elezioni in Russia

Vittoria trionfale di Putin: affluenza record tra proteste e dissensi

Un vero plebiscito che ha catturato l’attenzione del mondo, il presidente russo è stato rieletto per un quinto mandato, sfiorando il 90% delle preferenze.

Vittoria trionfale di Putin: affluenza record tra proteste e dissensi

In un plebiscito che ha catturato l’attenzione del mondo, il presidente russo Vladimir Putin ha raggiunto un consenso straordinario, sfiorando il 90% delle preferenze. Un risultato storico che segna l'inizio del quinto mandato per lo zar e il consolidamento del suo potere dopo ben 24 anni di leadership. Ma la vittoria trionfale alle elezioni russe ha anche sollevato diversi dubbi in patria e nella comunità internazionale, con accuse di irregolarità unite alle proteste dei sostenitori dell'opposizione

 

Il consenso record

Con un tasso di preferenze stimato vicino al 90%, il quinto mandato di Putin come Presidente solidifica il suo status come figura politica dominante in Russia. Nonostante le preoccupazioni sulla correttezza del processo elettorale, i sostenitori di Putin hanno salutato la sua vittoria come una testimonianza della sua leadership e della sua visione per il paese. 

Gli altri tre candidati hanno ottenuto risultati modesti. Il comunista Nikolai Kharitonov si è fermato al 4,7%, mentre Vladislav Davankov di Gente Nuova ha raggiunto il 3,6%. Leonid Slutsky del Partito Liberaldemocratico ha ottenuto solo il 2,5% delle preferenze. 

Affluenza da record. Le consultazioni, tenutesi per la prima volta in tre giorni, hanno registrato una partecipazione eccezionale. L’affluenza alle urne è stata stimata oltre il 73%, superando il 67,5% delle elezioni precedenti. Partecipazione più massiccia, tra l'80% e il 90%, è stata annunciata anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente controllate dalle truppe di Mosca e annesse dalla Russia nel 2022: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Qui la vittoria di Putin è stata, se possibile, ancora più netta. Le percentuali che gli sono attribuite arrivano fino al 95% nel Donetsk, al 94% nel Lugansk, al 93% nella regione di Zaporizhzhia e all'88% in quella di Kherson

 

Il discorso della vittoria di Putin

Nel discorso della vittoria, al quartier generale della sua campagna elettorale, Putin ha espresso gratitudine ai cittadini russi per la “totale fiducia” riposta in lui. Ha promesso che la Russia diventerà più forte e ha lanciato un avvertimento ai suoi avversari: “Nessuno ci intimidirà o ci schiaccerà”. Parole che risuonano in modo molto preoccupante in un contesto di crescenti tensioni internazionali e sfide geopolitiche.

Putin ha rivolto "parole speciali di gratitudine ai soldati" che combattono in Ucraina da oltre due anni: "svolgono il compito più importante che è quello di proteggere il nostro popolo". Poi, ha lanciato un monito a chi vuole sfidare la Russia: "Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro". Ed ha attenzionato la Nato affermando che un conflitto porterebbe "ad un passo dalla terza guerra mondiale".

A sorpresa ha poi rotto il silenzio riguardo al suo oppositore, Alexei Navalny, morto in carcere circa un mese fa. Ha nominato Navalny pubblicamente, definendo la sua scomparsa un “evento triste” e spiegando che aveva accettato di scambiarlo con dei prigionieri detenuti in occidente, ma a patto che non tornasse in Russia. 

 

Proteste e dissensi, una vittoria all'ombra di Navalny

La presenza dei sostenitori di Alexei Navalny per le strade della Russia è stata una costante in tutto il periodo elettorale. Le chiamate alle proteste di Navalny e il suo successivo imprigionamento hanno galvanizzato i suoi seguaci, scatenando manifestazioni in tutto il paese. Nonostante la repressione da parte delle autorità, i sostenitori di Navalny hanno dimostrato una determinazione incrollabile nel contestare il risultato delle elezioni e la leadership di Putin.

Code di centinaia di persone si sono infatti formate alle 12 davanti ai seggi nel centro di Mosca e in altre città in risposta all'appello lanciato dallo stesso Navalny poco prima di morire per il PPP, la prosta pacifica chiamata 'Mezzogiorno contro Putin'. Ma tutto si è svolto senza gravi incidenti, anche se la ong Ovd-Info ha segnalato 74 arresti in tutta la Russia, soprattutto per episodi individuali di protesta. Leonid Volkov, l'ex braccio destro di Navalny aggredito a martellate nei giorni scorsi in Lituania, ha affermato che la schiacciante vittoria di Putin "non ha nulla a che fare con la realtà".

 

Le reazioni internazionali

La risposta della comunità internazionale alla vittoria di Putin è stata varia, con alcuni paesi che si sono congratulati con Putin per la schiacciante vittoria ed altri che hanno espresso forti preoccupazioni sulla legittimità delle elezioni. Le nazioni occidentali, in particolare, hanno criticato il processo elettorale russo e hanno chiesto una maggiore trasparenza. Le organizzazioni internazionali hanno sollevato dubbi sulla correttezza delle elezioni e hanno chiesto indagini approfondite per garantire l'integrità del processo democratico.

L'alto tasso di affluenza alle urne e il sostegno schiacciante per Putin in regioni come la Crimea e l'Ucraina orientale hanno sollevato infatti domande sulla validità dei risultati elettorali, specialmente in aree segnate da conflitti e tensioni geopolitiche.

Da Kiev, Volodymyr Zelensky ha definito Putin un uomo "malato di potere" che vuole "regnare in eterno", ed ha affermato che le elezioni russe non hanno "alcuna legittimità"

Dall'Italia, Antonio Tajani ha scritto su X: "Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale". 

Da Londra il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha scritto sempre su X: "Le urne si sono chiuse in Russia, dopo lo svolgimento illegale delle elezioni sul territorio ucraino, la mancanza di scelta per gli elettori e l'assenza di un monitoraggio indipendente da parte dell'Osce. Non sono queste le caratteristiche di elezioni libere ed eque".

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