Il vaccino russo

Vaccino Sputnik V, al via la valutazione Ema: precede l’autorizzazione

Iniziata la consulenza dell’Agenzia UE del farmaco che precede la richiesta di commercializzazione del siero. Esperti: “Efficace come gli altri e sicuro”

Vaccino Sputnik V, al via la valutazione Ema: precede l’autorizzazione

Dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca anche Sputnik V potrebbe arrivare presto in Europa, dove l’Ungheria ha già dato il via libera all’uso senza attendere l’autorizzazione dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. Intanto l’ente ha avviato le consultazioni scientifiche con la Russia, produttrice del vaccino, all’indomani dei dati pubblicati sulla rivista Lancet che confermano l’efficacia al 91,6%.

 

Ema valuta il vaccino Sputnik

Perché il vaccino russo Sputnik V possa essere commercializzato in Europa occorre il via libera dell’Ema, come accaduto anche per gli altri sieri, ma intanto i media russi parlano di un primo incontro tra gli esperti dell’Ema e rappresentanti del Fondo Russo per gli Investimenti diretti, incaricato della diffusione di Sputnik V. L’Ema ha confermato: “Lo sviluppatore dello Sputnik V ha in questa fase presentato una richiesta di consulenza scientifica all'agenzia. Il processo di consulenza scientifica è una prassi consolidata presso l'Ema, accessibile a tutte le aziende per facilitare la preparazione del loro programma di sviluppo. L'Ema fornirà consulenza alle aziende tenendo conto delle più recenti linee guida normative e scientifiche. Successivamente, la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio potrà essere preparata dalla società” ha spiegato Ema rispondendo alle domande del sito Sputniknews.com.

 

The Lancet: “Efficace come gli altri e sicuro”

Come riferito dalla rivista scientifica Lancet, l’analisi dei dati di 20mila partecipanti al trial di Fase mostra che la vaccinazione a due dosi offre un'efficacia del 91,6%, in linea con quelle di Pfizer e Moderna. Il vaccino russo sfrutta il vettore virale, utilizzando due adenovirus (tra cui il virus comune del raffreddore, reso inoffensivo) ed è sostenuto dal Fondo sovrano russo per gli investimenti diretti. Richiede due somministrazioni a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. E’ ritenuto sicuro e non associabile ad alcun evento avverso grave, come già anticipato a The Italian Times dall’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

 

Ungheria e Germania pronte alle somministrazioni

La prima ad annunciare di voler usare il vaccino russo è stata l’Ungheria, nonostante manchi ancora l’autorizzazione Ue. La Germania ha aperto a questa possibilità, con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha detto che "tutti i vaccini vanno bene" se ottengono il via libera dell'Ema, spiegando di aver già parlato con il presidente russo, Vladimir Putin e di aver avviato indagini per poterlo produrre in modo congiunto in territorio tedesco.

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