657esimo giorno

Ucraina, la doppia sfida del presidente Zelensky tra Usa e Ue

A Washington per chiedere sostegno militare ed economico, mentre in Consiglio Europeo deve superare il veto di Orban ai negoziati di adesione di Kiev

Ucraina, la doppia sfida del presidente Zelensky tra Usa e Ue

L’Ucraina è in guerra da quasi due anni con la Russia, che ha invaso il suo territorio e minaccia la sua sovranità. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj si è recato negli Stati Uniti per cercare di ottenere maggiori aiuti da parte del suo principale alleato, il presidente Joe Biden, che vede nel conflitto una sfida globale tra democrazia e autoritarismo. Ma Zelensky dovrà affrontare anche l’opposizione dei repubblicani, che ritengono che l’Ucraina non sia una priorità e che Biden dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza interna. Nel frattempo, l’Ucraina spera anche di avvicinarsi all’Unione Europea, che sta per tenere un summit cruciale per decidere se avviare i colloqui di adesione con Kiev. Ma anche in questo caso, ci sono ostacoli da superare, come il veto dell’Ungheria, che contesta la politica linguistica ucraina, e le divergenze sui fondi da destinare al paese in guerra.

 

Zelensky incontra Biden e il Congresso

Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj si recherà al Congresso e alla Casa Bianca per sollecitare più aiuti militari dagli Stati Uniti contro l’aggressione russa. Ma i repubblicani americani sembrano poco inclini ad ascoltare le sue richieste. Da quasi due anni, l’Ucraina si oppone all’attacco lanciato dal presidente Vladimir Putin, con il sostegno di una coalizione occidentale che le ha fornito miliardi di dollari in armamenti. Ma i repubblicani respingono sempre più apertamente l’idea di finanziare l’Ucraina, sostenendo che il presidente Joe Biden dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza interna, soprattutto sul controllo dell’immigrazione clandestina dal confine con il Messico. I repubblicani si domandano anche se l’Ucraina debba proseguire la lotta. Zelensky incontrerà Biden alla Casa Bianca e terranno una conferenza stampa insieme. Biden che è un alleato chiave del presidente ucraino, vede lo sforzo bellico ucraino come parte di una battaglia globale tra le democrazie e le autocrazie violente. Ma a Capitol Hill, Zelensky dovrà affrontare il vero esame quando parlerà ai senatori di entrambi i partiti e incontrerà il nuovo leader repubblicano della Camera, Mike Johnson. In un discorso di lunedì alla National Defense University di Washington, Zelenskyj ha detto che la politica non dovrebbe “tradire” i soldati ucraini e ha ripreso le parole di Biden sulle conseguenze mondiali della guerra. “Quando il mondo libero esita, è allora che le dittature si rallegrano e coltivano le loro aspirazioni più pericolose”, ha affermato. “Vedono i loro sogni realizzarsi quando vedono indugi.” “Putin deve perdere”, ha concluso. Zelensky ha anche incontrato i vertici del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale per cercare di rafforzare l’economia assediata del suo paese. Il Fmi ha annunciato l’erogazione di una nuova quota di 900 milioni di dollari in un prestito a lunga scadenza in corso.

 

L’Ucraina punta all’Ue, ma l’Ungheria frena

L’Ucraina ha anche l’ambizione di entrare nell’Unione Europea, che considera il suo destino naturale. Ma a frenare i suoi sogni europei c'è l’Ungheria che dice no all'adesione ucraina. Ed è proprio questo il nodo che potrebbe far saltare il Consiglio Europeo di giovedì e venerdì, già molto affollato di temi e di leader.

Il premier ungherese Viktor Orban ha scritto al presidente del Consiglio Charles Michel per chiedergli di togliere l’Ucraina dall’ordine del giorno, perché non c’è accordo tra i 27 e il vertice sarebbe destinato a fallire. Ma gli altri Paesi non ci stanno e vogliono andare avanti con i negoziati di adesione, non solo con l’Ucraina, ma anche con la Moldova, la Georgia e la Bosnia-Erzegovina. Si tratta di una questione di soldi, di storia e di geopolitica, che potrebbe richiedere più tempo del previsto per trovare una soluzione. Un alto funzionario Ue prevede che il summit si prolunghi nel weekend: “La pressione è alta e i leader cercheranno di chiudere la questione entro l’anno”, spiega.

Un altro ostacolo è la revisione del bilancio Ue 2021-27, che dipende dalla decisione sull’Ucraina, perché il punto più controverso sono i 50 miliardi di euro di aiuti a Kiev. La Commissione Europea sta per sbloccare 10 miliardi di euro di fondi Ue all’Ungheria, fermati per la riforma della giustizia di Budapest, ma sembra più un tentativo estremo per convincere Orban a cambiare idea. Il premier ungherese, però, non è facile da piegare, anche se ora ha perso l’alleato polacco Mateusz Morawiecki, sostituito dal nuovo governo guidato da Donald Tusk. “Bisognerà vedere come si comporteranno i due”, dice la fonte Ue. Anche il premier slovacco Robert Fico, vicino alla Russia, potrebbe creare problemi, ma finora non ha contestato il sostegno all’Ucraina.

Per aprire i colloqui di adesione con l’Ucraina serve il sì di tutti i 27, ma per gli aiuti a Kiev si potrebbe procedere anche a 26. “Se c’è la volontà, si trova il modo”, dice la fonte Ue. La bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo prevede di avviare i negoziati con l’Ucraina e la Moldova, di dare lo status di candidato alla Georgia e di aprirsi alla Bosnia-Erzegovina, quando sarà pronta. Si prevede anche di fare delle riforme interne nell’Ue, perché l’Ucraina è un Paese grande e importante, con più di 40 milioni di abitanti e una forte agricoltura. Queste riforme saranno discusse nei prossimi mesi, con l’obiettivo di definire una strategia comune per l’Ue entro l’estate del 2024. Se il vertice sull’Ucraina dovesse fallire, però, sarebbe un brutto colpo non solo per il Paese, ma anche per il futuro dell’Ue.

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