138esimo giorno di conflitto

Gaza, il bilancio delle vittime è drammatico: oltre 29 mila morti

Due parenti di un operatore di MSF uccisi in un rifugio. Usa bloccano la risoluzione Onu per il cessate il fuoco. Israele: Hamas usa l’Onu come copertura

Gaza, il bilancio delle vittime è drammatico: oltre 29 mila morti

La guerra di Gaza non si ferma. Dopo 138 giorni di conflitto, il bilancio delle vittime è drammatico: oltre 29 mila morti e 69 mila feriti tra i palestinesi, secondo i dati di Hamas. I raid israeliani continuano a colpire abitazioni, scuole, ospedali e rifugi, causando stragi di civili. Gli Stati Uniti hanno posto il veto alla risoluzione Onu che chiedeva un cessate il fuoco, sostenendo che avrebbe ostacolato i negoziati in corso. Israele ha invece accusato Hamas di usare l'Onu come schermo per le sue attività terroristiche

 

I raid israeliani su Rafah e Khan Yunis

L'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere ha denunciato che due parenti di un suo collaboratore sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un rifugio vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la Ong in un messaggio sul suo profilo X. Il rifugio si trovava nel villaggio di al Mawasi e ospitava anche sei feriti, che sono stati trasportati in un ospedale di Rafah dalla Mezzaluna rossa palestinese. "Siamo sconvolti da quanto è accaduto", ha scritto MSF.

La violenza non dà tregua a Gaza. Nella notte tra martedì e mercoledì, almeno 14 persone sono rimaste uccise e molte altre ferite in una serie di raid israeliani su Rafah e Khan Yunis, nel sud dell'enclave palestinese, secondo quanto riportato dall'agenzia Wafa. Poco prima, la stessa fonte aveva riferito che decine di persone erano state vittime dei bombardamenti israeliani su Gaza City, dove i jet di Tel Aviv hanno colpito diverse case nel quartiere Zeitoun. Molti feriti sono rimasti intrappolati sotto le macerie, mentre i soccorritori della Protezione civile cercavano di raggiungerli e portarli in ospedale. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle vittime dal 7 ottobre a 29.195 morti e 69.170 feriti.

 

Onu, il veto Usa mettono alla risoluzione

La risoluzione araba presentata al Consiglio di Sicurezza Onu per chiedere un cessate il fuoco a Gaza è stata respinta per il veto degli Stati Uniti. La Gran Bretagna si è astenuta, mentre gli altri 13 membri del Consiglio hanno votato a favore. L'ambasciatrice americana Linda Thomas Greenfield ha motivato il veto sostenendo che la risoluzione avrebbe avuto un impatto negativo sui delicati negoziati in atto, che rappresentano "l'unica" via per una pace duratura nella regione. Thomas Greenfield ha annunciato l'intenzione di Washington di presentare una risoluzione alternativa, che preveda un cessate il fuoco "il prima possibile", la prima condanna di Hamas in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza e un avvertimento a Israele a non lanciare un'offensiva di terra su Rafah.

 

L'accusa di Israele: "A Gaza l'Onu è Hamas e Hamas è l'Onu"

L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha lanciato un duro attacco alle istituzioni delle Nazioni Unite, accusandole di essere al servizio di Hamas. Erdan è intervenuto nella sessione del Consiglio di Sicurezza in cui gli Usa hanno posto il veto alla risoluzione per il cessate il fuoco, e ha criticato le dichiarazioni del coordinatore umanitario dell'Onu, Martin Griffiths, che aveva definito Hamas non un gruppo terroristico, ma un movimento politico, "quando tutti sappiamo che è un'organizzazione terroristica". Il diplomatico ha anche contestato Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, per aver affermato che gli attacchi del 7 ottobre erano stati "proporzionati". "A Gaza l'Onu è Hamas e Hamas è l'Onu", ha concluso Erdan.

 

Abu Mazen: "Usa complici delle stragi a Gaza"

Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha espresso la sua indignazione per il veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza per un cessate il fuoco a Gaza
La decisione "consente allo Stato occupante israeliano di proseguire la sua offensiva contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e di completare il suo cruento assalto a Rafah" e "rende gli Usa complici del crimine di genocidio, di epurazione etnica e dei crimini di guerra perpetrati dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania", si legge in una nota dell'ufficio di Abu Mazen.

 

La Cina: "Profondo rammarico per il veto americano all'Onu"

La Cina ha manifestato il suo "profondo rammarico" per il veto imposto dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza
Lo riporta The Times of Israel, citando il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite Zhang Jun, attraverso l'agenzia Xinhua. "La Cina esprime il suo profondo rammarico e scontento per il veto statunitense. Il veto degli Stati Uniti invia un segnale sbagliato, rendendo la situazione a Gaza ancora più critica".

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