Il Recovery Gualtieri

Recovery Fund e PNRR da 208 MLD: il testo trasmesso alle Camere

Il ministro dell'Economia Gualtieri alla Camera ha illustrato le priorità per l'utilizzo del Recovery Fund, le linee guida e gli obiettivi del PNRR

Recovery Fund e PNRR da 208 MLD: il testo trasmesso alle Camere

Martedì 15 settembre il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in audizione in Parlamento, ha aggiornato le Commissioni riunite Bilancio e Finanze rispetto all'utilizzo delle risorse messe a disposizione del Recovery Fund e alla redazione del Piano Nazionale per il Rilancio e la Resilienza (PNRR).

 

L'obiettivo del governo è di presentare le linee guida del Piano entro il 15 ottobre in Commissione Ue.

 

Ora il testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza utile per accedere al recovery fund è stato trasmesso alle Camere. In ballo 208 miliardi di euro di fondi europei.

 

Recovery Fund, Gualteri: «Occasione irripetibile»

Nel corso del suo intervento, il Ministro ha parlato di come il Recovery Fund rappresenti, per l’Europa e l’Italia, «un’occasione irripetibile per uscire da un lungo periodo di stagnazione, tornando allo sviluppo e all’innovazione per investire sul futuro e vivere in un Paese più avanzato, più equo e più rispettoso dell’ambiente.»

 

Secondo Gualtieri inoltre «l’importanza di ciò che è stato conseguito in Europa non può essere sottovalutata: l’emergenza pandemica ha indotto gli Stati membri a prevedere due nuovi programmi (Next Generation EU e SURE) basati sull’emissione di titoli obbligazionari comuni ai 27 Paesi. Tale nuova modalità di finanziamento delle politiche dell’Unione amplia non solo la portata della politica economica comunitaria, ma anche la portata delle politiche monetarie della BCE.» 

 

«I Paesi più colpiti dall’emergenza epidemiologica» tra cui c’è anche l’Italia, sottolinea il ministro «riceveranno un flusso di risorse di grande rilievo che contribuirà a livellare i livelli di reddito e occupazione nei Paesi dell’Unione. Per i prossimi 7 anni l’Italia rimarrà un contributore netto dei bilanci UE ma beneficiario netto del programma Next Generation EU.»


Gualtieri ha poi spiegato che il «Next Generation EU consiste in un supporto europeo per finanziare pacchetti di investimento e risorse» e di conseguenza «gli aiuti non potranno essere destinati a tagli di imposta o incrementi di spesa corrente che non siano sostenibili nel tempo. Il Governo ha da subito dato a questa iniziativa una valenza prioritaria: dopo l’ampia consultazione sul piano di rilancio dell’Italia durante gli Stati Generali, il Governo ha presentato a inizio luglio il Piano Nazionale di Riforma (PNR), indicando anche alcuni principi generali e obiettivi del PNRR.»

 

Piano Nazionale per il Rilancio e Resilienza: in commissione Ue il 15 ottobre

Durante la sua audizione in Parlamento Gualtieri ha inoltre illustrato le linee guida del Recovery plan italiano che, approvato dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) lo scorso 9 settembre, è stato inviato ieri in Parlamento dal Presidente del Consiglio.

 

L’obiettivo è che venga presentato in commissione Ue, con priorità, cluster progettuali e allocazione delle risorse, entro il 15 ottobre insieme al consueto Documento Programmatico di Bilancio.  «Il Governo ha lavorato al PNRR per definirne l'articolazione in missioni, cluster di progetti e interventi. Nel documento vengono indicate Sfide e Missioni del Piano, che saranno concentrate sul miglioramento resilienza economica del Paese, la riduzione dell’impatto sociale della crisi, l’aumento del potenziale di crescita dell’economia, e la promozione della green economy» ha spiegato Gualtieri.

 

Il ministro dell'Economia ha poi evidenziato: «Le linee guida comprendono inoltre i criteri per la selezione dei progetti che verranno inclusi nel PNRR. In particolare, per essere inclusi nel piano i progetti dovranno essere associati ad un significativo impatto positivo sulla crescita del PIL Potenziale, includere costi quantificabili, individuare tempistiche attuative ed identificare il soggetto attuatore.»

 

Il Governo sta quindi lavorando sui progetti insieme ad una Task Force, coordinata dal Comitato Tecnico di Valutazione, che a sua volta sta procedendo a raccogliere e valutare le proposte pervenute dalle amministrazioni.


Prima di inviare le linee guida del PNRR in Commissione Ue «il governo provvederà alla redazione della NaDEF, che già terrà conto delle risorse allocate dal programma Next Generation EU, e conseguentemente dal PNRR, nelle proprie valutazioni.»

 
Gualtieri ha anche illustrato le tempistiche e l’importanza del dialogo “informale” con la commissione sulle linee principali del documento. «Questa fase sarà anche un utile momento di confronto con il Parlamento. Il documento finale dovrà illustrare nel dettaglio progetti, obiettivi e tappe temporali per la realizzazione delle riforme e degli investimenti. La Commissione avrà a disposizione fino a 2 mesi di tempo per far pervenire le proprie valutazioni e proporre all’Ecofin l’adozione del Piano specifico.

 

L’Ecofin dovrà approvare il documento con un piano di attuazione entro 4 settimane dalla trasmissione formale del piano da parte della Commissione europea. Una volta approvato il documento, vi sarà la possibilità di accedere a un anticipo del 10% dell’importo totale spettante all’Italia. L’erogazione delle ulteriori risorse avverrà poi su base semestrale, in relazione al raggiungimento di obiettivi intermedi individuati nel piano.»

 

Come verranno utilizzate le risorse disponibili per l’Italia 

La Recovery e Resilence Facility, cuore del Next Generation EU, ha visto un aumento dei fondi disponibili rispetto alla proposta iniziale, ha spiegato Gualtieri. «Si tratta di un totale di €672 mld, di cui €312,5 mld disponibili in sovvenzioni e €360 mld sotto forma di prestiti. Le risorse che verranno destinate all’Italia sono stimate per un ammontare fino a €68,3 mld di sovvenzioni e €127 mld di prestiti, quasi il 28% delle risorse totali del previste dal programma.»


Secondo il ministro «È ragionevole ritenere che le sovvenzioni che i Paesi membri riceveranno nel corso del programma Next Generation Eu non contribuiranno all'incremento dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione». Per cui il piano del governo è «utilizzare i grants per conseguire un incremento netto degli investimenti pubblici materiali e immateriali nel periodo 2021-2026 come stimolo di crescita del PIL.»

 

Per ciò che riguarda invece i prestiti, il governo intende massimizzare l’uso delle risorse, considerando che i prestiti erogati dall’Ue all’Italia, se non compensati, potrebbero aumentare il decifit della PA e l’aumento del debito pubblico. «Al PNRR quindi si dovrà affiancare una programmazione di bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio termine dopo la forte espansione del deficit prevista per quest'anno. Il Governo detterà un sentiero di rientro del debito già nella NaDEF» ha dichiarato Gualtieri.


Chiudendo il suo intervento, il Ministro ha riferito di aspettarsi dal Parlamento un contributo positivo sulle linee guida del PNRR, così come su tutte le fasi successive del percorso.

 

Recovery Plan: politiche di inclusione sociale, misure anti-Covid, risorse per il Sud

Il ministro Gualtieri ha chiarito altri aspetti sull'utilizzo delle risorse, rispondendo alle domande del deputati sulle proposte presentate dai ministeri. Alla richiesta dell’On. Gallo (M5S), in merito all’obiettivo di mettere in campo politiche di inclusione sociale e di genere, il ministro Gualtieri ha sottolineato che «l’inclusione è uno dei grandi obiettivi del programma.» 

 

Aggiungendo: «Chiaramente, in quest’ambito, non procederemo solo a una valutazione quantitativa relativamente ai progetti. Le infrastrutture sociali, dotazioni di asilo nido, non solo rendono la società più giusta ma hanno anche un forte impatto sul Pil e sulla crescita. Se si liberano le donne dal lavoro di cura non pagato non solo si fa un atto di giustizia ma si sostengono le principali carenze strutturali dell'economia italiana. Sostenere le donne è una grande riforma strutturale. Per questa ragione, gli indicatori utilizzati ci consentiranno di portare avanti valutazioni sia di tipo qualitativo-ad esempio attraverso il BES e gli indici di impatto ambientale-, sia di tipo quantitativo, valutando l’impatto sulla crescita e i profili economici dei progetti.»


L’onorevole Brunetta (FI) ha quindi chiesto al ministro se il governo stia lavorando a uno studio sul sul tiraggio delle misure anti-Covid messe in campo dall’inizio dell’emergenza e se le risorse messe a disposizione dal programma Next Generation EU potranno essere incluse nella programmazione di bilancio. Il ministro Gualtieri ha risposto che valutazioni concrete potranno arrivare solo a fine anno, dato che è ancora possibile accedere ad alcune delle misure attuate nei mesi scorsi. Annunciando anche nuove risorse per i contributi a fondo perduto diretti alle imprese.

 

«Il fondo per i prestiti a fondo perduto per le imprese, ad esempio, ha attirato più di quanto stanziato e quindi lavoreremo prossimamente per aggiungere alcune centinaia di milioni di euro su questa misura, spostandoli da altre che al momento hanno tirato meno. Complessivamente, ritengo che entro la fine dell’anno la quasi totalità dei 100 miliardi stanziati grazie all’approvazione delle diverse Relazioni sullo scostamento dagli obiettivi di bilancio di medio termine saranno state messe a terra» ha sottolineato il ministro.


Per ciò che riguarda il rilancio del Mezzogiorno e come le risorse saranno impiegate a questo scopo, domanda rivolta a Gualtieri dall’On.Lucaselli di FdI, il ministro ha dichiarato che il governo intende «assegnare al Sud una quota consistente di risorse, superiore alla percentuale del PIL, ed avere una percentuale adeguata di risorse che renda credibile l’obiettivo di rilancio dell’economia meridionale. Intendiamo rendere permanente per il decennio la fiscalità di vantaggio per il meridione e realizzare le infrastrutture necessarie al rilancio economico del Mezzogiorno, in modo tale da superare la necessità di una fiscalità di vantaggio nel medio periodo.»


Infine Gualtieri ha confermato che il governo non farà «centinaia di micro progetti» per il Piano Nazionale per il Rilancio e la Resilienza «ma pochi grandi progetti, collegati da una logica a missione.»

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