botta e risposta alla Camera

Meloni al Question Time: tra Sanità, Patto di stabilità e Stellantis

La premier risponde alle domande dei gruppi parlamentari su vari temi di attualità tra cui l’industria automobilistica. Scontro con Conte e Schlein

Meloni al Question Time: tra Sanità, Patto di stabilità e Stellantis

La premier Giorgia Meloni ha affrontato ieri il Question Time alla Camera, rispondendo alle domande dei gruppi parlamentari su diversi temi di attualità, dalla crisi in Medio Oriente al Patto di stabilità e crescita, dalla sanità al settore automobilistico. Il confronto si è acceso in alcuni momenti, soprattutto con l’ex premier Giuseppe Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein.

 

Meloni risponde su Gaza: “Non condivido il no di Netanyahu”

La prima interrogazione è stata posta da Nicola Fratoianni per il gruppo AVS, che ha chiesto alla premier quali iniziative il governo intenda intraprendere, anche in sede europea, per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una soluzione del conflitto in linea con il principio “due popoli, due Stati”. Meloni ha ribadito la posizione del governo, favorevole a garantire uno Stato indipendente per i palestinesi: “Non condivido il ‘no’ di Netanyahu alla soluzione dei due Stati”. Ha aggiunto però che un’intesa non può essere chiesta unilateralmente e che il presupposto è il riconoscimento di Israele e del diritto degli israeliani a vivere in sicurezza. Ha poi criticato l’ambiguità di chi non ha condannato il “feroce attacco di Hamas” che ha scatenato la crisi. Infine, ha annunciato che il governo sta lavorando per portare minori palestinesi in Italia per essere curati nei nostri ospedali.

 

Patto di stabilità: “Abbiamo superato le regole irrealistiche”

Il Movimento 5 Stelle, tramite il deputato Silvestri, ha interrogato la premier sulle iniziative volte a modificare l’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, raggiunto in sede Ecofin lo scorso dicembre. Meloni ha sostenuto che il nuovo Patto di stabilità e crescita “supera le regole irrealistiche del precedente” e che l’Italia è riuscita a impedire il ritorno alle vecchie regole, basate su una “austerità cieca”. Ha poi accusato Conte di aver lasciato in eredità “disastri”. L'ex premier le ha allora risposto provocatoriamente: “Presidente Meloni, ma lei cosa è? Un re Mida al contrario? Lui trasformava in oro tutto ciò che toccava, lei tutto ciò che tocca lo distrugge, faccia anche meno”.

 

Sanità: “Abbattere il tetto alle assunzioni”

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha chiesto alla premier cosa il governo intenda fare per abolire il tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario, al fine di garantire i principi di universalità, eguaglianza ed equità del Sistema sanitario nazionale. Ha denunciato la situazione drammatica delle liste d’attesa, la carenza di medici e infermieri, la fuga di personale all’estero e l’abbandono degli eroi della pandemia da parte del governo. Ha chiesto quindi un piano straordinario di assunzioni e di risorse. Meloni ha risposto che il governo si sta occupando del problema e che ha l’obiettivo di superare il tetto di spesa, compatibilmente con le esigenze di bilancio. Ha ricordato i 2,4 miliardi di euro stanziati per il rinnovo del contratto dei sanitari e per ridurre le liste d’attesa. Ha poi rimarcato che il tetto di spesa fu introdotto nel 2009, quando lei era al governo, e che il Pd non ha risolto il problema in dieci anni. Ha concluso ringraziando il Pd per la fiducia riposta nel suo governo.

 

Stragi naziste: “Verifiche opportune sugli indennizzi”

Riccardo Magi (Misto/+Europa), ha presentato un’interrogazione sulle iniziative in materia di risarcimento dei danni a favore dei familiari delle vittime delle stragi naziste. A questo proposito, la premier ha chiarito che il governo considera doverosi gli indennizzi e che lo ha dimostrato aumentando il fondo istituito a tale scopo. Ha però precisato che l’Avvocatura dello Stato deve fare le sue verifiche sui presupposti per il risarcimento, come la ricostruzione del fatto storico e il rapporto di parentela tra il richiedente e la vittima. Ha sottolineato che la completezza del contraddittorio non è disattenzione verso le vittime, ma rispetto della legge e delle risorse dei cittadini.

 

Stellantis: “Criticare le scelte che danneggiano l’Italia”

Andrea Richetti, per Azione, ha interpellato la premier sulle iniziative volte a garantire la continuità produttiva e occupazionale presso gli stabilimenti italiani di Stellantis e di Magneti Marelli, nell’ambito di un piano di rilancio del comparto automobilistico. Nel suo intervento la premier ha detto che il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte importante della storia industriale nazionale e un patrimonio che merita la massima attenzione. Ha aggiunto che questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte che sono state fatte dalla proprietà e dal management, quando sono state distanti dall’interesse italiano. Ha poi affermato che il governo vuole tornare a produrre un milione di veicoli l’anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana e che per vendere auto sul mercato internazionale pubblicizzandole come gioielli italiani, queste devono essere prodotte in Italia.

 

Esenzione Irpef agricoli

In conclusione, Maria Elena Boschi (Italia Viva) ha sollecitato Giorgia Meloni a spiegare quali azioni intenda intraprendere per ripristinare l’esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari, a sostegno del settore agricolo. Meloni ha replicato che l’esenzione “non è stata rinnovata da questo Governo per il 2024 perché, come è successo per molte altre misure del precedente Governo Renzi, abbiamo verificato che questa misura favoriva soprattutto chi ne aveva meno necessità”. 

 

Le domande della maggioranza

Per quanto riguarda la maggioranza, Riccardo Molinari per la Lega ha chiesto quali fossero le politiche del governo a favore degli anziani, con particolare attenzione all’attuazione della legge delega n.33 del 20231. 

 

Barelli, per Forza Italia, ha presentato un’interrogazione sulle politiche del governo in materia di privatizzazioni di società a partecipazione pubblica. In merito, la premier ha precisato che, secondo lei, fare le privatizzazioni non significa “fare cassa” ma significa “ridurre lo Stato dove non serve”. 

 

“Con noi - ha aggiunto poi Meloni - niente doni a miliardari o svendite”. Il partito della premier, con il capogruppo Tommaso Foti, ha rivolto a Meloni un’interrogazione sulle iniziative per la crescita economica e sociale del Mezzogiorno, con particolare riferimento all’attuazione delle politiche di sviluppo e coesione. “Abbiamo approvato il decreto sud2 - ha evidenziato la presidente del Consiglio - per concentrare le risorse su progetti strategici, prevedendo anche un meccanismo di definanziamento per le risorse non utilizzate e l’uso di poteri sostitutivi in caso di inadempienze. Da oggi le risorse arriveranno tutte a destinazione. Abbiamo approvato la Zona economica speciale per tutto il Mezzogiorno, con incentivi e semplificazioni amministrative”. 

 

Infine, Maurizio Lupi (Noi Moderati), ha interpellato la presidente del Consiglio circa i risultati ottenuti a seguito dell’introduzione dell’assegno di inclusione3 e del supporto per la formazione e il lavoro. La premier ha ricordato che l’assegno di inclusione “è attivo dal primo gennaio del 2024 e al 20 gennaio il ministero del Lavoro ci dice che su una platea di 737mila nuclei familiari potenziali sono già 600mila quelli che hanno presentato domanda”. I pagamenti partiranno venerdì 26 gennaio. L’importo medio stimato - ha spiegato - è di 635 euro al mese, superiore all’importo medio del reddito di cittadinanza".

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