Le misure del nuovo decreto

Decreto Ristori, dalla cig al fondo perduto, IMU. Tutte le misure

Il decreto Ristori unificato vale poco meno di 20 miliardi euro: prevede contributi a fondo perduto, proroga cig covid a 31 gennaio e bonus stagionali

Decreto Ristori, dalla cig al fondo perduto, IMU. Tutte le misure

Il decreto Ristori unificato, che contiene anche il provvedimento bis, ter e quater, ha ottenuto il via libera del Parlamento. In totale le misure a sostegno di famiglie e imprese per indennizzare le categorie più colpite dalla seconda ondata Covid-19 ammontano a quasi 20 miliardi di euro

 

Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere” queste categorie, ha dichiarato il premier Conte, specificando di non aver compiuto “scelte indiscriminate”. 

 

Le parole di Conte appaiono piuttosto chiare: il lockdown era inevitabile, non si poteva fare altro, ma ci saranno dei ristori per dare immediato beneficio alle categorie penalizzate. Tutto questo per evitare un secondo drammatico lockdown generalizzato, che potrebbe davvero compromettere la ripresa economica dell’Italia.

 

Il decreto Ristori, il primo, interviene con uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare, destinati al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori in esse impiegati. Queste invece le novità del decreto Ristori unificato.

 

Vediamo insieme tutte le misure del primo decreto Ristori.

 

Decreto Ristori: via libera del Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi, nonché in materia di giustizia e sicurezza connesse all'epidemia da COVID-19.

 

Queste le principali misure introdotte dal primo decreto Ristori:

  • esonero dal versamento dei contributi previdenziali;

  • credito d’imposta sugli affitti esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre. Il credito viene allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato;

  • cancellazione della seconda rata IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui le categorie interessate dalle restrizioni svolgono la propria attività;

  • misure per i lavoratori dello spettacolo e del turismo;

  • fondi di sostegno per alcuni dei settori più colpiti;

  • Reddito di emergenza, prevista l’erogazione di ulteriori due mensilità;

  • indennità da 800 euro per i lavoratori del settore sportivo;

  • sostegno allo sport dilettantistico;

  • contributo a fondo perduto per le filiere di agricoltura e pesca;

  • salute e sicurezza, previsto lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia;

  • giustizia, per l’utilizzo di collegamenti da remoto e per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.

 

Decreto Ristori 2020: contributi a fondo perduto per 2,4 miliardi di euro

Come promesso le categorie interessate dalle restrizioni del Dpcm del 24 ottobre 2020 otterranno dei ristori immediati per le penalizzazioni subite, si parla di 460 mila soggetti. I contributi a fondo perduto, per un totale di 2,4 miliardi di euro, verranno erogati a oltre 300 mila imprese che lo hanno già ricevuto con la stessa procedura utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto “Rilancio”. Gli aiuti arriveranno entro il 15 novembre 2020 direttamente sul conto corrente dei beneficiari, senza la presentazione della domanda ma solo sulla base del codice Ateco che ne individua l'attività. 

 

Questa volta i ristori interesseranno anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato) e le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, ma con i tempi di liquidazione un po’ più lunghi rispetto alla data del 15 novembre. Le aziende interessate, infatti, a differenza di quelle che hanno ricevuto in passato il contributo a fondo perduto del decreto Rilancio, dovranno presentare apposita domanda all'Agenzia delle Entrate. In tal caso l'indennizzo arriverà entro l'anno, ha assicurato il ministro Gualtieri.


L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Scendendo nel dettaglio, riceveranno:

 

  • il 100% di quanto ricevuto con il decreto Rilancio tassisti e noleggiatori;

  • il 150% bar, pasticcerie, alberghi e case vacanza;

  • il 200% ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine e altri impianti sportivi, sale da gioco, centri benessere e termali;

  • il 400% discoteche e sale da ballo.

 

Secondo il ministro Gualtieri i ristoranti riceveranno indennizzi che partono da 5 mila fino a 25 mila euro mentre i teatri da 5 mila a 30 mila euro. L'importo medio per i ristoranti fino a 400.000 euro di fatturato è di 5.173 euro, per quelli fino a un milione di fatturato di 13.920 euro, per quelli fino a cinque milioni di fatturato di 25.000 euro. Per sale da concerto e teatri l'importo per la fascia più bassa sarà circa 5.000 euro, per quella media di circa 13.900 euro fino a 30.000 euro medi per i fatturati maggiori.

 

Previsto un tetto massimo per il contributo a fondo perduto di 150 mila euro.

 

Decreto Ristori: cig covid e blocco licenziamenti fino al 31 gennaio 2021

Cuore centrale del decreto Ristori non sono solo i contributi a fondo perduto, ma anche la proroga della cassa integrazione fino al 31 marzo 2021 insieme all’esonero del versamento dei contributi previdenziali. 

 

Prorogato anche il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021, se si utilizza la cassa integrazione Covid o se si usufruisce del bonus assunzioni.

 

È prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.

 

Sempre per il sostegno al lavoro viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza Covid, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. 

 

L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari:

 

  • al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%;

  • al 100% dei contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%. 

 

Misure per lavoratori spettacolo, sport e per settori più colpiti

Colpiti dal mini lockdown anche i lavoratori dello spettacolo e del turismo, per i quali è stata prevista:

 

  • una indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo;

  • la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.

 

Nuove misure anche per i lavoratori dello sport. Il decreto Ristori riconosce un’ulteriore indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti “Cura Italia” e “Rilancio”, con l’assegno che passa a 800 dai 600 euro precedenti.

 

A sostegno dello sport dilettantistico viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport. Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste associazioni svolgono, soprattutto per le comunità locali e i giovani.

 

Per i settori più colpiti dalle restrizioni introdotte con il Dpcm del 24 ottobre 2020 sono stati stanziati complessivamente 1 miliardo di euro:

 

  • 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator;

  • 100 milioni per editoria, fiere e congressi;

  • 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;

  • 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.

 

Creato un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive.

 

Il sostegno viene effettuato attraverso la concessione di contributi a fondo perduto a chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.

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