Il confronto

Alla Camera il tavolo sui temi. Renzi: “Governo entro fine settimana”

Fico riunisce i capigruppo sui temi cruciali. Domani dovrebbe riferire a Mattarella se ci sono le condizioni per una riedizione della maggioranza uscente

Alla Camera il tavolo sui temi. Renzi: “Governo entro fine settimana”

Di nomi non se ne fanno, non ancora. L’equilibrio è fragile e le trattative in questa fase sono sul programma. O, meglio dire, su un contratto che dovrebbe fissare le fondamenta della riedizione della maggioranza e del governo. Al tavolo in corso a Montecitorio, nella Sala della Lupa, convocato dal presidente Fico che venerdì ha ricevuto dal capo dello Stato il mandato esplorativo, si sta discutendo in queste ore su temi cruciali. Presenti i capigruppo in Parlamento di M5S, Pd, Iv, Liberi e Uguali, Europeisti-Maie, Autonomie e Centro democratico.

 

Le trattive sul programma

I leader ostentano fiducia. Di “volontà sincera” di coloro che “stanno concorrendo a questo tentativo” di accordo parla Nicola Zingaretti. “La sostanza di quanto sta avvenendo è positiva e va incoraggiata. Lo spirito del Pd è quello di garantire un governo e una maggioranza forti e autorevoli”. Poi aggiunge: “I temi sono complessi perciò è corretto che ci sia un confronto schietto, dove tutti portino il loro contributo”. Ed elenca i più importanti: “riforma fiscale con nuova progressività e semplificazione, giustizia veloce, riforme istituzionali e nuova legge elettorale, parità di genere”. Dalla sua e-news Matteo Renzi si spinge oltre: “Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo Governo. Dovrà essere all'altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l'Italia si salva”. Segnali distensivi anche dal vice di Renzi, Ettore Rosato. “Due i fatti positivi” per l’esponete di Iv: “il riconoscimento del perimetro della maggioranza e il tavolo sul programma”. In effetti, con i negoziati sui contenuti, Italia Viva è stata formalmente riammessa al confronto dopo la chiusura al dialogo invocata inizialmente da Pd e 5S. La decisione di Mattarella di affidare al presidente della Camera l’incarico informale a svolgere un nuovo giro di consultazioni sembra dare qualche frutto. Ma la meta del Conte Ter non è detto che sia vicina. Domani Fico dovrebbe salire al Quirinale per riferire sui colloqui di questi giorni e l’eventuale sussistenza di condizioni per ricreare la maggioranza uscente. 

 

Il nodo dei nomi 

Nel giorno in cui l’Istat comunica i dati sull’occupazione registrando un calo di 79 mila posti di lavoro tra gli autonomi, a quanto riferiscono alcune fonti, al centro della discussione di questa mattina a Montecitorio ci sarebbero state le politiche attive del lavoro, con il ruolo di Anpal e Inps, ma anche il reddito di cittadinanza. E non è escluso che alcuni temi possano essere approfonditi attraverso gruppi di lavoro tematici separati, allargati anche ai presidenti delle commissioni o a tecnici. Si lavora su un documento finale ma la verità è che per quanto si cerchi di evitare il tema dei nomi e dei cambi di casella in ministeri chiave, il nodo da sciogliere resta anche questo. Oltre alle voci che danno come plausibile – se si dovesse raggiungere un’intesa su un nuovo mandato a Conte – l’ipotesi di affiancarlo con due vice-premier, restano in bilico Bonafede alla Giustizia, la De Micheli alle Infrastrutture e altri ancora. Intanto Zingaretti blinda insieme a Conte il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Che ieri ha anche incassato il sostegno di Confindustria. Pier Ferdinando Casini però avverte: “E’ giusto che Gualtieri resti ma la politica economica del Paese deve cambiare passo”.

 

Le chances del Conte Ter

Tutta da verificare è la reale possibilità che Italia Viva rinunci a porre veti sulla figura di Conte. Se i tempi delle trattative sul programma dovessero allungarsi la cosa non giocherebbe a favore dell’avvocato. Il cui ruolo politico al momento appare già fortemente indebolito. I partiti questa volta potrebbero dettare condizioni che potrebbe solo accettare in blocco. Dall’opposizione Matteo Salvini sembra sicuro che nella maggioranza “non troveranno un accordo”. E spera che “il presidente Mattarella senta che cosa pensa il Paese, e quindi piuttosto che i pastrocchi e i ricatti tra Conte, Renzi e Di Maio, restituisca la parola agli italiani”.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA