Il caso Navalny

Russia, Navalny ricompare: “Come in un campo di concentramento”

L’oppositore del presidente Vladimir Putin si trova in un centro di detenzione in una località sconosciuta: “Niente violenza, ma è alienante e disumano”

Russia, Navalny ricompare: “Come in un campo di concentramento”

Capelli rasati, occhiaie e viso provato.

Così è ricomparso Alexei Navalny, con uno scatto pubblicato sul suo profilo Instagram, accompagnato da una denuncia: "Devo ammettere che il sistema carcerario russo è riuscito a sorprendermi – ha scritto non senza un po’ di ironia - Non potevo immaginare che fosse possibile organizzare un vero campo di concentramento a 100 chilometri da Mosca". 

 

L'oppositore al presidente russo Valdimir Putin, condannato per aver violato i termini della libertà vigilata, si trova in una località sconosciuta a scontare la pena a due anni mezzo residui di carcere.

Secondo alcuni esperti Navalny sarebbe rinchiuso nel centro di detenzione Ik-2 di Pokrov, nella regione di Vladimir.

Dalla sua cella ha raccontato come vive.

 

Navalny: “Come in 1894 di Orwell”

Navalny, nel suo post, non ha parlato di maltrattamenti o violenze, anzi ha definito gli addetti alla sicurezza "amichevoli e cordiali". Poi, però, ha descritto la suo nuova vita da detenuto: "La routine, il quotidiano, l'osservanza letterale di regole infinite. Telecamere ovunque, tutti sono monitorati e alla minima infrazione viene fatta una denuncia".

L’oppositore non ha esitato a paragonare la vita condotta nel centro di detenzione a quella raccontata nel libro 1984 di George Orwell: “Qualcuno ai piani ha letto 1984 di Orwell e ha detto: bello, facciamolo. Educazione attraverso la disumanizzazione. Ma se non prendi tutto con ironia, riesci a sopportarlo. Tutto sommato, sto bene”.

Poi ha aggiunto: "Ci sono anche momenti colorati nel bianco e nero della vita quotidiana. Per esempio, ho una targhetta e una foto sul petto, ed è sottolineata da una bella striscia rossa. Dopo tutto, sono incline alla fuga, ricordate? Di notte mi sveglio ogni ora per trovare un uomo accanto al mio letto. ‘Sono le 2 e 30, il detenuto Navalny è al suo posto’" spiega.

 

La sua lotta continua

Navalny non rinuncia a portare avanti la sua lotta di opposizione al Cremlino, dicendo di apprezzare il sostegno ricevuto finora, tramite le manifestazioni contro la sua condanna e tramite i messaggi ricevuti: “Mi addormento di nuovo con il pensiero che ci sono delle persone che si ricordano di me e non mi perderanno mai. È bello, vero?" scrive Navalny, concludendo con un "abbracci a tutti".

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