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Fantacalcio consigliati per la 27a giornata Serie A: top 11 sorprese

Una nuova settimana di emozioni, sfide e testa a testa verso gli obiettivi: la Serie A è pronta a regalarci un altro weekend di grande calcio. FantaConsigli

Fantacalcio consigliati per la 27a giornata Serie A: top 11 sorprese

I consigliati per la ventisettesima giornata di Serie A 2020/2021: Roma e Lazio si apprestano a sfidare le ultime due della classe, Parma e Crotone, che necessitano assolutamente di punti salvezza. Inter a Torino con i granata, Juventus in Sardegna, per una trasferta di fuoco. Verona-Sassuolo è la sfida del bel gioco, il Milan chiude la giornata con il big match contro Gattuso e il suo Napoli. Ecco i consigliati per questa giornata, senza dover puntare sempre sui big, chi sono le migliori scommesse? 

 

Fantacalcio consigliati per la 27a giornata, le 11 scommesse

Pau Lopez (Roma): Grande momento di forma per il portiere spagnolo, che sta pian piano acquisendo quella sicurezza che gli mancava fino allo scorso anno. La questione tra i pali giallorossi è sempre stata altalenante, con Mirante che sembrava pronto ad essere il protettore per tutta la stagione, ma con il giovane ex Betis che pian piano si è di nuovo ritagliato lo spazio. Si sta dimostrando determinante e in una gara sulla carta semplice, deve rivelarsi un vero e proprio fortino per non perdere altri punti per delle ingenuità. 

 

Yoshida (Sampdoria): Momento di crisi in casa doriana, con i blucerchiati che faticano a trovare continuità nei risultati. Le prestazioni ci sono, ma manca sempre il tassello finale per chiudere una azione in goal o non farsi superare per degli errori banali difensivi. È mancata un po’ di stabilità in questi due elementi, anche per i più esperti che non sempre si sono dimostrati stabili. Il giocatore asiatico però è un leader e da un paio di giornate si sta dimostrando sempre più tale: richiama il reparto, urla ai compagni di sacrificarsi nelle marcature e si rivela pericoloso in area avversaria. Un punto cardine che deve aiutare la ripartenza. 

 

Becao (Udinese): Chi sta vivendo un bel periodo è sicuramente l’Udinese: diversi risultati utili consecutivi e una crescita che è continua. Un team stabile, che gioca un bel calcio, ma anche che sfrutta la furbizia e l’orgoglio di difendere i risultati. Il difensore brasiliano dopo un anno tra panchine e adattamenti in nuovi ruoli si è finalmente adattato all’idea di calcio di Gotti. Salire per portare su la squadra e giocare da regista con i lanci per le punte. Dialogare con De Paul nella speranza di telecomandare il pallone verso l’area avversaria. Una bella scoperta, se inizia a crescere anche in goal fatti (e non solo salvati) allora rischia di diventare un gran bel giocatore. 

 

Izzo (Torino): Ora è arrivato il momento decisivo per i granata: fare punti per una salvezza che sembrerebbe tutt’altro che scontata. Terzultimo posto in classica, con una concorrenza che corre. La sconfitta con il Crotone è stata una bella ferita, considerando il calendario ostico che aspetta il Torino. Questa settimana arriva l’Inter, probabilmente la peggiore delle squadre da affrontare, ma i punti sono necessari. Il difensore ex Genoa ha una bella tradizione contro i nerazzurri, con diverse reti decisive segnate in carriera. Sta tornando ad essere il leader indiscusso come due anni fa della retroguardia e la sua spinta deve essere decisiva. Difensivamente nel trattenere un attaccante come Lukaku, offensivamente per aiutare i suoi a sfruttare le palle goal a disposizione.   

 

Nainggolan (Cagliari): Arrivato Semplici è tornato il Ninja che tutti conosciamo. Goal decisivo domenica scorsa, cuore del team e lottatore immortale. Un punto di riferimento fondamentale per puntare alla salvezza. Mancava qualcosa nei suoi primi giorni di ritorno in Sardegna, una motivazione forte che lo facesse di nuovo sentire importante. Il nuovo allenatore lo sta utilizzando come perno della squadra, regista da impostazione, ma anche goleador dalle reti spaziali. Ha capito che le possibilità, grazie alla nuova gestione e all’anima sarda, per rimanere in A ci sono, potendo regalarsi un nuovo importante capitolo della sua carriera. Il gruppo ha bisogno di lui per gli obiettivi, lui ha bisogno di Cagliari per tornare grande e continuare ad affermarsi. Con cuore, anima e tanta cattiveria agonistica. 

 

Soriano (Bologna): Il Bologna gioca bene, ma non ottiene risultati sempre positivi. Alcuni giocatori della rosa sembrano essere fuori condizione, perdendosi durante le partite e commettendo ingenuità letali. Mihajlovic ha poche carte su cui puntare, poiché anche i migliori spesso vanno in confusione. Chi si è sempre fatto rispettare in questa stagione nonostante le svariate sconfitte è il centrocampista italo-tedesco: domenica con il Napoli ha eguagliato il suo record di reti in una stagione, stavolta però con più di dieci giornate alla fine. S’inserisce di continuo, sia nell’area piccola che con conclusioni dal limite. Duttile nella doppia fase, rapido nel ripartire. Prestazioni indubbiamente da Nazionale, per un giocatore assolutamente ritrovato, pronto a regalare ulteriori emozioni a questa stagione complicata. 

 

Rovella (Genoa): Sono tre gare che i rossoblu non trovano la vittoria piena, seppur non sfigurando mai nella prestazione. Questo team è partito con una mentalità sporca, di vittorie strette condite da fare di grande sacrificio per ottenere il risultato positivo. Ballardini con il tempo ha iniettato una bella dose di calcio ai suoi ragazzi, portandoli ad un gioco più rischioso, ma indubbiamente bello da vedere. Il giovane giocatore di proprietà della Juventus è sceso un po’ nelle prestazioni, trovando spesso anche la panchina. Il mister però sembrerebbe pronto a rilanciarlo,  per rimetterlo al centro del progetto. La salvezza, per una volta, sembra cosa fatta, ma questo Genoa deve per forza guardare al futuro, per capire come la crescita possa continuare ad essere fluida d prosperosa. 

 

Djuricic (Sassuolo): Ad inizio anni fu addirittura catalogato come migliore trequartista del campionato. Ad oggi sembra solo un ricordo. Il serbo si è spento, come il resto del team, senza riuscire a ritrovarsi. Le pretese su di lui sono sempre state tante, per il talento e la classe che gli appartengono. Così come la discontinuità, nel passare dalle giocate strepitose ad errori decisivi per il Sassuolo. Una bellissima realtà screpolata, che non sorge più come ad inizio anno, ma che preferisce giocare nell’ombra, senza obiettivi predefiniti.Tocca allora al numero dieci tentare di riprendere la situazione in mano, riprendendosi lui in primis. Il suo cervello è il timone del team, attualmente smarrito e deve entrare in questa ottica per fare il salto di qualità definitivo, che ancora oggi manca. 

 

Muriel (Atalanta): Per una Dea che sogna la Champions nuovamente c’è un solo giocatore che sta dando garanzie continue in attacco. Il colombiano per l’ennesima stagione di fila ha dato dimostrazione del suo potenziale fuori dalla norma, superiore anche a qualsiasi suo compagno. Il trascinatore di una meravigliosa a favola. Le giocate più difficili le fa sembrare semplici, e il suo ruolo di “seconda punta” lo rende più libero di muoversi per il campo. Lo Spezia da l’idea di essere una di quelle squadre che faticherebbe a trattenere la fantasia dell’ex Udinese, una di quelle squadre che lui doma senza particolari ostacoli. Aspetta questo palcoscenico da tanto tempo, soprattutto dopo le diverse stagioni passate in panchina come asso della manica. 

 

Lasagna (Hellas Verona): Un primo periodo di stallo, in cui le ambizioni dei tifosi gialloblù non venivano ripagate dall’attaccante. Ora la musica sembra diversa, seppur la condizione mentale non sia ancora al massimo. A questo Verona serviva una punta di peso, che completasse un team già molto forte di suo. A Lasagna invece servivano stimoli nuovi, per fare un salto di qualità e chissà, magari sperare in una chiamata per la nazionale. I primi goal sono arrivati, tanti invece se gli divora settimanalmente, compiendo errori grotteschi sotto porta. La stabilità ancora gli manca, ma la sua caratura sembra ideale per Juric, a cui servivano reti, velocità e fisico per riempire l’area. Ora vi è il Sassuolo, una piccola big in difficoltà, a cui Kevin e compagni devono fare male per riprendere ciò che si è perso in questo mese difficile. 

 

Gaich (Benevento): Arrivato tra la speranza e i sogni dei campani, ha già lasciato il timbro nella sua prima uscita. Un talento purissimo sud americano, che completa un reparto fragile, portando goal e colpi a sorpresa. Una punta molto fisica (grosso e alto) che però ha classe nei movimenti e tecnica con il pallone a terra. Una scommessa importante per rialzare un team finito incredibilmente a lottare per la salvezza, nonostante il girone d’andata stellare. Giocare a due punte con uno tra Insigne e Caprari a supporto, aiuterà l’argentino a crescere più in fretta, inserendosi così negli schemi di mister Inzaghi. Ora vi è la Fiorentina, un team altalenante che non sa mai fino in d fondo come affrontare le partite . Sfruttare ogni palla goal o spazio lasciato, potrebbe divenire pane per i denti della punta, pronta ad illuminare l’Italia.

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