un tema caldo e controverso

La manovra italiana tra errori di traduzione, attacchi e rettifiche Ue

L’Europa chiede all’Italia di adeguarsi alle sue raccomandazioni sul bilancio 2024. Dombrovskis bacchetta Roma sui conti, Bruxelles costretta ad intervire

La manovra italiana tra errori di traduzione, attacchi e rettifiche Ue

La manovra italiana per il 2024 continua a suscitare polemiche e malumori tra Roma e Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha rilanciato le critiche dell'Ue al piano di bilancio italiano, affermando che non è in linea con le raccomandazioni del Consiglio. Tuttavia, un portavoce della Commissione ha poi precisato che si è trattato di un errore di traduzione durante un'intervista televisiva e che la posizione dell'Ue non è cambiata da novembre. Il governo italiano, dal canto suo, ha ribadito la sua volontà di andare avanti con la sua manovra, sostenendo di aver già fatto i conti con l'impatto negativo di energia e Superbonus. La partita si giocherà nei prossimi mesi, quando la Commissione dovrà decidere se avviare o meno una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia.

 

Un errore di traduzione che fa discutere

La scintilla che ha riacceso il dibattito sulla manovra italiana è stata un'intervista di Dombrovskis al canale Skytg24, in cui il vicepresidente della Commissione ha risposto a una domanda specifica sul piano di bilancio italiano per il 2024. "L'Italia non è in linea con le nostre raccomandazioni", ha detto Dombrovskis, aggiungendo che l'Ue ha chiesto all'Italia di "intraprendere deviazioni e di rimettersi in linea". Il commissario lettone ha anche precisato che eventuali procedure per deficit arriveranno solo in primavera, dopo le elezioni europee del 9 giugno.

 

Le parole di Dombrovskis hanno suscitato la reazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha sottolineato che non c'è nulla di nuovo nell'intervento del commissario e che la manovra italiana è quella prevista. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha ricordato la sua risposta di novembre, in cui aveva affermato di andare avanti con "sano realismo".

 

Tuttavia, a distanza di alcune ore, un portavoce della Commissione ha rettificato le dichiarazioni di Dombrovskis, spiegando che si è trattato di un errore di traduzione durante l'intervista. Il portavoce ha chiarito che l'argomento non è stato sollevato in modo proattivo dal vicepresidente e che la posizione della Commissione sulla manovra è quella di novembre, quando aveva espresso il suo parere sul documento di bilancio preventivo (Dbp) italiano. In quell'occasione, l'Ue aveva rilevato che il Dbp non era "pienamente" in linea con la raccomandazione del Consiglio del 14 luglio 2023 e aveva "invitato" il governo italiano a "tenersi pronto" ad adottare misure correttive.

 

Una partita aperta

La partita sulla manovra italiana si giocherà quindi nei prossimi mesi, quando la Commissione dovrà decidere se avviare o meno una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia. La procedura si baserà sui dati definitivi del 2023 e sulle previsioni economiche di primavera dell'Ue. La procedura potrebbe comportare delle sanzioni per l'Italia, che potrebbero arrivare fino allo 0,5% del Pil, oltre a delle raccomandazioni vincolanti per correggere il disavanzo e il debito.

 

La decisione della Commissione dipenderà anche dal contesto politico ed elettorale, sia a livello nazionale che europeo. Il governo italiano, infatti, dovrà affrontare le elezioni amministrative di maggio e le elezioni europee di giugno, che potrebbero cambiare gli equilibri interni alla maggioranza e tra le forze politiche. Anche la Commissione dovrà fare i conti con il rinnovo del Parlamento europeo e con la possibile candidatura della sua presidente Ursula von der Leyen alle elezioni tedesche di settembre. In questo scenario, la Commissione potrebbe optare per una linea più morbida e conciliante nei confronti dell'Italia, cercando di evitare uno scontro frontale che potrebbe alimentare l'antieuropeismo e il populismo.

 

La manovra italiana, dunque, resta un tema caldo e controverso, che mette alla prova il rapporto tra Roma e Bruxelles. Il governo italiano dovrà dimostrare la sostenibilità e l'efficacia della sua manovra, mentre la Commissione dovrà valutare con attenzione e obiettività la situazione economica e finanziaria dell'Italia. Solo così si potrà trovare una soluzione equa e condivisa, che tuteli gli interessi dell'Italia e dell'Ue.

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