la crisi in medioriente

Gli Usa rispondono all’Iran: raid aerei in Siria e Iraq. Il bilancio

Bombardati 85 obiettivi delle milizie filo-iraniane, in risposta all’attacco che ha ucciso tre soldati americani. Il presidente Usa: “Non abbiamo finito”.

Gli Usa rispondono all’Iran: raid aerei in Siria e Iraq. Il bilancio

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ordinato attacchi aerei in Siria e Iraq contro le milizie sostenute dall'Iran, dopo che un drone ha ucciso tre militari americani in Giordania. Gli Usa hanno usato i super bombardieri B-1b e hanno sganciato 125 bombe ad alto potenziale. Un bilancio parziale parla di 18 miliziani uccisi. Biden ha detto che la sua reazione non è conclusa e che difenderà gli interessi americani.

 

Gli attacchi aerei degli Usa

Gli attacchi aerei degli Stati Uniti sono avvenuti nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, in coincidenza con il rientro in patria delle salme dei tre soldati americani uccisi in Giordania. Il Pentagono ha dichiarato che gli obiettivi colpiti erano legati alla Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) e ai gruppi di milizie affiliate, che hanno facilitato gli attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione. Le strutture bombardate includevano centri di comando e controllo, centri di intelligence, depositi di razzi, missili, droni e munizioni. Gli Usa hanno impiegato numerosi velivoli, tra cui i super bombardieri B-1b, che sono partiti dagli Stati Uniti e sono capaci di volare a velocità supersonica e di trasportare un grande carico di armi. Gli Usa hanno usato munizioni di precisione per limitare le perdite civili.

 

La dichiarazione di Biden

Il presidente Joe Biden ha fatto una dichiarazione al termine degli attacchi aerei, spiegando le motivazioni e le intenzioni della sua azione. Biden ha ricordato che domenica scorsa tre soldati americani sono stati uccisi in Giordania da un drone lanciato da gruppi militanti sostenuti dall'IRGC. Biden ha detto di aver assistito al dignitoso ritorno di questi coraggiosi americani alla base aeronautica di Dover e di aver parlato con ciascuna delle loro famiglie. Biden ha detto che, su sua richiesta, le forze militari statunitensi hanno colpito obiettivi presso strutture in Iraq e Siria che l'IRGC e le milizie affiliate utilizzano per attaccare le forze statunitensi. Biden ha affermato che la sua reazione non è conclusa e che continuerà nei tempi e nei luoghi di sua scelta. Biden ha sottolineato che gli Stati Uniti non cercano il conflitto in Medio Oriente o in qualsiasi altra parte del mondo, ma che risponderanno se qualcuno farà del male a un americano.

 

Le reazioni internazionali ai raid Usa

Gli attacchi aerei degli Stati Uniti hanno suscitato diverse reazioni internazionali. L'Iran ha condannato gli attacchi e ha accusato gli Usa di violare la sovranità di Siria e Iraq. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha detto che gli attacchi sono una "chiara violazione del diritto internazionale e una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale". Il portavoce ha aggiunto che l'Iran si riserva il diritto di difendersi e di sostenere i suoi alleati.

La Siria ha definito gli attacchi una "flagrante aggressione" e ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di intervenire per fermare le violazioni degli Usa. Il ministero degli Esteri siriano ha detto che gli attacchi sono un "tentativo disperato di sostenere i gruppi terroristici che sono in crisi".

L'Iraq ha espresso la sua preoccupazione per gli attacchi e ha chiesto il rispetto della sua sovranità e della sua integrità territoriale. Il primo ministro iracheno ha detto che gli attacchi sono una "violazione della cooperazione strategica" tra Iraq e Usa e che potrebbero avere conseguenze negative sulla stabilità del paese.

Alcuni paesi alleati degli Usa, come Israele e Regno Unito, hanno espresso il loro sostegno agli attacchi e alla politica di Biden nei confronti dell'Iran.

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