752° giorno del conflitto

Elezioni russe, la prima giornata tra arresti, tensioni e sabotaggi

Durante le votazioni, Odessa è stata colpita da mortali attacchi missilistici e la Russia da droni. Nervosismo e promesse di ritorsioni incendiano il voto

Elezioni russe, la prima giornata tra arresti, tensioni e sabotaggi

Il 751° giorno del conflitto ucraino ha visto la regione di Belgorod sotto il fuoco di razzi, mentre in Russia, l’inchiostro macchiava le urne in segno di protesta. A San Pietroburgo, un attacco incendiario è stato sventato, e nel Kherson occupato, i bombardamenti hanno provocato feriti. La tensione non ha risparmiato la prima giornata elettorale russa, che si concluderà domenica con la conferma di Putin, che ha votato online, per un altro mandato.

Intanto lo stesso Zar ha denunciato i vari tentativi di intimidazione che si sono susseguiti per tutta la giornata di ieri da parte del “regime neonazista di Kiev” e ha promesso che gli attacchi ucraini “non resteranno impuniti”. Nonostante il periodo elettorale, i conflitti non si placano, con Odessa colpita da un raid missilistico che ha lasciato 20 morti e 73 feriti, un atto che Zelensky ha definito “ignobile”, condannando la “feccia russa” per l’aggressione.

 

Elezioni russe, la prima giornata tra arresti e sabotaggi

Nella giornata inaugurale delle elezioni presidenziali russe, tredici individui sono stati posti in custodia per aver compromesso l’integrità dei seggi elettorali. Le autorità hanno riferito di tentativi di incendio e danneggiamenti, ma le motivazioni rimangono avvolte nel mistero. Nonostante l’assenza di conferme ufficiali, l’organizzazione OVD-Info ipotizza che dietro questi gesti si celino frodi telefoniche, con la promessa di compensi monetari per chi compie tali atti, come già segnalato da Le Monde.

Ella Pamfilova, a capo della commissione elettorale, ha accusato “elementi esterni” di incentivare questi sabotaggi con offerte pecuniarie.

 

Putin e la partecipazione elettorale

Il presidente Vladimir Putin ha esercitato il proprio diritto di voto attraverso il sistema online, stando a quanto comunicato dall’agenzia statale Tass. La Commissione elettorale centrale ha registrato un’affluenza del 27% alle 19:10 di Mosca, equivalente alle 17:10 italiane. Fino a questo momento, circa 2,6 milioni di cittadini hanno votato fisicamente, mentre oltre 2,5 milioni hanno preferito la modalità online.

Secondo il portale indipendente Vyorstka, oltre 400 seggi situati nelle regioni più isolate dell’Estremo Oriente russo hanno riportato una partecipazione del 100%. Le votazioni anticipate, avviate a fine febbraio in 37 regioni e in alcune zone occupate dell’Ucraina, hanno visto la massima affluenza in luoghi impervi come la tundra e su imbarcazioni in alto mare, con un totale di 17.000 votanti.

 

Attacchi ucraini durante le presidenziali russe

Due raffinerie russe sono state oggetto di attacchi da droni, come riportato dal Guardian. Nonostante l’assenza di feriti, le immagini diffuse mostrano un vasto incendio presso gli impianti di Syzran e Novokuibyshevsk. La regione di Samara, teatro degli eventi, si trova in una posizione geografica più prossima al Kazakistan che all’Ucraina.

La difesa aerea russa ha annunciato l’intercettazione e la distruzione di otto droni ucraini, un missile Vampire e un sistema missilistico Tochka-U nei territori di Kursk e Belgorod, confinanti con l’Ucraina. Alle 10 di Mosca, le 8 in Italia, è stato segnalato l’abbattimento di un ulteriore drone ucraino sulla regione di Belgorod. Il ministero della Difesa russo ha etichettato questi episodi come tentativi di attacchi terroristici da parte di Kiev, utilizzando droni e sistemi missilistici contro obiettivi russi.

 

Il raid russo su Odessa

Ieri Putin, nonostante le elezioni in Russia, ha deciso di sferrare un duro colpo a Odessa: missili Iskander, lanciati dalla Crimea, hanno mietuto la vita di almeno 20 persone e oltre 75 feriti. Questo attacco rappresenta l’episodio più cruento perpetrato contro obiettivi civili nelle ultime settimane, segnando un’intensificazione delle ostilità da parte di Mosca verso l’importante porto marittimo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato con fermezza l’aggressione, promettendo una “giusta risposta” alle azioni che ha descritto come “vili” ed ha espresso la sua gratitudine verso coloro che si sono adoperati nel soccorso e nel supporto delle vittime. Ha lodato l’impegno di forze dell’ordine, servizi di emergenza, personale medico, volontari e servizi pubblici. Ha inoltre assicurato che le autorità locali forniranno assistenza completa ai colpiti e ha ribadito l’impegno delle Forze di Difesa ucraine nel perseguire una reazione proporzionata. Concludendo con un ringraziamento a tutti coloro che si battono per la nazione e il popolo ucraino, ha rinnovato il suo tributo con un vibrante “Gloria all’Ucraina!”.

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