la conferenza stampa

Zelensky e la lista pro-Putin da consegnare alla Commissione Ue

Il presidente ucraino ringrazia la premier Meloni per il sostegno del G7 e annuncia un elenco di filo-putiniani, non solo italiani, da consegnare all’UE.

Zelensky e la lista pro-Putin da consegnare alla Commissione Ue

L’Ucraina è in guerra da due anni con la Russia, che ha invaso il suo territorio e le ha inflitto pesanti perdite. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa di due ore, ha ringraziato l’Italia e il G7 per il loro appoggio, ma ha anche lanciato un monito ai simpatizzanti di Putin presenti in Europa. Ha poi svelato le sue strategie per affrontare il conflitto, sia sul piano militare che su quello diplomatico, senza escludere né la controffensiva né la conferenza di pace.

 

Il grazie a Meloni e il monito ai pro-Putin

«Siamo molto grati alla premier Giorgia Meloni, che ha dimostrato il suo sostegno all’Ucraina incontrandomi come presidente del G7 e firmando con me l’accordo di cooperazione bilaterale. Ma siamo consapevoli che in Italia e in Europa ci sono molti sostenitori di Putin. Stiamo preparando una lista di questi filo-putiniani, non solo relativi all’Italia, da sottoporre alla Commissione europea. Riuscirete a farli tacere? Riuscirete a far capire ai vostri cittadini che la Russia non è solo un pericolo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa? Le vostre società sono pronte a questa sfida? Mi sembra che non lo siate ancora, voi italiani, i tedeschi e gli altri». Queste sono state le parole di Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, in risposta alla domanda del Corriere della Sera: «Può l’Europa sostituirsi agli americani se Trump vince le elezioni e decide di bloccare l’invio di armi?». Una domanda che ha fatto da filo conduttore alla lunga conferenza stampa tenuta ieri dal leader ucraino davanti a centinaia di giornalisti, al termine di una giornata di incontri con i vertici del suo governo.

 

Le armi dagli americani e dagli europei

«Ci sono tipi di armi che solo gli americani possono fornirci, come le batterie dei missili Patriot. Ma anche in Europa avete delle buone armi. Per esempio, i tedeschi potrebbero darci le loro batterie antiaeree, ma non so se vogliono lasciare i loro cieli scoperti. Ho notato anche che negli ultimi tempi gli europei stanno cambiando, aumentano la produzione di munizioni». E comunque, nel suo intimo, spera che alla fine il Congresso Usa sblocchi gli aiuti, perché «noi abbiamo quello che abbiamo, non ci sono riserve».

 

La guerra e la pace

Una conferenza stampa voluta fortemente dal presidente ucraino in occasione del secondo anniversario dell’invasione russa, con un messaggio chiaro: negli ultimi mesi la nostra guerra era stata trascurata, sono aumentate le difficoltà, i russi oggi ci provocano gravi danni, ma non tutto è perduto, l’Ucraina può ancora trionfare e gli aiuti militari degli alleati faranno la differenza.

Zelensky afferma che in due anni 31.000 soldati ucraini hanno perso la vita, contro circa 180.000 russi.

Si aspetta una nuova offensiva nemica «all’inizio dell’estate o a fine maggio». E aggiunge: «Noi saremo pronti. La combatteremo».

Poi, gli ucraini passeranno al contrattacco. «Non voglio dare dettagli sulla nostra controffensiva, l’anno scorso ne abbiamo rivelati troppi ed è stato un errore», dice, accennando anche alla necessità di preparare riserve di soldati addestrati (il riferimento è al progetto della nuova legge sulla leva). Ma la guerra si fa anche con la diplomazia, lo aveva appena ricordato anche il suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, dallo stesso podio. «Non dobbiamo perdere il vantaggio dell’iniziativa diplomatica», afferma il presidente annunciando una possibile conferenza di pace divisa in due fasi: una preparatoria forse in Svizzera in primavera e una finale nell’estate. Ma le aperture sono nulle: Putin resta un «sordo che uccide gli oppositori» e Kiev vuole tornare ai confini del 1991. Quanto alle voci sulle divisioni interne al suo governo e alla sua caduta di popolarità, Zelensky le riduce a «manovre della propaganda russa».

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