Piano green

Nel primo decreto Recovery Cingolani Superbonus e semplificazioni

Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha inviato al premier Draghi lettera per illustrare suo primo decreto legge legato al Recovery

Nel primo decreto Recovery Cingolani Superbonus e semplificazioni

I lavori per la transizione ecologica, sono già iniziati: il ministro Roberto Cingolani sta mettendo a punto i dettagli della missione numero due del Recovery Plan da 248 miliardi di euro, quella che impegnerà oltre 68 miliardi di euro per interventi green che vanno dalla gestione dei rifiuti alle rinnovabili.

 

Tra le misure da sostenere per la transizione verde anche il Superbonus e l’agricoltura sostenibile, interventi presenti nel primo decreto legge a firma Cingolani.

 

Superbonus e fragilità ambientale nel decreto Cingolani transizione green

Digitale e transizione green sono i filoni principali del Recovery Fund, visto che la quota del PNRR destinata ai progetti verdi sarà pari al 38 per cento del totale e quella dei progetti digitali del 25 per cento.

 

Da risolvere non solo le debolezze strutturali del nostro Paese ma anche la fragilità ambientale, considerando anche la riqualificazione energetica degli edifici, con il Superbonus al 110% prorogato fino al 2023 accompagnato da importanti semplificazioni burocratiche.

 

Transizione verde, Cingolani: pronto decreto per progetti Recovery Plan

Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, non perde tempo, ha già pronto un decreto legge per attuare la missione numero due del Recovery Plan appena approvato dal Parlamento italiano.

 

In una lettera al premier, Mario Draghi, il numero uno della transizione green ha illustrato le 106 pagine del decreto legge legato al PNRR, o meglio ai 68,6 miliardi del Piano.

 

Lo schema di decreto legge - scrive il ministro - rappresenta la strumentazione giuridica e amministrativa essenziale per la realizzazione, in tempi brevi, delle principali riforme alla Missione 2” del Piano, con interventi molto eterogeni tra di loro che andranno a coinvolgere non solo le fonti rinnovabili ma anche la gestione dei rifiuti e il Superbonus.

 

Non si sa ancora se il decreto legge Cingolani sarà autonomo e se verrà inserito nel decreto Semplificazioni in arrivo a maggio, perché di semplificazione si tratta visto che contiene “misure di accelerazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale”.

 

Bisogna a tutti i costi ridurre le tempistiche della burocrazia verde per ottenere i finanziamenti dall’Europa e dare vita ai progetti scritti nel Recovery Plan, in poche parole senza semplificazioni si rischia di restare con un pugno di mosche in mano.

 

Prevista l’istituzione di una Commissione tecnica Pniec-Pnrr ad hoc per le opere pubbliche del Recovery Plan, al fine di velocizzare le procedure e i tempi di realizzazione dei progetti. Lo scopo principale è quello di risolvere la questione Via (Valutazione di impatto ambientale), procedura che serve a stimare l’impatto ambientale di un’opera: al momento richiede fino a 634 giorni di tempo (minimo 84 giorni).

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