Il cashback scorretto

Furbetti del cashback all’opera: le tecniche legali più utilizzate

Vi raccontiamo come i furbetti del cashback aggirano le regole per ottenere vantaggi dal bonus bancomat 2021. A rimetterci sono sempre i commercianti

Furbetti del cashback all’opera: le tecniche legali più utilizzate

Si dice “fatta la legge, trovato l’inganno” e così è stato anche per il cashback, il rimborso di Stato del 10% su un totale di 1.500 euro per le spese cashless fino ad un massimo di 150 euro a semestre.

 

Vi raccontiamo come i furbetti del cashback aggirano le regole per ottenere vantaggi dal bonus bancomat 2021, non sempre con esiti positivi.

 

Spuntano i furbetti del cashback per aggirare le regole e trarne il massimo vantaggio

Il cashback ha infervorato gli italiani, prima alle prese con l’App IO per cercare di capirne il funzionamento e poi con lo studio di comportamenti vari per trarne il massimo vantaggio, restando sempre nel legale.

 

Sulle pagine dei quotidiani locali si leggono a volte curiose notizie su come venga utilizzato “in modo improprio” il cashback. Tra le più eclatanti citiamo l’avventura del titolare di un distributore di carburante a Caraglio con due metri mezzo di scontrini riferiti al suo distributore automatico, per via di un furbetto del cashback che ha deciso nella notte di effettuare ben 62 transazioni bancomat in 55 minuti, per un importo complessivo di 6,51 euro.

 

Il furbetto ha pensato che così facendo avrebbe potuto scalare la classifica del super cashback, il premio da 1.500 euro a semestre per i primi 100 mila consumatori che effettuano maggiori transazioni cashless con il cashback.

 

Una vera e propria beffa, visto che per ogni transazione il benzinaio dovrà pagare una commissione. Recatosi dai carabinieri, lo sventurato si è sentito dire che è tutto perfettamente regolare.

 

Furbetti del cashback acquistano carte ricaricabili per e-commerce

Il concorso ha stimolato la competitività di alcuni italiani ma in modo sbagliato, visto che dovevano essere gli acquisti cashless al centro della scena.

Con queste tecniche scorrette a rimetterci sono senza dubbio i commercianti, soprattutto quelli che si avvalgono dell’utilizzo dei self-service, ma ci sono anche altre pratiche improprie già segnalate.

 

Ad esempio comprare una carta ricaricabile per effettuare acquisti online: l’e-commerce non rientra nel cashback ma così si aggira il divieto e si riesce ad ottenere il rimborso.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA