Covid: accelerata dell’Ue

Vaccini: al via valutazione EMA di Sputnik V, l’anti-Covid russo

Verso l’ok dell’autorità dei medicinali dell’Ue al farmaco russo e la rivincita di Mosca dopo lo scetticismo occidentale sul prodotto Made in Russia.

Vaccini: al via valutazione EMA di Sputnik V, l’anti-Covid russo

L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha annunciato oggi l’avvio della revisione formale del vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus. Il lavoro che svolgerà per approvare l’efficacia e validità della “formula” di Mosca è un’importante dimostrazione di fiducia nell’iniezione che apre la strada alla potenziale “luce verde” delle consegne della casa farmaceutica russa in tutti i 27 Paesi dell’Ue.

 

Il “nodo gordiano” Ue-Russia

Si spezzerebbe quindi il nodo gordiano di cui si è parlato nelle ultime settimane riguardo all’EMA. L’Europa ha urgentemente bisogno di vaccini e Mosca non vede l’ora di fornirglieli, salvo la spaccatura del fronte Ue che sinora ha tenuto duro per avere maggior potere contrattuale. Mosca sosteneva di aver già presentato la domanda per ottenere il via libera per Sputnik V. Ma erra la stata la stessa Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen a negare questa versione, criticando le autorità russe per aver decantato il loro vaccino, nonostante la Russia rimanesse indietro con le vaccinazioni in patria.

 

La tattica della revisione continua

Tutto sembra quindi confermare l’accelerazione, da parte dell’Ue, del processo di approvazione consentendo ai ricercatori di presentare i risultati prima che i dati finali della sperimentazione siano pronti. “Sebbene l'EMA non sia in grado di prevedere le tempistiche complessive, dovrebbe richiedere meno tempo del normale per valutare un'eventuale domanda a causa del lavoro svolto durante la revisione continua”, ha spiegato il capo dell’Agenzia parlando della richiesta formale per ricevere l’approvazione dall’Unione europea inviata dalla sede tedesca del gruppo farmaceutico russo R-Pharm. La valutazione scientifica durerà almeno fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per accogliere la domanda formale di autorizzazione all’immissione sul mercato. Si legge anche che, per l’EMA, urge avviare la revisione in tempo reale sulla base dei risultati di indagini di laboratorio e studi clinici sugli adulti.

 

Spuntnik V in Europa

Dopo l’ok dell’EMA a Sputnik V, “saremo pronti a fornire vaccini per 50 milioni di europei a partire da giugno 2021”, ha affermato il capo del Fondo Russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, stando a quanto diffuso dall’agenzia Interfax.

Non sono previsti colloqui “per integrare lo Sputnik V nel portafoglio dei vaccini dell’Ue”, ha informato un Portavoce dell’Esecutivo Ue, nel comunicare anche che la strategia di approvvigionamento dei vaccini di Bruxelles è stabilita “dalla task force della Commissione e gli Stati membri”. Se questi esperti valutassero di inserire il farmaco russo, “lo faremo sapere”, ha continuato, aggiungendo che se l’EMA dovesse raccomandarne l’approvazione, “non sussiste l’obbligo da parte dell'Ue di inserirlo” nella gamma di vaccini per cui è previsto il contratto d’acquisto anticipato.

 

Dosi “russe” per l’Ungheria e i first mover

Il Governo di Budapest ha ordinato dosi di vaccini da BioNTech-Pfizer, Moderna e Oxford-AstraZeneca attraverso i contratti di acquisto anticipato dei vaccini firmati dall’Unione europea con le big pharma. Ma, al momento, l’Ungheria è l’unico Stato membro del blocco ad aver approvato anche i vaccini Sinopharm e Sputnik V, prodotti rispettivamente in Cina e in Russia. Abbiamo già visto come la decisione di Kurz fa ricadere anche l'Austria tra i first mover.

Domenica scorsa, il Primo Ministro Viktor Orban ha ricevuto l’iniezione di Sinopharm. A testimonianza di una scelta che ‘guarda a Oriente’ nella gestione delle campagne di immunizzazione del Paese, il post su Facebook con cui il leader annuncia: “sono vaccinato!”. Orban aveva anche ribadito, la scorsa settimana, che se non avessimo i vaccini russi e cinesi, saremmo in grossi guai”.

Oltre al Governo Orban, anche quello della Slovacchia ha ordinato spedizioni ed il Premier della Repubblica ceca, Babis, ha fatto sapere che Praga sta considerando di utilizzare lo Sputnik V.

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