confronto Conte Renzi

Verifica di governo, faccia a faccia lampo tra Conte e Renzi

La ministra Bellanova: “Abbiamo esposto le nostre argomentazioni. Aspettiamo risposte”. Per il presidente del Consiglio “la nostra lettera interessante”

Verifica di governo, faccia a faccia lampo tra Conte e Renzi

Dura poco più di mezz’ora il faccia a faccia tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Dopo giorni di tensioni, rinvii, ultimatum e lettere alla stampa l’atteso confronto è rapido, più del previsto. La delegazione di Italia viva - formata oltre che da Renzi dai capigruppo al Senato e alla Camera Davide Faraone e Maria Elena Boschi, dalle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova e dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato – esce da Palazzo Chigi che non sono ancora le 20. E affida alla ministra delle Politiche Agricole un commento per i cronisti.

 

“Abbiamo ribadito al presidente del Consiglio che le questioni non sono gli incarichi o nuove formule di governo ma quelle che stanno nel nostro documento, la visione di Paese”, dice la Bellanova facendo riferimento alle proposte anticipate in mattinata da Repubblica e consegnate durante il confronto al premier. “Abbiamo rappresentato le nostre argomentazioni. Aspettiamo che il presidente faccia una riflessione per vedere se ci sono le condizioni per continuare a lavorare con un programma ulteriore.” A quanto riferisce la ministra Conte avrebbe trovato la lettera di Renzi “interessante e utile”. Ora Italia Viva attende una risposta e “non sono tempi lunghi”. Ma ieri sera si è trattato solo di un primo passaggio.

 

Pressing su Conte: Italia Viva non stempera le tensioni

Dalla presidenza del Consiglio provano a gettare acqua sul fuoco: si è trattato di un incontro “franco e cordiale”, riferiscono alcune fonti. Nei prossimi giorni Conte dovrebbe comunicare l’esito agli alleati ed è probabile che convochi un vertice con tutte le forze di maggioranza per decidere ulteriori step.  Vuole essere cauto il premier, ma è evidente che questo primo round non ha sbloccato l’impasse. Il clima è ancora teso. Il tempo a disposizione per decidere se fare qualche passo indietro rispetto ai temi posti da Iv è quello dell’approvazione della legge di Bilancio.

Che deve vedere la luce entro la fine del mese. Dicembre Italia Viva se lo prenderà per tenere ancora sulla corda Chigi e maggioranza, e valutare in corso d’opera quello che si muoverà.  Un esponente dei renziani fa sapere: “Ora dipende solo da Conte, vedremo se ci riconvocherà, noi tireremo le somme dopo il voto della manovra”. Bellanova assicura che da domani il suo partito parteciperà ai Cdm e regolarmente ai lavori parlamentari. Ma Renzi ha un problema di credibilità e intende mostrarsi ad ogni costo coerente per fugare i dubbi di chi pensa che stia bluffando. Così facendo rischia di infilarsi in un vicolo cieco e di trascinare il governo in un lento logoramento. 

 

I dem avanzano proposte per il ‘patto di legislatura’

Il Pd non non smette di avvertire l’ex segretario: “Se si apre la crisi al buio non si chiude con un nuovo governo ma col voto”. Il tam tam che vuole Draghi in pole position corre nelle stanze dei palazzi, ma nessuno crede davvero che l’ipotesi sia realizzabile. Soprattutto è il diretto interessato che con ogni probabilità non ha nessuna intenzione di scendere nell’agone politico rischiando di indebolire un’eventuale candidatura alla successione di Mattarella. Il Nazareno esclude un esecutivo che non sia a guida Conte e lancia la campagna ‘Le cose da fare. Ora’, che racchiude le proposte per dare un “contributo al programma di governo”. Tuttavia, se pure si arrivasse a un’intesa per un ‘patto di legislatura’, come auspica Zingaretti, da solo non può bastare. Rimpasto e nomine sono ancora centrali, anche se si fatica a parlarne apertamente.  

 

Caos sulle misure anti-Covid nelle festività

Oggi alle 18 è convocato il Consiglio dei ministri. Tra i punti all’ordine del giorno il decreto legislativo sulla determinazione dei collegi uninominali e plurinominali per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Intanto nella maggioranza si discute ancora sulle misure restrittive per le festività natalizie: da decidere se ci sarà un lockdown a singhiozzo o una zona rossa generalizzata. Lo scontro è tra rigoristi e sostenitori della linea soft. La Regione Veneto anticipa l’esecutivo e vieta dalle 14 di spostarsi tra il 19 dicembre e il 6 gennaio. 

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