Recovery Fund, il testo pdf dell'accordo, le reazioni e le vere cifre

Michel annuncia cifre intesa. Recovery Fund da 750 mld, di cui 390 in sovvenzioni, 360 in prestiti. Per l'Italia confermati 209 mld. Ecco le prime reazioni.

Recovery Fund, il testo pdf dell'accordo, le reazioni e le vere cifre

In un Twitter delle 05h31 di oggi, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato gli esiti del Summit storico culminato nel Day 5 che ha visto l’intesa finale sul piano di ripresa per l’Europa.

 

Deal! - Come preannunciato dal nostro speciale di ieri notte, il verdetto in sessione plenaria, conclusasi questa mattina dopo quattro giorni di trattative, ha confermato un Recovery Fund che mobiliterà 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi saranno sovvenzioni (sussidi) e 360 miliardi sotto forma di prestiti.

 

A dare la notizia tramite piattaforma Social è stato anche il Premier francese Emmanuel Macron, seguito dal Presidente Giuseppe Conte.

La cifra proposta per il Bilancio Ue pluriennale 2021-2027 (QFP) non è cambiata e rimane fissa a 1.074 miliardi di euro, come si presagiva dalla bozza esaminata nei giorni scorsi.

 

Sempre in linea con i dati preliminari già appresi ieri notte da The Italian Times tramite fonti Ue, la riformulazione degli importi della negobox (in gergo: la proposta di Michel) riporta per l’Italia il totale di 209 miliardi di euro in un mix di 82 miliardi di sovvenzioni (sussidi) e 127 miliardi di prestiti. La decisione definitiva, in sede di plenaria, ha quindi confermato questi numeri, dopo attenta esamina della proposta nella sua interezza, verificando calcoli e percentuali rispetto alla bozza di precedente.

 

L’approvazione del grande ‘recovery file’ di Michel suggerisce un segnale positivo per Roma, con un aumento di 36 miliardi destinati all’Italia, rispetto alla puntata iniziale della Commissione Von der Leyen che ne assegnava solo 173.

 

Risollevato anche dall’applauso di saluto e di chiusura con cui si è chiuso oggi il Vertice, è con soddisfazione che Charles Michel parla di un’Europa “solida e unita. Durante la breve conferenza stampa odierna ha dichiarato - “L’abbiamo fatto. Ci siamo riusciti (…)” – e spiega – è stata una maratona che è finita con successo per tutti. È un momento centrale nella storia dell'Europa. È la prima volta che rafforziamo insieme le nostre economie contro la crisi”.

 

This is a good deal, this a strong deal”, Charles Michel nella conferenza stampa di chiusura del Vertice dichiara che si tratta di un accordo valido e forte per il rilancio delle 27 economie dell’Ue.

Da oggi, non solo i Governi, ma anche aziende, ricercatori, rappresentanti dei settori produttivi e altre parti sociali hanno i fari puntati sugli importi stabiliti nell’ambito di NextGenerationEU per i singoli Programmi Ue.

 

Recovery Fund, le cifre esatte dall'accordo Ue:

Ecco elencate nel dettaglio le cifre stanziate con il recovery fund:

  • Strumento per il recupero e la resilienza (RRF) 672,5 miliardi di euro: di cui prestiti per 360 miliardi di euro e sovvenzioni/sussidi per 312,5 miliardi di euro;

  • ReactEU: 47,5 miliardi di euro;

  • Horizon2020: 5 miliardi di euro;

  • InvestEU: 5,6 miliardi di euro;

  • Sviluppo rurale: 7,5 miliardi di euro;

  • Just Transition Fund (JTF): 10 miliardi di euro;

  • RescEU: 1,9 miliardi di euro.

 

- TOTALE: 750 miliardi di euro

 

 

Un Consiglio da record nel delicato equilibrio di dare/avere

Un tweet di Paolo Gentiloni, Commissario Ue all’Economia, per esprimere soddisfazione ‘comune’ di un traguardo condiviso in un incontro dei 27 che si è giocato 20 anni fa con record simile a quello del Vertice di Nizza.

 

Le voci del fronte del Sud

Una conferenza stampa, nel primo mattino, quella con cui il Premier Conte ha informato che ci sarà un incontro per trovare sinergie di condivisione del Piano di rilancio dell’economia italiana a seguito dei buoni esiti del Summit Ue. “Rimane un ultimo confronto con le opposizioni, dopodiché avremo un quadro definito dei progetti. (…) Dovremo declinarne la priorità e individuare quelli da selezionare in prospettiva europea”, afferma Conte. Accenna, poi, alla costituzione di una task force operativa, “al di là di uno staff che ha già lavorato al Piano di Rilancio, sarà una delle priorità che andremo a definire in questi giorni perché dovrà partire al più presto”.

 

Immancabile, il famigerato MES (Meccanismo europeo di stabilità o Fondo Salva-Stati) che ha animato, in questi ultimi mesi, un acceso dibattito tra le forze di politiche nazionali. “Il Recovery Fund è la priorità e spero possa contribuire a distrarre l’attenzione morbosa attorno al MES (…). Di MES abbiamo discusso tanto e immagino continueremo a parlarne: il MES non è il nostro obiettivo, l’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica, le necessità e gli strumenti nel migliore interesse dell'Italia.” – ha dichiarato Conte dopo la lunga maratona nelle sale Ue a Bruxelles.

 

Un “ragionevole ed equo compromesso”, a detta del  Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, che ha promesso che il Governo conservatore di Atene saprà gestire il pacchetto “con responsabilità e prudenza”, affermando come l’Europa abbia dimostrato di essere all’altezza della sfida. Sul totale del Recovery, alla Grecia spettano circa 19 miliardi di euro in sovvenzioni e 12,5 miliardi di euro in prestiti. Il totale degli aiuti è di 70 miliardi di euro. Per il leader greco, l’intesa di oggi segna la “ricostruzione produttiva” della Grecia, una reazione ambiziosa che affronta lo shock asimmetrico causato dalla pandemia. Affiancando il nostro Premier Conte, Mitsotakis è stato un ardito difensore della posizione per non ci debbano essere un diritto per nessun Paese dell’Ue di porre il veto e bloccare un esborso che risolleva l’Europa dalla grave recessione. Ma resta consapevole che concordare nuovi sconti per questi Paesi sia stato decisivo per guadagnarsi la fiducia e l’ok dei frugali sul pacchetto complessivo (in cui sono prevalse sovvenzioni).

 

Antonio Costa, Premier del Portogallo, vede un segnale importante per la fiducia e lo sforzo economico e sociale che Ue e Lisbona intraprenderanno, ponendo l’accento sul risultato eccezionale che vede, per la prima volta, l’apertura a uno strumento di recupero specifico finanziato dal debito emesso dall’Unione europea.

 

Prime reazioni dei Paesi frugali

La Svezia saluta positivamente l’accordo sul Fondo e gli altri capitoli della negobox, dove intravvede una svolta rispetto al trascorso.

 

In una dichiarazione alla televisione pubblica svedese (SVT), il Premier svedese Stefan Lofven ha riconosciuto l’importanza di un Bilancio Ue “in vigore” per affrontare le sfide della ripresa. E  ha aggiunto che, nonostante un difficile punto di partenza, gli interessi e le priorità svedesi, alla fine, si sono fatte valere. Per Stoccolma, infatti, il Recovery Plan siglato in Consiglio prevede pagamenti ridotti e sconti maggiorati. Per Lofven, è progresso decisivo constatare che, per la prima volta, vi sia un quadro normativo Ue in cui il rispetto dello Stato di diritto è collegato al pagamento di fondi comuni.

 

Frugale fino all’ultimo, Mark Rutte, a capo del Governo olandese, ha fatto sapere a fonti europee che, nonostante la durata del Vertice, la sua è stata una visione - comunque e sempre - diversa da quella della controparte italiana.

 

E anche dei Paesi di Visegrad

I leader polacchi e ungheresi, riuniti in una conferenza stampa questa mattina, hanno dato voce al messaggio di Viktor Orban. Il Premier ungherese ha valorizzato l’impegno di Varsavia per aver trasferito la prospettiva dell’Europa centrale alla ribalta dei negoziati. “Il motivo per cui abbiamo avuto successo insieme, ma principalmente i polacchi, è stato perchè Mateusz [Morawiecki]  - oggi – è il leader del gruppo Visegrad (…), un ministro delle finanze di grande esperienza. Quello che Mateusz non direbbe mai, ma è un dato di fatto, è che ha creato miliardi di euro per il popolo polacco.

 

E, infine, un riconoscimento importante e un cenno al passo successivo arriva dall’Eurocamera con la dichiarazione dell’eurodeputato (capo delegazione del PD), Brando Benifei, che afferma “Adesso il Parlamento europeo è chiamato a garantire un utilizzo rapido ed efficace di queste risorse e a migliorare ulteriormente la proposta di bilancio ordinario, utilizzando fino in fondo tutte le sue prerogative”.

 

Recovery fund, i prossimi passi per i negoziati Ue

Ora che c’è il documento definitivo siglato dai 27 Governi dell’Ue, il Consiglio europeo procederà ad avviare negoziati con il Parlamento europeo al fine di assicurare la conclusione dei lavori su tutti gli atti giuridici conformemente alla base giuridica pertinente. Il dossier verrà gestito con eccezionale urgenza al fine di garantire che l’Unione possa attivare tutte le misure e i Piani di risposta alla crisi. Non appena sarà adottata la decisione sulle risorse proprie, gli Stati membri procederanno alla pronta approvazione della stessa, in conformità ai rispettivi requisiti costituzionali.

 

Accedi al documento delle conclusioni del Consiglio europeo-Day 5, oggetto dell’accordo della negobox su cui Michel e i 27 hanno lavorato nel corso della notte per bilanciare gli impegni di tutti i Paesi finalizzati alla ripresa economica e alla resistenza all’arresto subito a causa della pandemia del covid19.

 

 

Conclusioni Consiglio Europeo testo pdf accordo Recovery fund:

Accedi al documento delle conclusioni del Consiglio europeo-Day 5, oggetto dell’accordo della negobox su cui Michel e i 27 hanno lavorato nel corso della notte per bilanciare gli impegni di tutti i Paesi finalizzati alla ripresa economica e alla resistenza all’arresto subito a causa della pandemia del covid19.

 

 

 

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