Effetto-Draghi

Fiducia a Mario Draghi e Governo del “Recovery”: che si dice in Europa

“Rispettato” da Bruxelles e dai mercati finanziari, si guarda all’ex-capo della BCE come Eurozone Saviour, l’uomo perfetto per far ripartire l’Italia.

Fiducia a Mario Draghi e Governo del “Recovery”: che si dice in Europa

Qualche settimana fa, ai vertici delle istituzioni europee si diceva che poco importano le logiche dei Palazzi del potere e di chi effettivamente governi un Paese. Bruxelles ribadiva che quanto preme è che l’Italia avanzi con il Recovery Plan, le politiche e le riforme connesse al “pacchetto” di risorse Ue per la ripresa.

 

Eppure oggi l’annuncio della scelta (e accettazione dell’incarico “con riserva”) di Mario Draghi, ex-presidente della Banca Centrale Europea (BCE) ha già mosso un primo segnale positivo dall’Europa. Rivolgendosi all’ANSA dalla sala stampa del Berlaymont, a parlare degli sviluppi della crisi politica in Italia è stato il Commissario Margaritis Schinas. Sulle sorti del Paese, ha dichiarato che “sta al Governo italiano e alle istituzioni democratiche decidere”, per poi aggiungere che non è una novità l’affermare “che Mario Draghi è rispettato e ammirato in questa città e oltre” ha detto il Vice-Presidente dell’Esecutivo Ue.

Anche un tweet postato ieri sera da Paolo Gentiloni, fa pensare che la decisione di Sergio Matterella sia piaciuta al Commissario Ue all'Economia.

 

“Effetto Draghi” e fiducia su “Recovery”: cosa scrivono i media esteri

Dalle rassegne stampa si legge che sia i giornali che gli osservatori internazionali stanno tirando le prime somme sul nuovo ipotetico scenario di un nuovo Governo guidato da un economista di fama mondiale. C’è chi riporta le osservazioni secondo cui Mario Draghi, colui che salvò la moneta unica (“Eurozone-saviour”, come lo chiama Euractiv) sarebbe l’uomo “perfetto” per assicurarsi un cammino lineare verso l’esigenza concreta del momento: far ripartire l’Italia.

Intanto, le borse oggi hanno dato segnali positivi: le testate parlano dell’effetto-Draghi con mercati che ne accolgono con favore il suo arrivo che, dopo l’annuncio del Quirinale, segna il rialzo di Piazza Affari e la riduzione dello spread.

 

Agli occhi dei media europei, Draghi è tra le figure “tecniche” su cui la politica italiana avrebbe una più alta probabilità di assicurarsi consensi (quella maggioranza parlamentare che deve ora ottenere) nell’ambito del confronto sulla nomination, previsto con la Camera e il Senato. Un expertise, quella di Draghi, che difficilmente solleverebbe opposizione tale da bloccare l’iter per cercare alternative. Se solo si pensa dell’ottima reputazione internazionale acquisita come chief dell’Eurotower (rispettato dai mercati finanziari e anche fuori dall’Europa), dove è stato successore di Jean Claude Trichet e predecessore di Christine Lagarde.

È quanto traspare anche dalla narrativa di testate internazionali come il Financial Times, che riflette in modo lucido questo sentiment nel ripercorre le vicende italiane che hanno portato al momento clou: il colloquio con cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato l’incarico a Draghi di formare la nuova squadra a cui affidare la guida dell’Italia nel bel mezzo della più “grande crisi economica dalla Seconda Guerra Mondiale”, di un’emergenza sanitaria devastante che non dà tregua, ma alimenta piuttosto momenti di confusione generalizzata tra le forze politiche.

 

Per il Daily Telegraph, la scelta dell’ex-banchiere sia “l’unica arma” di Mattarella “per evitare le elezioni”. Sempre dal fronte britannico, arriva un altro titolo dedicato all’Italia: come fanno i francesi, si parla delle difficoltà economiche causate da lockdown o altri effetti del coronavirus e dell’urgenza di lavorare al piano di “recovery”. Deutsche Welle non si risparmia la prerogativa di andare più a fondo nelle questioni (che sconfinano dall’Italia e – passando da Francoforte – riguardano direttamente la Germania). La TV infatti parla del poco invidiabile compito di eminente economista italiano di imporre termini e condizioni spesso difficili all’Europa meridionale in cambio di grandi prestiti o programmi di salvataggio necessari per impedire loro di risultare inadempienti ai propri debiti”. Sempre Deutsche Welle riporta che “i suoi anni in bilico sul filo del rasoio per soddisfare i mutuatari e gli istituti di credito della Zona Euro gli sono valsi il soprannome di Super Mario in alcuni ambienti.

E, infine, c’è chi punta i riflettori sulle reazioni, in Italia, di alcuni leader di orientamenti politici opposti: per il Financial Times, ad esempio, Giorgia Meloni avrebbe espresso la “rabbia dell'opposizione” della Destra, mentre da Sinistra fa eco una certa “cautela del Partito Democratico”, in cui Andrea Orlando suggerisce che  “non sarà facile costruire un accordo trasversale” a sostegno di un Governo tecnico.

 

 

“Super Mario” richiamato alla “riscossa”

C’è chi ha già trovato soprannomi, chi ironizza con ottimismo e chi interroga i browser per recuperare qualche statement o elemento che renda Draghi – con le parole - ancor più interessante di quanto lo sia stato nell’esecuzione dei “fatti” nei precedenti ruoli istituzionali. Per i reporter di Euractiv e dell’AFP, Draghi è “Super Mario”, il che potrebbe creare in alcuni lettori una connessione forte con l’altro “Mario” a capo di un Governo tecnico e che l’Italia definiva “super”: Mario Monti, ex-Premier ed ex-Commissario Ue.

 

Intervistato poi sui suoi progetti post-BCE, e se la politica - per lui – avesse ancora un po’ di appeal, Draghi ha risposto in modo criptico: “Non lo so davvero, l’ho detto più volte. Chiedetelo a mia moglie, lei sa dirvi di più”. È così che al centro dell’attenzione mediatica finisce anche la vita privata, la famiglia e la consorte che potrebbe presto diventare la prossima First Lady a Roma.

 

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