Guai in vista per ritardatari

AstraZeneca: rischio blocco export dopo i ritardi sulle consegne in Ue

Esigui i motivi dell’invio ritardato delle dosi all’Ue che convoca una riunione domani con la società farmaceutica. Bruxelles medita su possibili soluzioni.

AstraZeneca: rischio blocco export dopo i ritardi sulle consegne in Ue

La Commissione europea ha avvertito lunedì sull’ipotesi di bloccare le esportazioni di vaccini anti-coronavirus prodotti da AstraZeneca al di fuori del blocco dei 27. A motivare questa potenziale decisione sono i ritardi nelle consegne del gigante farmaceutico britannico-svedese che ha annunciato di ridurre le dosi acquistate dall’Ue e che sono attese per mandare avanti la campagna vaccinale negli Stati membri.

 

Bruxelles ri-chiama AstraZeneca sulle “responsabilità contrattuali”

Poco soddisfacente la telefonata (lunedì) di Ursula Von der Leyen a Pascal Soriot, Ad della casa farmaceutica per ricordare le scadenze stabilite per la ricezione del vaccino ed assicurarsi che gli accordi presi vengano rispettati. E a poco è valsa la lettera inviata ad AstraZeneca da Stella Kyriakides , Commissaria Ue per la Salute, con cui sollecitava il rispetto delle tempi di consegna previsti. “Le discussioni con AstraZeneca oggi ci hanno lasciato insoddisfatti per la mancanza di chiarezza e spiegazioni insufficienti”, ha affermato la Kyriakides spiegando che chi produce i vaccini deve onorare le “responsabilità contrattuali”.

 

Non è stato risolutivo neanche il tentativo, da parte dei funzionari sanitari della Commissione Ue e gli esperti degli Stati membri (che compongono il Comitato direttivo sui vaccini dell’Unione europea), di affrontare – in via virtuale, sempre lunedì – i rappresentanti di AstraZeneca per capire cosa abbia fermato la macchina produttiva dell’azienda. La comunicazione di ritardata consegna di AstraZeneca è arrivata lo scorso venerdì, a distanza di circa una settimana dall’annuncio dell’interruzione dell’invio delle dosi dalla Pfizer.

Bruxelles ha anche chiesto ad AstraZeneca la condivisione di un piano completo delle spedizioni dei vaccini con i dettagli sulla tempistica di distribuzione ai Paesi Ue. La Kyriakides ha poi informato che il prossimo confronto con l’azienda è previsto per mercoledì 27 gennaio.

 

 

A rischio l’export dei vaccini di AstraZeneca

L’Ue intraprenderà qualsiasi azione necessariaper rimediare a questa situazione, ha detto la Kyriakides. Un modo gentile per avvertire sull’eventuale decisione di imporre uno stop alle esportazioni dei vaccini di AstraZeneca fuori dai 27. Ha aggiunto che “non è accettabile” una consegna di dosi inferiori rispetto ai numeri pattuiti per la produzione destinata all’Ue, peraltro pre-finanziata da Bruxelles. Il rischio infatti è che arrivino solo la metà delle dosi acquistate nel primo trimestre dell’anno.

Delle circa 2,3 miliardi di dosi di vaccini previste da accordi di acquisto anticipato stipulati tra l’Ue e sei case farmaceutiche, ben 300 milioni di dosi devono arrivare da AstraZeneca. Mentre a questa società si chiedono spiegazioni, i Governi nazionali stanno subendo pressioni sui tempi di somministrazione, oggetto di pesanti critiche per la lenta introduzione del vaccino.

 

Ad un mese dal V-day dell'Ue: vaccinazioni disomogenee

L’inoculazione non è stata uniforme nell’Ue, dove sono emerse differenze a distanza di un mese dal V-Day europeo del 27 dicembre. Ad esempio, Germania, Italia, Spagna e Francia hanno vaccinato oltre un milione di persone ciascuna, mentre Malta e Danimarca hanno inoculato la quota più alta della popolazione nazionale (con 4,2 e 3,5 dosi per 100 persone, considerando che la media Ue è di 1,89 dosi per 100 abitanti).

C'è chi si interroga sul "dove" siano finite le dosi “europee” di AstraZeneca e Pfizer o chi specula in cerca di altre verità. Viste le recenti interruzioni e criticità riscontrate nelle consegne, un portavoce dell’Esecutivo Ue ha rassicurato sul fatto che non verranno modificati gli obiettivi di copertura vaccinale per somministrare le dosi all’80% della popolazione vulnerabile e del personale medico entro marzo e il 70% dei restanti entro l’estate 2021. Ha poi aggiunto che Bruxelles si sta adoperando per trovare “soluzioni ai problemi" emersi nelle ultime settimane.

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