sono state apprezzate e condivise dalla maggioranza dei lavoratori. Ha infine invitato i sindacati a cambiare atteggiamento e a collaborare con il governo, per il bene del Paese e dei cittadini.

 

Sui conti pubblici: «Abbiamo già cambiato condizione economica Nazione»

Un altro argomento che la premier Meloni ha voluto affrontare nel question time è stato quello dei conti pubblici, che sono stati al centro di un duro confronto con la Commissione europea, che ha chiesto all’Italia di ridurre il deficit e il debito pubblico. La premier ha difeso la scelta di mantenere un deficit del 3,9% del Pil nel 2023, sostenendo che si tratta di una misura necessaria per sostenere la ripresa economica.

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