A un passo dal conflitto

Ucraina, la Nato sposta navi e aerei: “Difendere l’alleato Kiev”

Nella notte videoconferenza tra Biden e gli alleati europei, partecipa anche Draghi. Von der Leyen: “Aiuti per 1,2 miliardi”. Domani nuovo vertice a Parigi

Ucraina, la Nato sposta navi e aerei: “Difendere l’alleato Kiev”

Nessun raffreddamento, neppure un timido segnale di descalation. Al contrario, quanto accaduto nelle ultime ore ha innalzato la tensione nell’area, dopo un vertice in videoconferenza nella notte tra il presidente statunitense, Joe Biden, e i leader europei, al quale ha partecipato anche il numero uno della Nato. Proprio le parole di Jens Stoltemberger hanno chiarito le posizioni dell’Alleanza che “adotterà tutte le misure necessarie per proteggere e difendere tutti gli alleati, risponderemo sempre a qualsiasi deterioramento della nostra area di sicurezza, anche rafforzando la nostra difesa collettiva.

Dalla Commissione Ue, intanto, aiuti economici a Kiev.

Il punto.

 

La Nato invia aerei e navi

Se il presidente statunitense, Joe Biden, sta ancora valutando se dare l’ok all’invio di 5.000 soldati nell’area, dopo averne messi in allerta 8.500, la Nato ha già predisposto un ridispiegamento. “Gli alleati della Nato stanno mettendo le forze in allerta e stanno inviando navi e caccia in Europa dell’Est, per rinforzare la nostra capacità di deterrenza e difesa, mentre la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall’Ucraina”, come si legge in una nota dell’Alleanza atlantica.

 

Le minacce di Biden: pronti anche a sanzioni

Se sul fronte militare ci si prepara a una possibile risposta sul campo, lo scontro è anche sul piano economico. Nell’incontro a Camp David tra alti funzionari del Pentagono e Joe Biden, a quest’ultimo sono state presentate diverse opzioni: sia l’invio di militari, sia sanzioni economiche con un blocco dell’export di materiale chiave (come i semiconduttori) per le industrie strategiche russe, dall’intelligenza artificiale al settore aerospaziale civile e all’informatica quantistica, come scrive il Washington Post.

Intanto il dipartimento di Stato ha consigliato al personale diplomatico non essenziale e alle famiglie di lasciare l’Ucraina, pur mantenendo aperta l’Ambasciata, e ha esortato i cittadini americani a non viaggiare in Russia. Stessa mossa per il Foreign Office inglese, che ha annunciato il ritiro del proprio personale diplomatico. “Alcuni membri del personale dell’’ambasciata» e i loro familiari «si stanno allontanando da Kiev in risposta alla minaccia crescente della Russia”, si legge in una nota.

 

Botta e risposta tra Londra e Mosca

Intanto il ministero degli Esteri russo ha respinto l’affermazione britannica secondo cui la Russia sta cercando di sostituire il governo ucraino con un’amministrazione filo-Mosca e che l’ex deputato ucraino Yevheniy Murayev è considerato un potenziale candidato. Per gli Usa, invece, “è molto chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni” sull’Ucraina, come dichiarato dal portavoce del Pentagono, John Kirby.

 

Il 26 gennaio nuovo incontro a Parigi

Nella serata ora italiana si è tenuta una videoconferenza tra il presidente Usa, Joe Biden, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda e il premier britannico Boris Johnson. Domani, 26 gennaio, nuovo vertice virtuale, questa volta tra Ucraina, Russia, Francia e Germania, organizzato da Parigi. Lo stesso presidente Macron proporrà al suo omologo russo Vladimir Putin un “percorso di de-escalation” sulla crisi ucraina, come anticipato dall’Eliseo tramite un colloquio tra i due leader in programma “nei prossimi giorni”.

 

Von der Leyen, “Nuovi aiuti finanziari Ue all’Ucraina”

Intanto sono in arrivo nuovi aiuti economici, come anticipato dalla Commissione europea, all’Ucraina che è stata definita “un Paese libero e sovrano», che “fa le sue scelte”. “Dal 2014 ad oggi – ha detto Von der Leyen – l’Unione e le sue istituzioni hanno allocato oltre 17 mld in trasferimenti e prestiti al Paese”. Ora saranno indirizzati altri 1,2 miliardi.

 

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