il nuovo parlamento europeo

Europee 2024: il nuovo assetto politico tra continuità e cambiamento

La destra avanza ma la maggioranza Ursula regge, con il PPE che si conferma prima forza, mentre i Verdi calano. I ribaltoni politici in Francia e Germania

Europee 2024: il nuovo assetto politico tra continuità e cambiamento

Le elezioni europee del 2024 hanno ridisegnato la mappa politica dell'Unione Europea, evidenziando un mix di continuità e cambiamento. Mentre le destre avanzano e i Verdi perdono terreno, la maggioranza Ursula riesce a mantenere il controllo, assicurando una certa stabilità. I risultati in Francia e Germania indicano una crescente polarizzazione, mentre l'Italia potrebbe giocare un ruolo chiave nel plasmare il futuro dell'Europa. Queste elezioni non solo riflettono le dinamiche interne dei singoli stati membri, ma anche le tendenze globali di un mondo sempre più interconnesso e complesso.

 

Un nuovo scenario per l'Eurocamera

Le recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo hanno offerto un quadro complesso e variegato, con risultati che segnano sia continuità che cambiamento. I dati completi delle elezioni, ormai consolidati, mostrano tendenze che potrebbero influenzare profondamente il futuro politico dell'Unione Europea. I voti reali, o "voti di pietra" come vengono definiti in gergo, mostrano un rafforzamento del Partito Popolare Europeo (PPE), che rimane la principale forza in Parlamento con 189 seggi, 13 in più rispetto alle elezioni precedenti. Al secondo posto si posizionano i Socialisti e Democratici (S&D) con 135 seggi, sebbene in leggero calo. I gruppi euroscettici e di destra, come i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e Identità e Democrazia (ID), guadagnano terreno, mentre i Verdi subiscono una significativa debacle, perdendo 18 seggi e fermandosi a 53.

 

L'asse franco-tedesco sotto scacco

Uno degli aspetti più rilevanti di queste elezioni è stato il terremoto politico nei due principali stati fondatori dell'Unione Europea: Francia e Germania.

In Francia, il successo di Rassemblement National di Marine Le Pen e il crollo dei consensi per La République En Marche di Emmanuel Macron hanno ridisegnato il panorama politico, segnalando una crescita dell'ultradestra.

In Germania, l'Unione CDU-CSU resta la prima forza con il 33%, ma il Partito Socialdemocratico (SPD) di Olaf Scholz è in una lotta serrata con l'Alternativa per la Germania (AfD), che ha ottenuto il 14,1%, appena dietro il 14,7% dei socialdemocratici. Questo indica una crescente polarizzazione e un indebolimento dell'asse franco-tedesco che ha tradizionalmente guidato l'Europa.

 

L'ascesa delle sdestre e il declino dei Verdi

L'avanzata delle forze di destra e populiste è stata evidente anche in altri paesi. In Austria, il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) ha conquistato il 25,5% dei voti, raddoppiando la propria presenza in Parlamento Europeo. In Olanda, l'alleanza rosso-verde ha vinto le elezioni, ma la destra radicale del Partito della Libertà (PVV) di Geert Wilders ha fatto significativi progressi. Situazioni simili si sono verificate in Belgio, dove i separatisti fiamminghi hanno guadagnato terreno, portando alle dimissioni del premier Alexander De Croo. In Spagna, il Partido Popular ha prevalso, con il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) che ha mantenuto la seconda posizione, mentre l'ultradestra di Vox ha consolidato la sua presenza.

In Grecia, il partito conservatore Nuova Democrazia si è confermato primo partito nonostante una diminuzione dei consensi. In Slovacchia, il partito liberale Slovacchia Progressista ha battuto il partito populista Smer, mentre in Bulgaria, i conservatori del GERB hanno ottenuto una netta vittoria sia nelle elezioni europee che in quelle legislative. La partecipazione elettorale è stata variabile, con punte alte in Germania e record negativi in Grecia.

 

Un'Europa sempre più divisa

Queste elezioni evidenziano una crescente frammentazione politica e una maggiore presenza di forze euroscettiche e nazionaliste nel Parlamento Europeo. Paesi come la Grecia, la Slovacchia e la Bulgaria hanno mostrato tendenze simili, con partiti di destra che guadagnano consensi a scapito delle forze tradizionali. Tuttavia, la maggioranza Ursula, composta da PPE, S&D e Renew Europe, resiste nonostante le difficoltà, garantendo una certa continuità nelle politiche europee.

In questo contesto di instabilità e cambiamento, l'Italia emerge come un elemento di stabilità. Il quadro politico italiano è rimasto relativamente stabile rispetto agli sconvolgimenti visti in altri grandi stati membri. Questo potrebbe mettere l'Italia in una posizione strategica per influenzare le dinamiche della nuova Europa che si sta delineando. Con un'affluenza definitiva del 49,69%, in calo rispetto al passato, l'Italia ha dimostrato una significativa conferma politica del governo che potrebbe riflettersi in un maggiore peso politico all'interno dell'Unione.

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