La classifica 2023

Giorgia Meloni tra le donne più potenti del mondo secondo Forbes

La leader italiana si piazza al quarto posto nella classifica annuale del magazine statunitense, preceduta solo da von der Leyen, Lagarde e Kamala Harris

Giorgia Meloni tra le donne più potenti del mondo secondo Forbes

La classifica delle donne più potenti del mondo stilata ogni anno da Forbes ha riservato una sorpresa per l’Italia: Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio italiano, si è infatti piazzata al quarto posto, superando nomi noti come Oprah Winfrey e Taylor Swift. La leader italiana ha ricevuto il riconoscimento per l’autorevolezza del suo ruolo politico, sia a livello nazionale e sia internazionale. Prima di lei, solo: Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione Europea, Christine Lagarde, la Presidente della Banca Centrale Europea, e Kamala Harris, la Vicepresidente degli Stati Uniti.

 

La classifica di Forbes delle 100 donne più potenti al mondo

Forbes per stilare la classifica delle Top 100 delle donne più potenti al mondo del 2023 ha preso in considerazione quattro parametri: denaro, influenza media, impatto e ambito di riferimento, in base all'influenza socio-politica, culturale ed economica delle donne. Tra le prime dieci donne della lista, infatti, ben sei sono politiche: oltre alle già citate von der Leyen, Lagarde, Harris e Meloni, c'è anche la cantate statunitense, Taylor Swift, al quinto posto. Beyoncé conquista invece il 36esimo posto e Rhianna il 74mo mentre al centesimo c'è Barbie.

 

Le italiane in classifica

Oltre a Giorgia Meloni, l’unica altra donna italiana presente nella classifica di Forbes è Margherita della Valle, la Ceo di Vodafone, al 42esimo posto. La manager romana, laureata in discipline economiche e sociali alla Bocconi, ha una lunga carriera nel settore delle telecomunicazioni, iniziata nel 1994 in Omnitel, poi acquisita da Vodafone. Nel 2018 è diventata la responsabile finanziaria del gruppo, gestendo un budget di oltre 40 miliardi di euro e supervisionando le operazioni in 25 Paesi.

 

Le donne che hanno perso potere

Tra gennaio e aprile hanno perso consenso e ruolo leader politiche come Sanna Marin (Finlandia), Jacinda Ardern (Nuova Zelanda) e Nicola Sturgeon (Scozia). Dal punto di vista delle grandi aziende, invece, Susan Wojcicki si è dimessa dalla carica di ceo di YouTube dopo nove anni, stessa decisione per Martina Merz, amministratore delegato del conglomerato tedesco Thyssenkrupp. Ognuna di loro è stata sostituita da un uomo.

Tra le buone notizie: Robyn Grew che lo scorso maggio è diventata la prima donna a guidare il Man Group, hedge fund con un patrimonio di 161 miliardi di dollari, e a giugno la veterana dell’esercito americano Debra Crew ha preso il timone del colosso dell’alcol Diageo, diventando una delle poche donne ceo delle 100 più grandi aziende della Borsa di Londra.

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